
La bassa riserva ovarica è una condizione che può influenzare significativamente la fertilità femminile. Spesso non si manifesta con sintomi evidenti e per questo è difficile individuarla senza esami specifici, ma rappresenta una delle principali cause di difficoltà nel concepimento, soprattutto dopo i 35 anni d’età.
Riserva ovarica bassa: sintomi e diagnosi
La riserva ovarica rappresenta il numero e la qualità degli ovociti ancora presenti nelle ovaie, calcolandola si ha la possibilità di conoscere il potenziale riproduttivo rimasto e valutare quindi le possibilità di ottenere una gravidanza. Sappiamo che una donna nasce con circa 2.000.000 di ovuli, ma questo numero non è costante, infatti all’inizio della pubertà questo numero scende a circa 400.000 ovuli, e alla fine dei trent’anni il numero arriva a 27.000. All’inizio della menopausa, la maggior parte delle donne ha solo circa 1000 ovuli nelle ovaie. Negli uomini invece, la produzione degli spermatozoi – definita spermatogenesi– è costante a partire dalla pubertà.
Quindi, con l’avanzare dell’età la riserva ovarica diminuisce naturalmente, ma in alcuni casi può succedere che si possa assistere a una sua riduzione precocemente, rendendo difficile il concepimento. Una bassa riserva ovarica spesso si può manifestare senza sintomi, ma possono includere:
- Cicli mestruali irregolari o più corti del normale (meno di 26 giorni)
- Flusso mestruale più scarso
- Difficoltà a concepire dopo 6-12 mesi di rapporti mirati
- Familiarità con menopausa precoce
La diagnosi si basa su esami ormonali specifici, in particolare il valore dell’AMH (Ormone Antimülleriano), che fornisce un’indicazione quantitativa della riserva ovarica:
- Valori AMH normali: 1.5 – 4.0 ng/Ml
- Valori AMH bassi: < 1.0 ng/Ml
- Valori AMH molto basso: < 0.5 ng/mL
Altri esami utili sono il dosaggio dell’FSH (ormone follicolo-stimolante), dell’estradiolo e il conteggio dei follicoli antrali tramite ecografia transvaginale.
Come rimanere incinta nonostante la bassa riserva ovarica
Una diagnosi di bassa riserva ovarica non significa che la gravidanza sia impossibile, ma richiede strategie mirate e un’attenta valutazione delle tempistiche. È importante non sottovalutare la situazione e agire tempestivamente, la fertilità femminile declina rapidamente in presenza di riserva ovarica ridotta, quindi nel caso in cui non si voglia escludere il desiderio di genitorialità, è consigliabile ricercare una gravidanza nelle tempistiche corrette. Prestare attenzione allo stile di vita seguendo un’alimentazione equilibrata, gestire lo stress ed eliminare il fumo e l’alcol, sono variabili che possono migliorare la qualità ovocitaria. Monitorare l’ovulazione è importante perché i cicli anovulatori si verificano con più frequenza nelle donne con bassa riserva ovarica, aiutarsi con test di ovulazione e monitoraggi ecografici può contribuire ad individuare il periodo migliore per avere rapporti mirati. Nel caso in cui nonostante i tentativi mirati non si riesca ad ottenere una gravidanza, è bene valutare il supporto di un medico specializzato in Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), per seguire un percorso mirato rispetto alla situazione personale.
Opzioni di trattamento per la bassa risposta ovarica
In caso di difficoltà a concepire naturalmente, rispetto alla situazione specifica, la medicina della riproduzione può offrire diverse opzioni personalizzate:
- Stimolazione ovarica mirata: nei cicli di PMA, la stimolazione ormonale può essere adattata alla risposta ovarica.
- Percorso di FIVET o ICSI: la fecondazione in vitro (FIVET) o la microiniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI) sono tecniche che permettono di fecondare gli ovociti in laboratorio, aumentando le possibilità di ottenere embrioni da trasferire.
- Strategie cumulative, nel caso si ottengano pochi ovociti per ciclo, si può procedere con la vitrificazione degli ovociti in più cicli e il trasferimento di embrioni una volta ottenuto un numero adeguato.
- Utilizzo di ovociti donati: quando la riserva è estremamente ridotta o la qualità ovocitaria compromessa, la donazione di ovociti può rappresentare un’alternativa efficace, con tassi di successo elevati.
Conclusione
La bassa riserva ovarica è una sfida, ma non una condanna all’infertilità. Con una diagnosi precoce, monitoraggio attento e trattamenti personalizzati, molte donne riescono a realizzare il desiderio di maternità. Nel caso in cui si desideri ottenere una gravidanza dopo aver ricevuta una diagnosi di riserva ovarica ridotta, è bene rivolgersi a un centro specializzato in modo che un team esperto possa seguire la strategia più adatta al singolo caso.
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