Cos’è la stimolazione ovarica?
In fecondazione assistita, la stimolazione ovarica è una tecnica farmacologica finalizzata alla produzione maggiore di ovociti, al fine di facilitare l’esito positivo del trattamento. Questa tecnica permette l’incremento dell’ovulazione che avviene normalmente in una donna, grazie alla somministrazione di farmaci tramite iniezioni.
A cosa serve la stimolazione ovarica?
Grazie alla stimolazione ovarica, è possibile effettuare trattamenti quali FIVET, con tecnica tradizionale o tecnica ICSI, o inseminazione artificiale e avere più chance di successo. Infatti, questo procedimento è necessario per aumentare le possibilità che il trattamento vada a buon fine, dato che, senza stimolazione, la donna produce solo un follicolo e quindi soltanto un ovulo per ogni ciclo mestruale.
Questa tecnica è indicata non solo per i trattamenti di fecondazione assistita, ma anche per eventuali disordini dell’ipotalamo, ipofisi e ovaio.
Come si realizza una stimolazione ovarica?
La pratica medica della stimolazione ovarica prevede la possibilità di adottare diversi protocolli, che vengono riconosciuti dalle organizzazioni mondiali. Presso le cliniche IVI il trattamento di stimolazione ovarica può durare generalmente intorno ai 10 e ai 20 giorni e molto dipende dalla risposta ovarica della paziente.
Per protocollo si intende non solo l’insieme dei farmaci per stimulare l’ovulazione, ma anche l’insieme di tutti i farmaci che vengono utilizzati al fine di rendere il trattamento più sicuro e efficace per tutto il ciclo del trattamento.
Farmaci per stimolare l’ovulazione
I farmaci che vengono utilizzati per la stimolazione ovarica sono le gonadotropine, come hMG (gonadotropina menopausale umana), uFSh (FSh di origine urinaria), rFSh (FSh di origine laboratoristica con la tecnica del DNA ricombinante), rLh (Lh di origine laboratoristica con la tecnica del DNA ricombinante).
In seguito, vengono somministrati la gonadotropina corionica (gonasi) e choriongonadotopin alfa (ovitrelle) e dopo circa 36 ore, avviene la “maturazione” dell’ovocita.
Altri farmaci invece servono per regolare il rapporto tra i farmaci assunti e il sistema recettoriale endocrino (down-regulation). Si suddividono in agonisti del GnRH (decapeptyl, enantone, suprefact) e antagonisti del GnRH (orgalutran cetrotide).
Il monitoraggio ecografico e ormonale
Durante i cicli di stimolazione, il ginecologo procede nel seguire lo sviluppo dei follicoli e verifica quando avviene la rottura e il conseguente rilascio degli ovociti. Tutto ciò viene effettuato attraverso una serie di ecografie. In questo modo il medico stesso può verificare che il ciclo di stimolazione ovarica stia avvenendo nel migliore dei modi.
In alcuni casi, il medico può decidere di effettuare un prelievo di sangue al fine di misurare il valore degli estrogeni prodotti dai follicoli in evoluzione. In questo modo potrà dosare al meglio la somministrazione di FSH e LH.
Presso le cliniche IVI, durante il trattamento vengono realizzate ecografie in serie (3 o 4 circa) e si verifica il tasso di estradiolo nel sangue al fine di tenere sotto controllo che la crescita e l’evoluzione dei follicoli rientri nella normalità.
Trattamenti di fecondazione assistita – Inseminazione artificiale
Durante il trattamento di inseminazione artificiale, la stimolazione ovarica è estremamente importante, poiché facilita il buon esito del procedimento.
E’ anche importante che una delle tube sia permeabile e che lo sperma del partner maschile contenga un numero sufficiente di spermatozoi mobili.
A seguito delle ecografie che vengono effettuate per il monitoraggio della stimolazione, si programma l’inseminazione, che avviene circa 36 ore dopo un’iniezione di hCG che permette la maturazione dell’ovocita e l’ovulazione.
Trattamenti di fecondazione assistita – Fecondazione in Vitro
La Fecondazione in Vitro (FIVET) è l’unione in laboratorio fra l’ovulo e lo spermatozoo. I gameti possono essere della coppia stessa che effettua il trattamento (fecondazione in vitro omologa) oppure frutto di donazione esterna (fecondazione eterologa).
Nella Fecondazione in Vitro omologa, a seguito della stimolazione ovarica, avviene la cosiddetta “punzione” follicolare, ovvero il prelievo ovocitario. Questo processo, che dura circa 15 minuti, viene effettuato in sala operatoria e con una leggera sedazione al fine di non creare particolari disturbi alla paziente.
A seguito del prelievo ovocitario, gli ovuli stessi vengono posti su una piastra di coltura e circondati da spermatozoi (tecnica FIV convenzionale), oppure vengono fecondati tramite una punzione effettuata attraverso una cannula che agevolerà l’introduzione dello spermatozoo vivo all’interno dell’ovulo stesso (tecnica ICSI).
Trattamenti di Fecondazione Assistita – Fecondazione Eterologa
Come detto, la Fecondazione Eterologa prevede l’utilizzo di gameti donati da un donatore esterno. E’ possibile che vengano utilizzati solo i gameti femminili (ovodonazione), solo i gameti maschili (donazione di seme) o entrambi.
In merito all’ovodonazione, in questo caso sarà una donatrice esterna ad essere sottoposta a processo di stimolazione ovarica, proprio al fine di favorire la produzione di un maggior numero di ovuli.
Trattamenti di Fecondazione Assistita – Preservazione della Fertilità
Grazie alle tecniche di ultima generazione, è possibile per le donne poter usufruire della possibilità di preservare la fertilità al fine di posticipare la propria maternità.
Questa possibilità viene data sia alle pazienti oncologiche, che stiano per affrontare trattamenti chemioterapici o radioterapici che possano minare la fertilità, sia a tutte quelle donne che per motivi economici, sociali o personali vogliano semplicemente posticipare un’eventuale gravidanza.
Preservazione fertilità – vitrificazione degli ovociti
Una delle tecniche più comuni per la preservazione della fertilità è la vitrificazione degli ovociti. Questa tecnica permette di crioconservare gli ovuli ottenuti dalla stimolazione ovarica con il fine di utilizzarli in seguito, quando la paziente deciderà. Vista l’assenza di formazione di cristalli di ghiaccio, il tasso di sopravvivenza degli ovociti è molto elevato e quindi permette di posticipare la propria gravidanza con una ragionevole garanzia.
Tecniche di riproduzione assistita in Italia
Grazie alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (pma), le coppie con problemi di infertilità possono ottenere la tanto desiderata gravidanza.
In Italia, le donne che si avvicinano alla Fecondazione Assistita hanno mediamente 36 anni, anche se si assiste negli ultimi anni ad un aumento costante delle donne over 40 che scelgono di avvalersi delle tecniche di riproduzione assistita.
La fecondazione assistita in Italia è un fenomeno quindi in crescita, tanto che negli ultimi anni ha visto un aumento di quasi il 20%. L’Istituto Superiore di Sanità mostra nelle sue statistiche come quindi gli italiani che decidano di rivolgersi alla Fecondazione Assistita siano sempre più numerosi. Questo soprattutto da quando nel 2014, grazie ad una pronuncia della Corte Costituzionale, è stato possibile superare il divieto previsto dalla Legge 40 alla Fecondazione Eterologa.
I successi di IVI nella Fecondazione Assistita
IVI è leader nell’ambito della Procreazione Medicalmente Assistita. Con oltre 65 cliniche in tutto il mondo, IVI ha permesso la nascita di oltre 160.000 bambini in 30 anni di attività.
Questi numeri sono rappresentativi dell’attenzione e della professionalità della nostra equipe medica, che accompagna i pazienti in ogni loro passo verso la realizzazione del loro sogno di avere un bambino.
Le cliniche IVI, fin dalla prima visita, mettono a disposizione una rete di appoggio, sia esso medico, psicologico o tecnico, in modo da permettere al paziente di poter rispondere a ogni esigenza del paziente.
FONTI
A.Sinapolice “Fecondazione Assistita – Tutto quello che c’è da sapere sulla maternità biologica assistita.” Bruno Editore,
https://www.paginemediche.it/benessere/bellezza-e-salute/rimedi-contro-l-infertilita-la-stimolazione-ovarica-con-gonadotropine
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