Le donne over 40 che decidono di diventare madri sono sempre più numerose, sia in Italia sia all’estero. Una scelta spesso dettata da ragioni di vita, sociali, economiche e lavorative che, però, potrebbero comportare l’insorgere di alcune difficoltà sia sotto il profilo della fertilità, sia per quanto concerne un probabile aumento di problemi collegati ad una gravidanza posticipata nel tempo.
Le statistiche sulla maternità over 40
La scelta di diventare madre a 40 anni o anche superato questo termine, come abbiamo precisato, è sempre più diffusa. Secondo un recente rapporto Istat sulla natalità in Italia, se nel 2008 i bambini nati da mamme over 40 rappresentavano il 6,2% del totale, questa percentuale si è incrementata costantemente nel corso degli anni. In particolare, ad esempio, nel 2015 i bimbi nati da una madre di 40 anni o un’età anche superiore, raggiungevano quasi il 10% del totale. In regioni come la Liguria, la Toscana, la Sardegna e il Lazio la percentuale di madri ultraquarantenni raggiunge il 12%. In una città come Milano si registra addirittura il sorpasso delle mamme “over” rispetto a quelle di età inferiore: le donne che partoriscono un bambino fra i 35 e i 44 anni (48,4%), infatti, superano la quota di chi porta avanti una gravidanza fra i 25 e i 34 anni (44,7%). Un trend sorprendente che ha invertito i dati registrati fino al 2008. Dati che confermano l’Italia come il paese europeo con il tasso più elevato di donne che decidono di diventare madri a 40 anni o oltre.
La riduzione della fertilità nelle donne over 40
L’età della donna ha un ruolo molto importante sulla capacità riproduttiva. Secondo gli studi del Ministero della salute, la fertilità femminile risulta massima nel range temporale che va dai 20 ai 30 anni. Dopo il superamento di questo termine si registra una prima flessione intorno ai 32 anni e un’ulteriore diminuzione successivamente ai 37 anni. In particolare, se a 23 anni ogni ovulazione ha circa il 26% di probabilità di trasformarsi in gravidanza, a 39 questa percentuale si dimezza, a 40 anni scende al 10%, mentre a 43 anni oscilla fra il 7% e il 4%.
I fattori che determinano la riduzione della fertilità con l’età
L’Istituto Superiore di Sanità ha raccolto e fatto proprio un parere del “Comitato di Ginecologia del Collegio di Ostetrici e Ginecologi” americano e del “Comitato della Società Americana di Medicina della Riproduzione” secondo il quale la fertilità femminile è strettamente correlata all’età della donna. In particolare, secondo gli esperti, il declino della capacità riproduttiva femminile è correlato ad una diminuzione del numero di ovociti, che raggiungono una quantità massima alla nascita e che decrescono progressivamente con il trascorrere del tempo. Se, infatti, al momento della nascita questi si aggirano intorno ai 2 milioni, diminuiscono fino a 300.000 con l’insorgere della pubertà, diventano 25.000 intorno ai 37 anni e, infine, solo 1.000 superati i 50 anni. In particolare, intorno ai 37 anni si verifica anche una riduzione della qualità degli ovociti e un aumento dei livelli dell’ormone FSH. Occorre, inoltre, precisare come con l’avanzamento dell’età le ovaie, l’utero e l’endometrio si rivelano meno recettivi ad un concepimento.
I rischi correlati ad una gravidanza successiva ai 40 anni
Nonostante le rinnovate abitudini, le scelte di vita e i costumi sociali abbiano portato ad uno spostamento in avanti dell’età della prima gravidanza, occorre precisare come questo possa determinare problemi non soltanto sotto il profilo strettamente correlato alla fertilità. Intorno ai 40 anni, infatti, aumentano le probabilità di una gravidanza extrauterina, ossia di una gravidanza che non si sviluppa nell’utero, come avviene normalmente, ma si ferma nella tuba, nelle ovaie o nella cavità addominale. Secondo recenti statistiche, questo evento prima dei 40 anni si può verificare nel 12% dei casi, mentre superati i 43 anni questa percentuale raddoppia. Una gestazione di questo tipo è destinata interrompersi nelle prime settimane. Studi epidemiologici hanno messo in rilievo come l’età della futura mamma possa anche avere una correlazione con la probabilità di partorire un bimbo affetto da Sindrome di Down. Se a 36 anni, infatti, le probabilità di partorire un bambino affetto da questa patologia sono di una ogni 300 nascite, a 37 anni queste diventano di 1 ogni 230, a 38 di 1 ogni 180 nascite a 39 di 1 ogni 135 nascite. Per arrivare a 49 anni, in cui le probabilità sono addirittura di 1 ogni 12 gravidanze. Per questa ragione è raccomandato alle donne che decidano di intraprendere una gravidanza superati i 35 anni di sottoporsi a screening prenatale e altri esami diagnostici.
La riproduzione assistita nel caso di gravidanza over 40
Spesso l’idea di ritardare nel tempo la maternità è una scelta che mette in campo diversi fattori e percorsi, nella maggior parte dei casi, molto consapevoli e pensati. L’idea di voler posticipare l’età in cui diventare genitori può essere supportata da scelte che preservino la riuscita di questo progetto. In questi casi, è possibile far ricorso a una delle tecniche di preservazione della fertilità che consentono di posticipare la gestazione. La vitrificazione degli ovociti, ad esempio, consente di conservare gli ovuli maturi per utilizzarli quando la paziente deciderà, mantenendo le stesse probabilità di gravidanza presenti al momento della vitrificazione.
8 commenti
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