La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) è un campo in continua evoluzione, che può offrire una speranza alle molte coppie che trovano difficoltà nel momento del concepimento, in Italia l’Istituto Superiore di Sanità stima che si tratti di circa il 15% delle coppie. Tra i vari aspetti della PMA, uno dei temi meno discussi ma di grande rilevanza per la sua influenza sull’esito finale del trattamento di PMA è quello riguardante gli ovociti immaturi.
La maturazione degli ovociti
La maturazione degli ovociti è un processo cruciale per il successo della fecondazione. Gli ovociti iniziano il loro sviluppo all’interno delle ovaie, dove si trovano in uno stadio immaturo. Durante il ciclo ovarico fisiologico, sotto l’influenza di ormoni come le gonadotropine, gli estrogeni e il progesterone, gli ovociti maturano e si preparano per l’ovulazione: solo gli ovociti completamente maturi sono in grado di essere fecondati correttamente da uno spermatozoo. Al momento dell’ovulazione, l’ovocita entra nella fase di metafase II della meiosi ed è completamente pronto (cioè contiene 23 cromosomi) a combinare il suo materiale genetico con quello dello spermatozoo. La fase follicolare inizia dal secondo giorno dall’inizio delle mestruazioni: i follicoli che portano a maturazione la cellula uovo si attivano nuovamente, sia per provvedere alla maturazione dell’ovocita, sia per provvedere alla sintesi degli ormoni, gli estrogeni e il progesterone, necessari per ricostruire l’endometrio. Nei cicli di 28 giorni, intorno al 14esimo giorno avviene l’ovulazione, cioè il momento in cui può avvenire la fecondazione e il concepimento. Il periodo fertile dura circa cinque giorni, gli spermatozoi sopravvivono nel corpo femminile fino a 4 giorni, per cui un rapporto sessuale avvenuto anche 3 o 4 giorni prima dell’ovulazione può portare alla fecondazione. Dopo l’uscita delle cellule uovo il follicolo si trasforma nel corpo luteo, che produce il progesterone, per predisporre l’utero a ricevere l’impianto della cellula uovo fecondata.
Qualità ovocitaria e riserva ovarica
Nella donna, il processo di ovulazione e quindi la maturazione dei follicoli, a differenza della spermatogenesi negli uomini che può durare per un tempo indeterminato, termina al raggiungimento della menopausa. La quantità di follicoli all’interno dell’ovaio varia con l’età della donna, ogni donna nasce con 1-2 milioni di follicoli e alla pubertà ne rimangono 500.000, di questi solo 500 escono dall’ovaio con il processo dell’ovulazione. Il periodo di massima fertilità della donna va dai 20 ai 30 anni, anni in cui la quantità e la qualità degli ovociti è ottimale, dai 35-37 anni si registra una diminuzione significativa della riserva ovarica, e a partire dai 40 anni, la riserva ovarica si riduce fino al suo completo esaurimento approssimativamente intorno ai 45 anni, periodo che precede la menopausa.
Prelievo Ovociti e Fecondazione
Se la gravidanza non arriva in modo spontaneo, alla coppia può essere suggerito di iniziare un percorso di PMA, in cui il prelievo degli ovociti è una fase fondamentale, se il trattamento effettuato è quello di fecondazione in vitro (FIV). Questo procedimento avviene dopo la stimolazione ovarica, durante la quale le ovaie vengono preparate per produrre più follicoli e quindi più ovociti. Il prelievo viene eseguito sotto sedazione e consiste nell’aspirazione degli ovociti dai follicoli ovarici tramite un ago per via transvaginale.
Una volta prelevati, gli ovociti possono essere fecondati in laboratorio. Gli specialisti possono utilizzare diverse tecniche, come la fecondazione in vitro tradizionale o l’iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI), a seconda delle esigenze specifiche della coppia. Dopo la fecondazione, gli embrioni vengono monitorati per alcuni giorni prima di essere trasferiti nell’utero.
Cause che determinano la presenza di ovociti immaturi al prelievo ovocitario
Normalmente, dal prelievo ovocitario si attende un 75-90% di ovociti maturi. La causa principale per cui si ottiene una percentuale maggiore di ovociti immaturi al prelievo ovocitario è una risposta non ottimale al picco dell’ormone luteinizzante, LH, fenomeno che si verifica più frequentemente in caso di età avanzata o in condizioni di disfunzione ormonale come nella sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). Davanti a questa problematica, si può migliorare le probabilità di ottenere più ovociti maturi modificando il protocollo di stimolazione, ad esempio il tipo di trigger di ovulazione.
Come capire se l’ovocita è stato fecondato
La fecondazione dell’ovocita avviene a partire da quando uno spermatozoo penetra l’ovocita, dando inizio a un processo che porterà alla formazione di un embrione. Per capire se l’ovocita è stato fecondato, gli specialisti osservano diversi segnali:
- divisone cellulare: dopo la fecondazione, l’ovulo inizia a dividersi rapidamente. La presenza di divisioni cellulari è un indicatore chiave di avvenuta fecondazione;
- sviluppo embrionale: le fasi di sviluppo dell’embrione, che includono lo stadio di morula e blastocisti, possono essere monitorate in laboratorio;
- test di gravidanza: sebbene non sia immediato, un test di gravidanza può confermare il successo dell’impianto dell’embrione nell’utero dopo il trasferimento embrionario.
La comprensione delle cause della presenza di ovociti immaturi è utile per affrontare le sfide della fertilità. Con il miglioramento continuo delle tecniche di medicina riproduttiva, le coppie hanno a disposizione diverse opzioni per superare queste difficoltà. È fondamentale consultare un esperto in Procreazione Medicalmente Assistita e centri specializzati per esplorare le migliori strategie per ottimizzare le possibilità di concepimento.
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