fbpx
Febbraio 13, 2018

Test di fertilità maschile e femminile. Quale fare?

Per il Comitato editoriale Blog IVI

Cosa sono i test di fertilità?

Secondo l’Istituto Superiore di Sanita, circa il 15% delle coppie italiane è affetto da problemi di infertilità. Stile di vita errato, ricerca tardiva del primo figlio o altri fattori come alcool, fumo, obesità o malattie quali l’endometriosi sono tra le principali cause dell’infertilità sia maschile che femminile, che si ripartisce all’interno della coppia in maniera quasi equa (37.1% problemi femminili, 29.3% problemi maschili).

Per infertilità si intende l’assenza di concepimento dopo circa 12 mesi di rapporti mirati non protetti. Se si è in presenza di ripetuti test di gravidanza con risultato negativo, sarebbe opportuno rivolgersi al proprio medico curante per capire il percorso migliore da seguire. L’ideale sarebbe eseguire dei controlli dal ginecologo e dall’andrologo, in modo da scongiurare la presenza di patologie che influiscano sulla fertilità della coppia. Anche in caso di patologie, l’aiuto del medico potrebbe permettere la rapida risoluzione delle stesse o la scelta della cura più efficace da seguire per evitare l’aggravarsi della situazione.

Sia per l’uomo che per la donna, esiste la possibilità di verificare il proprio livello di fertilità, tramite test di fertilità domestici oppure tramite esami specifici che vengono effettuati a seguito di un consulto medico.

Come viene condotta l’analisi di fertilità nelle donne?

Innanzitutto, il primo test di fertilità femminile che deve essere effettuato è il calcolo della propria ovulazione. Per calcolare i giorni fertili durante il ciclo mestruale è importante sapere che la donna normalmente ovula 14 giorni prima del flusso. Quindi per le donne con ciclo mestruale regolare ogni 28 giorni, è normale che l’ovulazione avvenga nel giorno 14 del ciclo. Per altre donne con un ciclo più lungo, per esempio ogni 35 giorni, l’ovulazione avverrà una settimana più tardi. In ogni caso, il periodo fertile non riguarda solo i giorni dell’ovulazione, ma anche i giorni precedenti e successivi, ovvero il periodo che viene denominato il periodo periovulatorio. Più o meno 4 giorni prima e quattro giorni dopo l’ovulazione, la donna è ancora fertile e potrebbe rimanere incinta se ha rapporti sessuali senza protezione.

Nonostante tutto, bisogna tenere in conto che questo è il modello ideale di un ciclo mestruale, ma esistono cicli mestruali per cui l’ovulazione può avvenire prima o dopo il periodo atteso.

Se una donna però non ha un ciclo regolare, ma vuole provare ad avere certezza in merito alla propria ovulazione, è possibile misurare nell’urina un picco dell’ormone LH (ormone luteinizzante), che si può misurare con dei semplici test delle urine, simili al test di gravidanza, che si comprano in farmacia. Può essere utilizzato la mattina oppure un paio di volte al giorno fino a che non dia un risultato positivo. Questo sistema è molto utile per donne che hanno un ciclo molto lungo o molto breve o comunque estremamente irregolare.

Come già detto però, è sempre necessario, per una donna che decide di avere un bambino e non riesce a rimanere incinta dopo numerosi tentativi, sottoporsi ad una visita ginecologica. La visita è generalmente comprensiva di ecografia transvaginale, che consente di valutare lo stato dell’utero, delle ovaie e dell’endometrio. In questo modo, si può valutare facilmente se vi sono particolari malformazioni uterine, oppure se vi sono fibromi o cisti.

Un ulteriore passo per valutare la fertilità femminile consiste in un esame del sangue eseguito al terzo giorno del ciclo e che consente di verificare il livello di concentrazione nel sangue delle sostanze prodotte a livello endocrino e, quindi, di valutare la presenza di eventuali squilibri ormonali. In particolare, attraverso questo esame, vengono misurati gli ormoni FSH (ormone follicolo-stimolante), l’AMH (ormone antimulleriano), la prolattina, l’estradiolo e l’LH.  Sulla base dei risultati verrà stabilito se è necessario procedere a cure e verrà valutata l’opportunità di un percorso di procreazione assistita.

Un ulteriore esame rilevante al fine di valutare l’infertilità di una donna è l’isterosalpingografia, ovvero una radiografia che viene eseguita con mezzo di contrasto che permette di valutare la morfologia dell’utero e verificare se siano presenti eventuali malformazioni tubariche. Se questo esame dovesse evidenziare la presenza di eventuale occlusione oppure una malformazione delle tube stesse, sarebbe opportuno pensare di sottoporsi ad un trattamento di fecondazione assistita.

Come si fa un test di fertilità su un uomo?

Secondo uno studio della Società Italiana di Andrologia e di Medicina della Sessualità, in Italia un uomo su tre è a rischio di infertilità. Molteplici possono essere le cause che portano un uomo ad essere infertile. Infiammazioni, patologie, varicocele, problemi ormonali possono essere alcune delle cause che generano dei problemi di infertilità. Una visita andrologica può sicuramente aiutare a capire la propria situazione e a scegliere la terapia più adatta da seguire.

Generalmente, durante una visita andrologica vengono previsti un’ecografia della regione genitale e uno spermiogramma. Grazie allo spermiogramma, è possibile conoscere molte informazioni relative ai propri spermatozoi, come il numero, la motilità e la durata degli stessi. Inoltre, questa analisi del liquido seminale permette di esaminare se ci siano malformazioni e quanti dei propri spermatozoi ne siano affetti. Un ulteriore esame che può essere effettuato è la spermiocultura, in cui viene valutata la presenza di possibili infezioni batteriche.

A seguito di risultati anomali dello spermiogramma, vengono effettuati degli esami del sangue che permettono di valutare i dosaggi dell’FSH (l’ormone che nell’uomo è principalmente coinvolto nella produzione di liquido seminale), LH e il livello di testosterone.

Un test domestico particolarmente affidabile, invece, è SwimCount, test per la fertilità maschile già in vendita in molti Paesi. Questo test prende in considerazione non solo la quantità degli spermatozoi, ma anche la qualità degli stessi, riuscendo quindi a dare un risultato più veritiero e affidabile. Viene valutata infatti una variabile fondamentale per la fecondazione, la motilità progressiva, ovvero la capacità degli spermatozoi di muoversi in linea retta.

Il funzionamento del test è molto semplice. Un campione di liquido seminale viene posto sul dispositivo e gli spermatozoi che saranno capaci di muoversi in forma progressiva (e non in cerchio, per esempio) si coloreranno di azzurro. Quanti più spermatozoi avranno raggiunto il punto fisso, maggiore risulterà l’intensità del colore della finestra del risultato, che potrà essere consultato dopo 30 minuti.

La soglia di fertilità maschile che dipende dallo SwimCount è fissata in un conteggio di oltre 10 milioni di spermatozoi motili per millilitro. Un numero inferiore implica maggiori difficoltà per ottenere una gravidanza naturale entro un anno, e per questo si consiglia di consultare uno specialista della riproduzione.

Cosa fare in caso di infertilità?

Come detto in precedenza, il 15% delle coppie ha problemi di infertilità. Questa percentuale si ripartisce praticamente in maniera equa tra uomini e donne. Nel 20% dei casi la difficoltà nel concepire riguarda entrambi i membri della coppia. Esiste una percentuale del 20% per cui invece le cause di infertilità sono da considerarsi sconosciute, ossia in cui non vi sono apparenti cause per cui la gravidanza non sia ancora avvenuta.

Fino a 20 anni fa, queste percentuali erano praticamente dimezzate. Per queste ragioni, sono sempre di più in aumento i pazienti che hanno deciso di superare questi problemi di infertilità facendo ricorso alla fecondazione assistita. Secondo i dati dell’ISS, infatti, negli ultimi sei anni gli italiani che hanno scelto di ricorrere a trattamenti di procreazione assistita come la fivet sono aumentati di quasi il 20%.

Spesso, un problema di infertilità viene sottovalutato per lungo tempo e le coppie si affidano al supporto di uno specialista con estremo ritardo. Si calcola che in Italia, dalla scoperta di un problema di fertilità alla prima visita con uno specialista, passino circa 13 mesi.

Nel momento in cui siano presenti problemi di infertilità, presso le cliniche IVI un’equipé specializzata svolge esami e analisi approfondite, in modo da analizzare il caso di ogni paziente in maniera personalizzata e stabilire la tipologia di trattamento più efficace da effettuare.

Necessario è analizzare la storia clinica di entrambi i membri della coppia, per capire da dove derivi il problema di infertilità. Esami specifici di routine vengono effettuati sia alla donna che all’uomo, con la possibilità di richiedere esami aggiuntivi se si renda necessario avere un quadro più chiaro. A seguito della valutazione dei risultati, sarà lo specialista stesso a capire e a consigliare il trattamento più idoneo da seguire.

Le cliniche IVI garantiscono una gravidanza a oltre il 90% delle pazienti che si sottopongono a un trattamento di fecondazione assistita, sia questo inseminazione artificiale, fecondazione in vitro o fecondazione eterologa. Presso le cliniche IVI viene data particolarmente attenzione all’uso di tecnologie all’avanguardia nel campo della procreazione assistita. In questo modo, l’equipe medica ha la possibilità di sviluppare protocolli personalizzati e di ultima generazione, al fine di  permettere il raggiungimento di una gravidanza e della nascita di un bambino sano.

Molto importante è inoltre sottolineare che spesso affrontare un problema di infertilità e un trattamento di fecondazione assistita, richiede da parte del paziente grande forza interiore e può portare stress all’interno della coppia. Per superare le difficoltà che molti pazienti incontrano nell’affrontare un problema di infertilità, IVI mette a disposizione un team di supporto psicologico per garantire anche un sostegno emotivo e morale che aiuti i pazienti a superare psicologicamente questo scoglio e essere in grado di valutare con serenità e coscienza la possibilità di proseguire con il percorso di fecondazione assistita più adatto alla loro condizione.

 

Richiedi senza impegno maggiori informazioni:

4 commenti

Richiedi senza impegno maggiori informazioni

IVI tratta il suo database in modo confidenziale e non lo condivide con altre aziende.

Invio
Grazie per averci contattato
Torna all'inizioarrow_drop_up