
La fecondazione eterologa è una delle forme di PMA nel quale la coppia, a causa di problematiche relative a uno dei due partner, fa ricorso a un donatore esterno per ottenere una gravidanza. La donazione, in questo senso, può riguardare sia il seme maschile, sia l’ovulo femminile. Fino a pochi anni fa queste tecniche erano vietate nel nostro paese. Dal 2014, con l’intervento della Corte Costituzionale che ha rimosso il divieto stabilito dalla legge 40, si è aperta questa nuova possibilità per le coppie che hanno un desiderio di genitorialità. Qualora si faccia ricorso agli ovuli di una donatrice esterna si parla di fecondazione con ovodonazione, mentre se si fa ricorso a un terzo donatore si parla di donazione dello sperma.
I dati della fecondazione eterologa e della donazione di sperma
Un fenomeno in costante e crescente aumento. È questo il trend che è emerso in riferimento alla fecondazione eterologa nella relazione del Ministero della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40 in materia di procreazione medicalmente assistita presentata nel 2019. Nel complesso e in riferimento all’anno precedente, in Italia sono nati 1.973 bambini per effetto delle tecniche di procreazione assistita.
Per quanto riguarda nel dettaglio la fecondazione eterologa, sono stati effettuati 7.514 cicli con donazione di gameti, dei quali 1.582 attraverso donazione di sperma (una percentuale pari al 21,1%) e 3.149 con donazione di ovociti, mentre sono 2.783 quelli effettuati con embrioni ottenuti da gameti precedentemente donati o crioconservati. Questi dati, soprattutto per quanto riguarda la donazione di sperma, confermano un trend in crescita rispetto gli anni precedenti.
La donazione di sperma
La donazione di ovociti e sperma rappresentano, dunque, parte integrante delle tecniche di riproduzione assistita e sono applicate a una percentuale superiore al 10% del totale delle coppie trattate.
Da un punto di vista generale, in Italia la donazione si configura come un atto volontario e gratuito realizzato da un uomo in buone condizioni di salute e con uno sperma di rilevante qualità, al fine di aiutare quelle coppie che non potrebbero altrimenti avere bambini per effetto di una causa che incide sul fattore maschile della coppia.
Quando è indicata la donazione di sperma
Il ricorso alla donazione di sperma è indicato, appunto, nei casi in cui l’infertilità è correlata ad un fattore maschile o qualora le condizioni del partner maschile della coppia non consentano di fare ricorso all’utilizzo del proprio liquido seminale. Questa tecnica, in particolare, è il punto di riferimento per la PMA nei casi in cui lo sperma del ricevente sia affetto da gravi problematiche e non sia possibile raggiungere risultati positivi facendo ricorso ad altre tecniche di fecondazione assistita.
Un’altra ipotesi riguarda l’azoospermia, ossia l’assenza di spermatozoi nell’eiaculato. Se i casi appena elencati fanno riferimento a un’impossibilità concreta di utilizzare il seme del partner maschile per ottenere una gravidanza, vi sono anche ipotesi in cui lo sperma è in buone condizioni ma non è possibile utilizzarlo in via precauzionale per evitare problematiche all’embrione. Rientrano in questi casi le ipotesi in cui l’uomo risulti portatore di una malattia genetica che non può essere studiata, di una patologia sessualmente trasmissibile o qualora si evidenzino anomalie cromosomiche relative al DNA del liquido seminale.
Un’altra ipotesi consiste “nell’incompatibilità” fra i partner, e in particolare qualora l’uomo abbia un gruppo sanguigno positivo e la compagna negativo e possa produrre anticorpi contro i globuli rossi del feto con gruppo sanguigno positivo.
Le caratteristiche dei donatori
La Società Italiana di Embriologia Riproduzione e Ricerca (SIERR) in concorso con il Ministero della Sanità, ha stilato delle rigorose linee guida in riferimento alla donazione dei gameti, indicando quali siano le caratteristiche richieste sia ai riceventi, sia ai donatori.
In particolare, questi ultimi devono essere soggetti che decidono di donare i gameti in maniera spontanea e senza alcun legame affettivo o parentelare con i riceventi. In questa categoria possono anche rientrare persone che hanno fatto ricorso in passato al congelamento dei gameti e, non essendo intenzionati ad utilizzarli, decidano di donarli. I donatori sono scelti fra persone in buono stato di salute e uno dei criteri fondamentali, da questo punto di vista, è l’assenza di anomalie genetiche note.
Dal novero di chi può donare lo sperma sono escluse quelle persone con una storia precedente di alcolismo o tossicodipendenza. Il donatore deve, comunque, essere maggiorenne (preferibilmente in un range di età che va dai 21 ai 40 anni) ed essere sottoposto a uno screening medico completo prima della donazione, finalizzato a constatare la storia medica, la valutazione genetica ed esaminare il liquido seminale. Un ulteriore elemento determinante in questo contesto è rappresentato dal carattere anonimo della donazione, nonché dalla sua natura gratuita.
La procedura
Il campione di sperma oggetto della donazione non viene immediatamente impiegato ai fini della fecondazione assistita ma viene posto in quarantena per almeno sei mesi. Superato questo intervallo di tempo, il liquido viene sottoposto ad ulteriori screening per escludere che al momento del prelievo il donatore non fosse allo stadio iniziale di un processo di infezione.
Una volta eseguiti questi accertamenti, si procede ad autorizzarne l’impiego ai fini della fecondazione eterologa e si valuta in concreto la tecnica più adeguata a conseguire il risultato di una gravidanza.
IVI: la nostra esperienza al vostro fianco
IVI è la realtà leader a livello mondiale nell’ambito della medicina riproduttiva. Una leadership confermata in riferimento a ogni tipologia di PMA, compresa la fecondazione eterologa. Nell’ambito della donazione di sperma, la nostra esperienza non riguarda soltanto il risultato finale ma anche il rispetto di tutte le procedure richieste per assicurare che lo sperma del donatore non sia portatore di patologie a trasmissione sessuale o ereditarie. Un’accuratezza che vi consentirà di realizzare il vostro sogno di genitorialità in assoluta sicurezza, anche qualora i gameti provengano da un soggetto esterno.
2 commenti
Trattamento con donazione di sperma grazie ho 45 anni mio marito non vuole avere figli e ci sarebbe una terza persona disponibile che ci aiuterebbe la ginecologa avendo io una sola tuba e no avendo gravidanze in modo naturale mi hanno consigliato una struttura dove fare fecondazione assistita non so ,avrei bisogno di aiuto sostegno di esperti, grazie
Ciao Antonietta, ti consigliamo di rivolgerti ai nostri esperti in riproduzione assistita, che sapranno consigliarti al meglio. Grazie!