
Il transfer di blastocisti – cioè la coltura dell’embrione che raggiunge 5-6 giorni di sviluppo e il suo trasferimento in cavità uterina – è uno dei momenti cruciali nel percorso della Procreazione Medicalmente Assistita, e la prima ecografia dopo l’intervento rappresenta uno dei momenti più emozionanti e, allo stesso tempo, più carichi di ansia. Il transfer è una procedura indolore ed effettuata in sala operatoria, in cui tramite l’inserimento di un catetere uterino, il medico procederà a rilasciare l’embrione nella cavità uterina. Questa procedura è poi accompagnata dalla prescrizione di un dosaggio ormonale di progesterone ai fini di agevolare l’impianto dell’embrione.
Preparazione per la prima ecografia dopo transfer di blastocisti
La preparazione per la prima ecografia dopo il transfer di blastocisti è molto simile a quella di qualsiasi altra ecografia ginecologica, ma con alcune specificità legate al contesto della procreazione assistita.
Generalmente la data della prima ecografia viene stabilita circa 10-14 giorni dopo il test di gravidanza positivo. Questo permette al medico di verificare che l’embrione si sia correttamente impiantato nell’utero e che la gravidanza stia procedendo in modo corretto. Se il transfer ha dato esito positivo, il medico programmerà l’ecografia per confermare la gravidanza e verificare il corretto impianto dell’embrione. Durante i giorni che precedono l’ecografia, è importante cercare di avere un atteggiamento positivo e mantenere la calma, molte donne provano ansia nel non sapere cosa aspettarsi, ma è bene ricordare che ogni gravidanza è unica e che la coppia deve seguire tutte le indicazioni fornite dal centro di fertilità, evitando stress eccessivo e continuando con la terapia ormonale prescritta.
Quanti transfer prima del risultato positivo?
Uno degli aspetti che spesso preoccupa le coppie che iniziano il trattamento di procreazione assistita è il numero di transfer necessari per ottenere una gravidanza. Pur non essendoci una risposta universale poiché ogni caso è diverso, generalmente il transfer di blastocisti ha una probabilità di successo che dipende da vari fattori, tra cui l’età della donna, la qualità degli embrioni e la causa dell’infertilità.
- le donne più giovani tendono ad avere tassi di successo più elevati, questo perché l’età gioca un ruolo molto importante sulla fertilità femminile, e a partire dai 35 anni, numero e qualità degli ovuli subiscono un notevole calo.
- se la blastocisti non si impianta durante il primo tentativo, gli embrioni precedentemente congelati possono essere utilizzati per un altro transfer, con un successo che dipende dalla qualità degli embrioni e da altri fattori. È essenziale discutere con il proprio medico per comprendere meglio le probabilità nel proprio caso specifico.
Cosa si vede nella prima ecografia in gravidanza?
La prima ecografia dopo il transfer di blastocisti è un momento decisivo per confermare che l’embrione si è impiantato correttamente e sta crescendo come dovrebbe. Durante questa ecografia, che di solito è un’ecografia transvaginale, il medico cercherà:
- La camera gestazionale: è il primo segno di gravidanza che appare nell’utero. Può essere visibile già dalla quinta settimana di gravidanza e serve a confermare che l’embrione si è impiantato correttamente.
- Se la gravidanza è in corso e sta procedendo normalmente, il medico cercherà anche l’embrione, visibile nella camera gestazionale. Il battito cardiaco viene solitamente identificato tra la sesta e la settima settimana di gravidanza.
- Il posizionamento dell’embrione, importante per verificare che si sia impiantato nell’utero, non nelle tube di Falloppio (che porterebbe a una gravidanza extrauterina, da trattare come un’emergenza medica).
- monitoraggio della crescita, la prima ecografia serve anche per monitorare la crescita dell’embrione, per assicurarsi che il suo sviluppo stia seguendo un andamento normale.
Quando fare la prima ecografia dopo l’inizio della gravidanza?
Eseguire l’ecografia dopo 10-14 giorni dalla conferma dell’inizio della gravidanza permette al medico di avere abbastanza informazioni per eseguire una valutazione accurata, evitando ecografie troppo precoci che potrebbero non mostrare ancora la camera gestazionale o il battito cardiaco. In alcuni casi, se il test di gravidanza è positivo, ma i livelli di hCG (ormone della gravidanza) non sono sufficientemente alti, il medico potrebbe richiedere un’altra ecografia dopo alcuni giorni per monitorare i progressi.
Conclusioni
La prima ecografia dopo il transfer di blastocisti è un passaggio fondamentale nel percorso di procreazione assistita. È un momento di grande emozione e, allo stesso tempo, di ansia per la coppia, che spera di vedere i segni positivi di una gravidanza. Prepararsi adeguatamente a questo momento e conoscere cosa aspettarsi può aiutare a ridurre l’ansia. Ricorda che ogni gravidanza è unica e che il supporto di un medico esperto è essenziale per comprendere i progressi e le probabilità di successo. Se il risultato della prima ecografia non è quello sperato, il medico discuterà le possibili opzioni per continuare il percorso verso una gravidanza.
Non è più possibile commentare.