
L’eparina è un farmaco anticoagulante utilizzato in ambito medico per prevenire la formazione di coaguli di sangue. In contesti specifici come la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), il suo impiego può offrire un importante supporto nei casi in cui si sospettano problemi di impianto embrionario o trombofilie non ancora clinicamente manifeste.
Scopriamo cos’è l’eparina, a cosa serve in gravidanza e perché, in alcuni percorsi di fertilità assistita, può diventare parte integrante del trattamento.
Cos’è l’eparina e a cosa serve
L’eparina è un farmaco appartenente alla classe degli anticoagulanti. Ne esistono diverse tipologie, ma la più utilizzata nei trattamenti di fertilità è l’eparina a basso peso molecolare (EBPM). Il suo meccanismo d’azione riduce la capacità del sangue di coagulare, migliorando la perfusione uterina e riducendo eventuali microtrombi che potrebbero interferire con l’impianto dell’embrione.
Eparina e gravidanza
L’eparina può essere prescritta durante la gravidanza in presenza di:
- Trombofilia ereditaria o acquisita
- Aborti ricorrenti non spiegati
- Fallimenti d’impianto dopo PMA
- Disturbi della coagulazione noti
- Gravidanze ottenute dopo FIVET o ICSI, in cui si desidera migliorare la recettività endometriale
L’obiettivo è quello di aumentare le probabilità di successo dell’impianto e di ridurre il rischio di complicazioni vascolari placentari nelle prime settimane di gestazione.
Eparina e PMA: quando viene usata?
In alcuni percorsi di PMA, l’eparina viene introdotta nel protocollo in presenza di:
- Storia di fallimenti impianto ripetuti
- Alterazioni della vascolarizzazione endometriale
- Mutazioni genetiche come MTHFR, Fattore V di Leiden
- Livelli elevati di anticorpi anti-fosfolipidi o lupus anticoagulante
In questi casi, il ginecologo specialista in fertilità può decidere di associare eparina e aspirina a basso dosaggio per creare condizioni uterine più favorevoli all’impianto.
Quando sospendere l’eparina
La sospensione dell’eparina dipende dal quadro clinico individuale. In genere:
- Se la terapia è iniziata prima del concepimento, viene mantenuta fino al test di gravidanza.
- Se positiva, può essere proseguita fino alla 12ª settimana, o anche oltre nei casi di trombofilia diagnosticata o gravidanza ad alto rischio.
- In prossimità del parto, il dosaggio viene modulato o temporaneamente interrotto per ridurre rischi emorragici.
Il tutto deve essere sempre monitorato da un team medico esperto, in stretta collaborazione tra ginecologo, ematologo e ostetrico.
Eparina: benefici e precauzioni
Proprietà dell’eparina:
- Migliora il flusso sanguigno uterino
- Previene la formazione di trombi
- Aumenta la probabilità di impianto in alcuni contesti clinici
Effetti collaterali (rari ma possibili):
- Ematomi nel punto di iniezione
- Sanguinamenti anomali
- Reazioni allergiche
Per questo motivo, è fondamentale non assumere eparina di propria iniziativa, ma solo su prescrizione specialistica e dopo valutazione ematochimica appropriata.
Conclusione
L’impiego dell’eparina in gravidanza e nei trattamenti di fecondazione assistita può rappresentare un prezioso alleato nei casi selezionati in cui vi siano problematiche vascolari o immunologiche che ostacolano l’impianto embrionario.
Nei centri IVI, ogni percorso di PMA è personalizzato: quando necessario, l’uso dell’eparina è integrato a protocolli multidisciplinari, sempre sulla base delle più recenti evidenze scientifiche, per aumentare le probabilità di ottenere una gravidanza evolutiva e sicura.
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