Come si fa lo spermiogramma?
L’esame del liquido seminale (spermiogramma) è un’indagine estremamente importante per capire la fertilità di un uomo. Una coppia che stia affrontando un percorso diagnostico della propria infertilità deve necessariamente pensare di eseguire uno spermiogramma. Tanti sono i dubbi dei pazienti che si approcciano a questo tipo di esame. Ma come si fa lo spermiogramma? Quali sono i parametri su cui basarsi per capire se ci siano dei problemi o meno? Quali dovrebbero essere i valori normali di uno spermiogramma?
In che consiste uno spermiogramma?
Lo spermiogramma è una delle prime indagini da eseguire nel percorso diagnostico dell’infertilità della coppia. Se viene eseguito secondo i WHO laboratory manual for the valuation of human sperm and sperm-cervical mucus interaction e se interpretato correttamente, permette di fornire informazioni utili sia sul percorso diagnostico sia sul percorso terapeutico.
Secondo le indicazioni dell’OMS, per una corretta analisi dello sperma, l’esame deve essere eseguito dopo un’astinenza sessuale che varia da due a sette giorni. Il liquido seminale va tenuto a temperatura ambiente e portato in laboratorio entro un’ora dalla raccolta.
Per eseguire correttamente lo spermiogramma è fondamentale inoltre, che la raccolta del seme sia avvenuta in un contenitore sterile, che sia quindi privo di sostanze che possano essere dannose per il liquido seminale. Inoltre, è necessario che il campione stesso, durante il trasporto in laboratorio, non subisca sbalzi drastici della temperatura (20-37 C°).
Quali sono i valori di uno spermiogramma normale?
Volume eiaculato | ≥ 1.4 mL |
Numero totale di spermatozoi | ≥ 39 milioni |
Concentrazione spermatozoi | ≥ 16 milioni/mL |
Motilità progressiva | ≥ 30% |
Motilità totale | ≥ 42% |
Morfologia | ≥ 4% |
Leucociti | < 1 milione/ML |
Vitalità | ≥ 54% |
pH | ≥ 7.2 |
Questi sono i valori standard di riferimento riportati dal WHO 2021, che indicano i parametri attraverso i quali viene valutato uno spermiogramma.
Ovviamente, è solo uno specialista che può valutare quali siano i valori normali di uno spermiogramma e interpretare le informazioni riportate sullo spermiogramma stesso.
Come si analizza uno spermiogramma?
Inizialmente, sul campione seminale vengono rilevati il volume complessivo, l’aspetto e l’odore del campione, il pH, la presenza/assenza di agglutinazione, il grado di viscosità e l’eventuale presenza di cellule rotonde.
Successivamente, vengono esaminati i parametri principali che costituiscono lo spermiogramma, ossia:
- La concentrazione nemaspermica
- La motilità nemaspermica
- La morfologia nemaspermica
Nel caso in cui ci siano alterazioni dei parametri, si può parlare di azoospermia (ovvero assenza di spermatozoi nell’eiaculato), oligospermia (riduzione del numero degli spermatozoi), terazoospermia (alterazioni morfologiche degli spermatozoi), astenospermia (riduzione della percentuale di spermatozoi mobili). Alcuni testi affermano come sarebbe ideale eseguire una valutazione a distanza di 3 mesi.
Unitamente allo spermiogramma, sarebbe utile eseguire una ricerca batteriologica (spermiocultura) dei comuni germi Gram+ e Gram-, oltre che di Chlamydia trachomatis, Neisseria gonorrhoea e Ureaplasma urealiticum, al fine di escludere che possano essere presenti alcune infezioni che abbiano intaccato le vie seminali. Molte infezioni seminali infatti possono avere spesso un decorso asintomatico, nonostante siano responsabili di alterazioni nel numero, nella morfologia e nella motilità degli spermatozoi.
Altre indagini seminali
In alcuni casi selezionati, viene consigliato di effettuare un approfondimento delle indagini seminali con la ricerca della percentuale degli spermatozoi euploidi, mediante tecnica FISH (Fluorescent in Situ Hybridization), la valutazione della percentuale degli spermatozoi con frammentazione del DNA o particolari valutazioni morfologiche in microscopia ottica ad alto ingrandimento o in microscopia elettronica.
L’infertilità maschile – Come influisce la qualità del seme?
Una causa molto frequente di infertilità negli uomini riguarda proprio la qualità del seme maschile.
Quando si parla sia di infertilità maschile che di infertilità femminile, secondo la definizione dell’Istituto Superiore di Sanità, si intende l’assenza di concepimento a seguito di rapporti completi, mirati e non protetti, nel corso di 12 mesi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera l’infertilità una vera e propria patologia.
Secondo la SIAMS (Società italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità), si dovrebbe poter distinguere anche tra “sterilità” (che si riferisce ad un numero ridotto di situazioni in cui non è possibile la risoluzione) e “ipofertilità” o “subfertilità”, dove sarebbe possibile risolvere il problema con opportuni presidi. Sempre secondo la SIAMS, la condizione di infertilità riguarderebbe circa il 15/20% delle coppie e si ripartisce all’interno della coppia in maniera quasi equa (37.1% problemi femminili, 29.3% problemi maschili).
Cause di infertilità maschile
Oltre a problematiche relative al seme, numerose possono essere le cause di infertilità maschile che possono essere di tipo anatomo-funzionale (esempio in caso di criptorchidismo, varicocele, ecc.), interventi chirurgici avvenuti in passato, infezioni uro-seminali o altre cause che possono essere anche coesistenti fra di loro.
Molto importante è comprendere come anche lo stesso stile di vita possa influire sulla fertilità maschile. Abitudini quali il tabagismo o il consumo di alcool, oltre che un elevato indice di stress, sono estremamente deleteri per la fertilità maschile. Una recente ricerca del Ministero della Salute afferma come l’alcool incida in maniera estremamente negativa sulla motilità, sulla produzione e sulla vitalità degli spermatozoi. Lo stesso discorso vale per lo stress, che in molti casi può provocare una riduzione del livello di testosterone maschile e incidere sul volume, sulla motilità e sulla concentrazione degli spermatozoi.
I rimedi all’ infertilità maschile – esistono?
I pazienti con problemi di infertilità che decidono di rivolgersi alla fecondazione assistita per coronare il proprio sogno di diventare genitori, sono sempre più in aumento. Oggi sono molte le tecniche di procreazione medicalmente assistita che permettono di superare i problemi legati all’infertilità, soprattutto nei casi di infertilità maschile.
Uno dei trattamenti più comuni è l ’inseminazione artificiale, che risulta in molte occasioni essere estremamente efficace per pazienti che, a seguito di esami specifici, presentano dei difetti lievi o moderati del proprio sperma, sia a livello di concentrazione che di motilità. In casi in cui l’inseminazione artificiale possa non risultare sufficiente, è possibile effettuare trattamenti diversi come la fecondazione in vitro omologa (ovvero utilizzando gli ovuli della donna della coppia) o la fecondazione in vitro eterologa (in caso di donazione degli ovuli da parte di una donatrice e/o della donazione dello sperma da parte di un donatore esterni alla coppia). Nei casi di fecondazione in vitro, l’unione tra lo spermatozoo e l’ovulo si effettua in laboratorio, ottenendo in questo modo embrioni già fecondati che possono essere in seguito trasferiti nell’utero della donna.
Presso le cliniche di fecondazione assistita IVI, la fecondazione degli ovuli viene effettuata tramite la tecnica FIV oppure tramite la iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI). La tecnica FIV prevede che l’ovulo venga posto su una piastra di coltura e circondato dagli spermatozoi, mentre la tecnica ICSI prevede l’introduzione dello spermatozoo vivo all’interno dell’ovulo stesso tramite una punzione con cannula.
Perché rivolgersi a IVI
In caso di sospetta infertilità, è necessario che presso un centro di fecondazione assistita vengano svolti tutti i test, gli esami e le analisi del caso per comprendere a fondo l’origine del problema e capire insieme al medico quale possa essere la strada migliore da percorrere.
Presso le cliniche IVI un team di specialisti analizza scrupolosamente il caso di ogni paziente in maniera personalizzata, al fine di stabilire la tipologia di trattamento più efficace da effettuare. Di estrema importanza è analizzare con attenzione tutta la storia clinica di entrambi i membri della coppia, al fine di capire da dove possa derivare il problema di infertilità. A seguito della valutazione dei risultati, sarà lo specialista stesso a capire e a consigliare il trattamento più idoneo da seguire.
Inoltre, un problema di infertilità si accompagna spesso ad un percorso interiore molto duro e faticoso, che spesso può mettere alla prova la forza della coppia stessa. Per questa ragione, IVI mette a disposizione la possibilità di ricevere un counseling di supporto, proprio al fine di vivere con la giusta serenità il percorso di fecondazione assistita e ricevere il necessario sostegno emotivo per superare gli ostacoli.
L’esperienza di IVI
Qualora una gravidanza tardi ad arrivare o nel caso di episodi di gravidanze ectopiche, la soluzione più opportuna è rivolgersi ai nostri specialisti. IVI, infatti, rappresenta la realtà più importante a livello mondiale nell’ambito della medicina riproduttiva. E la cura assoluta nei confronti dei nostri pazienti è visibile anche dall’iter iniziale: offriamo infatti un primo check-up completo finalizzato ad accertare la fertilità, un iter che non prevede alcuna lista d’attesa. La nostra eccellenza è confermata dai risultati concreti: 9 coppie su 10, dopo essersi rivolte ai nostri esperti, riescono a coronare il proprio sogno di genitorialità. Tutto questo rende IVI il vostro miglior alleato per superare ogni tipo di problema di fertilità.
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