L’infertilità viene definita come l’assenza di concepimento dopo 12-24 mesi di rapporti sessuali regolari non protetti. In Italia impatta mediamente circa il 15% delle coppie e può essere attribuita a diversi fattori, tra cui l’età materna avanzata, squilibri ormonali come menopausa precoce, sindrome dell’ovaio policistico, irregolarità dei cicli ovulatori, infezioni genitali, alterazioni morfologiche congenite, condizioni di azoospermia o oligospermia, o errato stile di vita, come obesità, uso di droghe, abuso di alcol e fumo.
Cosa sono i test di fertilità?
I test della fertilità possono essere utilizzati per rilevare il periodo ovulatorio e/o indagare un’eventuale infertilità. Alcune tipologie di test della fertilità permettono alle donne di rilevare autonomamente il periodo ovulatorio, cioè il periodo fertile, durante il quale le probabilità di concepimento aumentano. Quando non si riesce a concepire un figlio è opportuno rivolgersi a un medico e procedere a degli approfondimenti diagnostici per rilevare le cause dell’infertilità sia dalla parte dell’uomo che della donna.
Test di fertilità femminile
Molte donne sono convinte che sottoporsi a controlli regolari con il ginecologo, avere un ciclo regolare e non rilevare alcuna anomalia, basti a pensare di non avere problemi di concepimento quando si vorrà. In realtà questi controlli da soli non bastano per escludere eventuali problemi di fertilità. Per analizzare la fertilità della donna, si può procedere con due tipologie di test che vanno ad analizzare la riserva ovarica, cioè il potenziale fertile della donna, e test che analizzano le tube e la cavità uterina, cioè la misura delle funzionalità meccaniche dell’organismo femminile.
In presenza di un sospetto clinico i primi esami prescritti ad una donna sono:
- Esami delle urine, condotti principalmente nel sospetto di infezioni genito-urinarie, come quelle causate da Clamidia che possano impedire l’instaurarsi di una gravidanza;
- Tampone vaginale, esame che prevede l’inserimento in vagina di un piccolo bastoncino per prelevare eventuali secrezioni o residui cellulari; questo campione successivamente sarà posto in un terreno di coltura, al fine di identificare l’eventuale presenza di patogeni a livello uretrale, vaginale o cervicale.
- Valutazione dell’ovulazione tramite esami strumentali/di laboratorio, o osservazioni del muco cervicale, misurazione della temperatura basale che subisce un aumento di circa 0,5-1°C
- Dosaggio progesterone che consiste nella misurazione della concentrazione dell’ormone nel sangue 7 giorni prima del previsto arrivo del flusso mestruale ed è utile ad avere la certezza dell’avvenuta ovulazione.
- Esami ormonali tramite un prelievo di sangue che costituiscono il primo approccio mirato alla ricerca di cause infertilità nella donna e prevedono generalmente.
- Esami FSH e LH (ormone follicolo-stimolante e ormone luteinizzante, per valutare la fertilità di una donna, le concentrazioni di questi ormoni sono misurate generalmente tra il terzo e il quinto giorno del ciclo ovarico.
- Esame dell’ormone antimulleriano (AMH): le concentrazioni di AMH nella donna in età fertile rimangono costanti durante tutte le fasi del ciclo mestruale, è quindi possibile misurare in qualunque momento. Bassi valori di AMH possono essere indicativi di una riduzione della fertilità o di una condizione che precede la menopausa.
- Il dosaggio di ormoni tiroidei consente di evidenziare l’eventuale presenza di sterilità attribuibile a condizioni di alterazioni del funzionamento della tiroide.
Esami ecografici
Un’altra analisi indicata per valutare la fertilità femminile è l’ecografia con la conta dei follicoli antrali. Questo tipo di ecografia può integrare la valutazione dell’analisi della riserva ovarica e può fornire indicazioni sullo stato generale dell’apparato riproduttivo femminile.
Tramite l’ecografia pelvica è possibile visualizzare meglio la conformazione dell’apparato riproduttivo, consentendo di attuare la conta dei follicoli ovarici, l’avvenuta ovulazione e l’eventuale presenza di anomalie dell’utero e annessi.
l’isterosalpingografia
Un ulteriore esame rilevante al fine di valutare l’infertilità di una donna è l’isterosalpingografia, ovvero una radiografia che viene eseguita con mezzo di contrasto che permette di valutare la morfologia dell’utero e verificare se siano presenti eventuali malformazioni tubariche. Se questo esame dovesse evidenziare la presenza di eventuali occlusioni oppure una malformazione delle tube stesse, sarebbe opportuno pensare di sottoporsi ad un trattamento di fecondazione assistita.
Test di fertilità maschile
Secondo uno studio della Società Italiana di Andrologia e di Medicina della Sessualità, in Italia un uomo su tre è a rischio di infertilità. Molteplici possono essere le cause che portano un uomo ad essere infertile. Infiammazioni, patologie, varicocele, problemi ormonali possono essere alcune delle cause che generano dei problemi di infertilità. Una visita andrologica può sicuramente aiutare a capire la propria situazione e a scegliere la terapia più adatta da seguire.
Generalmente, durante una visita andrologica vengono previsti un’ecografia della regione genitale e uno spermiogramma. L’analisi del seme attualmente costituisce l’esame più importante sul quale si basa lo studio del fattore maschile nei casi di coppie con problemi di fertilità, e permette di esaminare se ci siano malformazioni e quanti dei propri spermatozoi ne siano affetti. A seguito di risultati anomali dello spermiogramma, vengono effettuati degli esami del sangue che permettono di valutare i dosaggi dell’FSH (l’ormone che nell’uomo è principalmente coinvolto nella produzione di liquido seminale), LH e il livello di testosterone.
Ruolo degli ormoni nella fertilità maschile
Si esegue un esame del sangue per misurare i livelli ormonali, tra cui il testosterone, l’ormone luteinizzante (LH) e l’ormone follicolo-stimolante (FSH). Inoltre, è fondamentale l’ecocolordoppler scrotale o testicolare, esame non invasivo, che permette di valutare in maniera completa tutte le caratteristiche dei testicoli, di riconoscere patologie responsabili di infertilità e di individuare patologie interferenti con la salute generale del paziente, come lesioni testicolari sospette e non palpabili. Permette inoltre di valutare l’eventuale presenza di varicocele, un’altra causa frequente di infertilità.
Cosa fare in caso di infertilità?
Come evidenziato, il 15% delle coppie ha problemi di infertilità. Percentuale che si ripartisce praticamente in maniera equa tra uomini e donne. Nel 20% dei casi la difficoltà nel concepire riguarda entrambi i membri della coppia. Esiste una percentuale del 20% per cui invece le cause di infertilità sono da considerarsi sconosciute, ossia in cui non vi sono apparenti cause per cui la gravidanza non sia ancora avvenuta. Spesso, un problema di infertilità viene sottovalutato per lungo tempo e le coppie si affidano al supporto di uno specialista con estremo ritardo. Si calcola che in Italia, dalla scoperta di un problema di fertilità alla prima visita con uno specialista, passino circa 13 mesi. Nel momento in cui siano presenti problemi di infertilità, presso le cliniche IVI un’equipé specializzata svolge esami e analisi approfondite, in modo da analizzare il caso di ogni paziente in maniera personalizzata e stabilire la tipologia di trattamento più efficace da effettuare. Necessario è analizzare la storia clinica di entrambi i membri della coppia, per capire da dove derivi il problema di infertilità. Esami specifici di routine vengono effettuati sia alla donna che all’uomo, con la possibilità di richiedere esami aggiuntivi se si renda necessario avere un quadro più chiaro.
A seguito della valutazione dei risultati, sarà lo specialista stesso a capire e a consigliare il trattamento più idoneo da seguire. Le cliniche IVI garantiscono una gravidanza a oltre il 90% delle pazienti che si sottopongono a un trattamento di fecondazione assistita, presso le cliniche IVI viene data particolarmente attenzione all’uso di tecnologie all’avanguardia nel campo della procreazione assistita. In questo modo, il team medico ha la possibilità di sviluppare protocolli personalizzati e di ultima generazione, al fine di permettere il raggiungimento di una gravidanza e della nascita di un bambino sano.
Molto importante è inoltre sottolineare che spesso affrontare un problema di infertilità e un trattamento di fecondazione assistita, richiede da parte del paziente grande forza interiore e può portare stress all’interno della coppia. Per superare le difficoltà che molti pazienti incontrano nell’affrontare un problema di infertilità, IVI mette a disposizione un team di supporto psicologico per garantire anche un sostegno emotivo e morale che aiuti i pazienti a superare psicologicamente questo scoglio e essere in grado di valutare con serenità e coscienza la possibilità di proseguire con il percorso di fecondazione assistita più adatto alla loro condizione.
4 commenti
Un anno e mezzo che provo avere un figlio ma ancora nnt cosa devo fare
Ciao Raffaella, ti consigliamo di contattarci per parlare con i nostri specialisti!
Sono 2 anni che proviamo ad avere figli mai moglie visite effettuate ok ..non soffro di varicocele non bevo o fumo cosa dovrei fare
Ciao Mimmo, ti consigliamo di prendere un appuntamento con i nostri esperti, che sapranno consigliarvi dopo aver approfondito il vostro caso!