
La sindrome di Turner è una condizione genetica rara che colpisce esclusivamente il sesso femminile e si manifesta quando una parte o la totalità di uno dei due cromosomi sessuali X è assente o alterata. L’anomalia più frequente è il cariotipo 45,X, ovvero la presenza di un solo cromosoma X nelle cellule dell’organismo.
Si tratta di una delle aneuploidie cromosomiche più comuni, con un’incidenza stimata di circa 1 su 2.000-2.500 neonate femmine. Nonostante la sua origine genetica, la sindrome non è generalmente ereditaria e si verifica come evento casuale durante la formazione dei gameti.
Sintomi della Sindrome di Turner
I sintomi della sindrome di Turner possono variare molto da un soggetto all’altro, ma alcuni segni sono comuni e possono comparire già alla nascita:
- Bassa statura (uno dei tratti più frequenti)
- Collo corto e largo con pterigium colli
- Gonfiore alle mani e ai piedi (linfedema neonatale)
- Anomalie cardiache congenite
- Orecchie basse e attaccatura bassa dei capelli
Durante l’età dello sviluppo e la pubertà, possono manifestarsi:
- Assenza o ritardo nello sviluppo puberale
- Assenza del ciclo mestruale (amenorrea primaria)
- Infertilità da insufficienza ovarica precoce
- Difficoltà di apprendimento non intellettive, soprattutto legate a orientamento spaziale o matematica
Diagnosi della Sindrome di Turner
La diagnosi può avvenire in diverse fasi della vita:
- Prenatalmente, tramite villocentesi o amniocentesi, se vengono riscontrati segni sospetti durante ecografie morfologiche.
- Alla nascita, in presenza di caratteristiche fisiche marcate o anomalie cardiache.
- Durante l’infanzia o adolescenza, per bassa statura o assenza di sviluppo puberale.
Il test diagnostico principale è l’analisi del cariotipo, che consente di identificare la mancanza parziale o totale del cromosoma X.
Trattamenti e gestione clinica
Non esiste una cura definitiva per la sindrome, ma esistono trattamenti efficaci per affrontare i sintomi e migliorare la qualità della vita delle pazienti.
- Terapia con ormone della crescita: avviata in età precoce, può aiutare a raggiungere un’altezza vicina alla media.
- Terapia ormonale sostitutiva (TOS): permette lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari e può regolare il ciclo mestruale.
- Supporto psicologico e scolastico: utile per affrontare eventuali difficoltà cognitive o relazionali.
Il trattamento richiede un follow-up multidisciplinare che coinvolge endocrinologi, ginecologi, cardiologi, nutrizionisti e psicologi.
Sindrome di Turner e fertilità
Una delle conseguenze più significative della sindrome di Turner è l’infertilità, causata da insufficienza ovarica precoce. Le ovaie, infatti, risultano poco sviluppate o fibrotiche e non sono in grado di produrre ovociti.
Tuttavia, con i progressi della medicina riproduttiva, esistono possibilità di maternità:
- Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) con ovodonazione
- Preservazione della fertilità precoce, in casi con mosaico cromosomico in cui vi è funzione ovarica residua
- Supporto ostetrico specializzato, poiché anche la gravidanza ottenuta tramite PMA richiede monitoraggio accurato, in particolare per i rischi cardiovascolari
Nei nostri centri IVI, accompagniamo le pazienti con sindrome di Turner lungo un percorso personalizzato, dalla diagnosi alla realizzazione del desiderio di maternità, seguendo protocolli sicuri e basati su evidenze scientifiche.
Conclusione
La sindrome di Turner è una condizione genetica che, pur presentando sfide cliniche, può essere affrontata con successo grazie a una diagnosi precoce e a un approccio terapeutico integrato. Interventi mirati e tecnologie di procreazione assistita permettono oggi di migliorare significativamente la qualità della vita delle donne affette, anche in termini di fertilità.
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