La gravidanza è un momento importante: uno stato complesso durante il quale avvengono trasformazioni fisiche, fisiologiche e psicologiche che sono diverse da donna a donna. In genere, però, soprattutto nel primo periodo della gestazione si manifestano una serie di sintomi che accomunano la maggior parte delle gestanti. Questa sintomatologia, diffusa e varia, rappresenta il segnale che il corpo si sta preparando ad accogliere i profondi cambiamenti che si verificheranno nell’arco dei nove mesi. L’Istituto Nazionale Americano per la salute del bambino (NICHD), partendo da una rilevazione statistica su un campione molto elevato della popolazione femminile, ha cercato di individuare quali siano le manifestazioni più comuni misurate dalle donne nei primi giorni di gravidanza e ha così isolato gli undici sintomi più comuni di una gravidanza. La contemporanea presenza di più sintomi è indice di un’elevata probabilità di essere incinta, tuttavia qualora questi ricorrano è comunque opportuno effettuare un test di gravidanza per avere una risposta certa.
Il ritardo del ciclo mestruale
Il primo sintomo di una gravidanza è il ritardo del ciclo mestruale. Questo segnale è semplice da rilevare soprattutto nel caso di donne con un ciclo mestruale molto regolare. In quest’ultima ipotesi, dopo un lasso di tempo di cinque giorni, è opportuno verificare la sospetta gestazione con un test di gravidanza che permetterà di scoprire se si è incinta o meno. Un ritardo nel ciclo, però, può anche essere determinato da fattori diversi come l’assunzione di farmaci o, ad esempio, da disfunzioni della tiroide.
La presenza di piccole perdite
Un altro segnale che può essere indice dell’inizio della gestazione è rappresentato dalla presenza di piccole perdite ematiche. Fra i sei e i dodici giorni successivi al concepimento, infatti, l’impianto dell’embrione nelle pareti uterine può causare un lieve spotting. Il sanguinamento, pur essendo indice della probabilità di essere incinta, può anche essere determinato da altri fattori come la presenza di infezioni vaginali o, semplicemente, da un’alterazione del ciclo mestruale.
La maggiore sensibilità del seno
Uno dei sintomi più comuni e diffusi di una gravidanza è rappresentato da una maggiore sensibilità al seno che può tradursi in una sensazione di gonfiore. Questo cambiamento, secondo l’American Pregnancy Association, è rilevato da circa il 17% delle donne incinte e normalmente inizia a manifestarsi fra la prima e la seconda settimana dopo il concepimento.
La presenza di capezzoli più scuri
La gravidanza può manifestarsi anche attraverso sintomi visibili come un colore maggiormente scuro dei capezzoli. Già in una fase iniziale, infatti, le areole tendono ad ingrandirsi e cambiare tono e anche le ghiandole di Montgomery, piccoli rilievi sebacei presenti ai margini delle areole, risultano maggiormente in evidenza.
La maggiore sensibilità ai sapori e agli odori
Un altro sintomo che segnala la probabilità di essere incinta consiste in una maggiore sensibilità verso i sapori e gli odori. La maggiore sensibilità sia dal punto vista del gusto, sia dal punto di vista olfattivo, è determinata dalle modifiche ormonali che si verificano durante la gravidanza e, secondo alcuni studiosi, anche da una sorta di “meccanismo di protezione” che servirebbe ad evitare l’ingestione di sostanze dannose per il feto.
L’aumento dell’appetito
Se, da un lato, fra i primi sintomi di una gravidanza si manifesta la nausea, dall’altro occorre evidenziare come contemporaneamente si verifichi anche aumento dell’appetito. Il complesso di trasformazioni derivante dalla gestazione comporta la necessità per la donna di incamerare, attraverso il cibo, una quantità maggiore di sostanze nutritive e di energia. Ovviamente, il passo successivo dopo l’esito positivo del test di gravidanza è rivolgersi ad uno specialista per la definizione di un piano nutrizionale adeguato sia per la futura mamma, sia per il feto.
Il gonfiore alla pancia
Durante la prima fase della gravidanza e per tutto il primo trimestre è molto frequente la presenza di disturbi addominali come, in particolare, una sensazione di gonfiore generalizzato e di durezza a livello della pancia. Queste sensazioni, che in alcuni casi possono essere dolorose, sono collegate all’installazione del feto e al complesso di cambiamenti che si verificano per effetto della gestazione. Il gonfiore alla pancia, in particolare, può essere determinato dal rallentamento del processo digestivo determinato dalla gravidanza e dall’incremento della produzione di progesterone. La maggiore lentezza nella digestione può essere alla base del gonfiore di pancia, ma ha anche la funzione di aiutare la donna ad assorbire il cibo in maniera da assimilare più elementi nutritivi dagli alimenti consumati.
La sensazione di tensione al basso ventre e la presenza di crampi addominali
Il gonfiore alla pancia può essere accompagnato anche da una sensazione di tensione a basso ventre e dalla presenza di crampi addominali di intensità variabile. Questo tipo di dolori addominali, in genere, può essere distinguibile rispetto a quelli che si producono in corrispondenza delle mestruazioni. In quest’ultimo caso, infatti, i crampi di norma hanno una curva prima crescente e poi decrescente in corrispondenza degli ultimi giorni di ciclo, mentre qualora questi siano il segnale di una gravidanza si presentano in maniera più sporadica e meno intensa.
La maggiore frequenza nella minzione
Un altro sintomo molto frequente che può servire ad indicare ad una donna di essere incinta è rappresentato da una minzione frequente. L’aumento dello stimolo di urinare è un segnale che spesso si manifesta fra la seconda e la terza settimana dal concepimento. Nelle prime settimane della gravidanza il corpo produce un ormone chiamato gonadotropina corionica umana, che viene secreto dalla placenta ed è rilevabile a partire fra l’ottavo e il decimo giorno della gestazione, che ha anche l’effetto di aumentare il flusso di sangue nella regione pelvica e, di conseguenza, induce le donne incinte ad urinare con maggiore frequenza. Un aumento della minzione si produrrà, inoltre, anche nell’ultima fase della gestazione per effetto di un aumento di volume e di una maggiore pressione del feto sulla vescica.
La sensazione di stanchezza e spossatezza
Fra i sintomi più frequenti e diffusi che attestano l’inizio di una gravidanza, uno dei primi a manifestarsi è la sensazione di stanchezza e spossatezza. Quest’ultimo, infatti, può manifestarsi fin dalla prima settimana dopo il concepimento e perdurare per tutti i nove mesi della gravidanza. La causa principale dell’aumento della sensazione di affaticamento è la produzione di progesterone che può anche combinarsi con un aumento del flusso sanguigno necessario per trasportare le sostanze nutritive al feto. La sensazione di maggiore stanchezza, inoltre, può essere incrementata anche da un altro dei sintomi frequenti in gravidanza ossia l’insonnia. La difficoltà ad addormentarsi e ad alternare un regolare ciclo di veglia-sonno è una condizione molto frequente soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza, ma può anche manifestarsi nelle prime fasi per effetto dei cambiamenti fisiologici e della presenza di cause di tipo emotivo come lo stress e l’ansia.
La nausea e il malessere a risveglio
Infine, uno dei sintomi ai quali viene maggiormente correlata la probabilità di essere incinta è rappresentato dalla nausea. Quest’ultima è un fenomeno molto comune soprattutto nel primo trimestre della gestazione che colpisce una percentuale variabile fra il 50% e il 90% delle donne incinte. La nausea, nel primo periodo della gestazione, è determinata soprattutto dall’aumento del livello di estrogeni e progesterone. Questi ormoni sono anche responsabili del rilassamento della muscolatura gastrointestinale e possono, di conseguenza, determinare un’alterazione dello svuotamento gastrico. Inoltre, la nausea può anche essere causata da una carenza della vitamina B6, che può anche comportare vomito. In quest’ultimo caso, il medico può suggerire un’integrazione farmacologica della stessa.
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