La celiachia è una malattia infiammatoria cronica che colpisce l’intestino tenue e che si scatena a causa dell’ingestione di cibi contenenti glutine in soggetti predisposti a tale patologia. Si manifesta perché l’organismo non tollera il glutine contenuto in alcuni alimenti come cereali o farine, causando un’infiammazione intestinale con danni locali che impediscono l’assorbimento ottimale di vitamine e nutrienti. Essendo più frequente nelle donne, è oggetto di studio indagare gli effetti di questa patologia sulla sfera ginecologica, ad esempio gli effetti della malattia su amenorrea, menarca tardivo, menopausa precoce, dismenorrea o endometriosi, ma anche i possibili effetti relativi alla gravidanza: casi di poliabortività, ritardo di crescita intra-uterino, prematurità.
La prevenzione di queste condizioni associate alla celiachia deve prevedere una diagnosi accurata della celiachia stessa
In che modo la celiachia può avere un impatto sulla fertilità?
La celiachia è una malattia multifattoriale, per il cui sviluppo sono obbligatori due fattori: il glutine e la predisposizione genetica. Solo il 3% della popolazione mondiale portatrice della predisposizione genetica e che consuma glutine sviluppa questa patologia nel corso della vita. Esistono infatti dei fattori scatenanti, di cui però al momento, non si conosce la natura. Si pensa che alcune infezioni virali e la quantità di glutine introdotto durante lo svezzamento possano avere un ruolo importante, anche se non esistono dati definitivi.
Ma in che modo la celiachia può avere un impatto sulla fertilità? Un primo motivo di studio è legato alla carenza di sostanze nutritive come il ferro, l’acido folico e la vitamina B12, molto importanti nella ricerca di una gravidanza. Bassi livelli di questi elementi all’interno dell’organismo possono influenzare l’ovulazione o portare a complicazioni che possono causare una mancata gravidanza. Un altro fattore da tenere in considerazione in relazione agli impatti che la celiachia può causare sulla fertilità è quello infiammatorio, mediato dagli anticorpi che il sistema immunitario produce in presenza di glutine, anticorpi che possono interferire con l’impianto dell’embrione e la crescita del feto.
Rimanere incinta nonostante la celiachia
Se accuratamente diagnosticata e trattata, la celiachia può avere un impatto sulla fertilità ma non ostacola in modo definitivo l’ottenimento di una gravidanza, che si potrebbe raggiungere seguendo un’alimentazione priva di glutine. È importante sottolineare che questa raccomandazione, si applica solo alle persone a cui è stata diagnosticata questa patologia, in quanto l’eliminazione o la riduzione del glutine dalla dieta nei soggetti sani non celiaci non comporta un aumento della fertilità.
L’importanza della diagnosi
Secondo i dati pubblicati dal Ministero della Salute, nel 2019 sono state formulate circa 11 mila nuove diagnosi di celiachia nel nostro Paese, un aumento significativo rispetto ai 9 mila degli anni precedenti. Non significa necessariamente che siano aumentati i casi, quanto piuttosto ad una maggiore attenzione dei medici che stanno imparando a cogliere anche i sintomi meno caratteristici e meno frequenti dell’intolleranza al glutine e riescono a indirizzare i pazienti con sospetta celiachia al corretto percorso diagnostico. Le donne che ricercano una gravidanza e che nel corso della vita hanno vissuto una serie di problemi ginecologici e ostetrici e non hanno una diagnosi di celiachia dovrebbero parlare con il proprio medico di questa possibilità. Una dieta senza glutine, quando indicato, deve essere ben bilanciata dal medico o da un nutrizionista, soprattutto se si è in gravidanza, per garantire alla futura mamma un’alimentazione equilibrata e completa.
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