L’insufficienza ovarica prematura è una situazione in cui le ovaie contengono una bassa riserva ovarica, valutata tramite un prelievo del sangue e un’ecografia eseguita da specialisti per la valutazione dei follicoli antrali.
Cos’è l’insufficienza ovarica prematura
L’insufficienza ovarica precoce è una condizione in cui le ovaie contengono una bassa riserva, nonostante gli alti livelli di gonadotropine circolanti. Si verifica nelle donne con età inferiore ai 40 anni e potrebbe impattare sulla regolarità del ciclo mestruale. I cicli mestruali infatti, possono scomparire del tutto (amenorrea primaria), oppure interrompersi prima dei 40 anni (amenorrea secondaria). Questa condizione è correlata all’ infertilità e può avere sintomi analoghi a quelli della menopausa, come palpitazioni, vampate ed insonnia. L’insufficienza ovarica precoce potrebbe provocare disturbi metabolici e cardiovascolari e può portare all’insorgenza precoce di osteoporosi.
Quali sono le cause dell’insufficienza ovarica prematura?
Ogni donna nasce con 1-2 milioni di follicoli, mensilmente durante la fase dell’ovulazione, in un singolo follicolo avviene la maturazione dell’ovocita che trasportandosi nelle tube di Falloppio diventa disponibile alla fecondazione, in caso di incontro con il gamete maschile (spermatozoo). Il numero di follicoli presenti alla nascita si riduce gradualmente fino ai 30 anni, subisce un calo più rapido dopo i 35 anni, fino all’esaurimento durante la menopausa, generalmente intorno ai 50 anni.
La causa più frequente di insufficienza ovarica prematura è la ridotta riserva ovarica idiopatica sine cause. Altre cause che possono provocare questa condizione sono le seguenti:
- Il numero ridotto di follicoli ovarici presenti alla nascita;
- Presenza di alcune malattie genetiche come sindrome di Turner o sindrome dell’X fragile;
- Chemioterapia o radioterapia;
Alcune donne notano per la prima volta di soffrire di irregolarità mestruali quando smettono di assumere la pillola anticoncezionale. A tal punto è fondamentale sottolineare che la pillola anticoncezionale non è la causa dell’insufficienza ovarica, ma potrebbe mascherare tale condizione.
Fattori di rischio e sintomi
I fattori di rischio correlati al possibile sviluppo di insufficienza ovarica prematura possono essere multipli, come:
- Menopausa precoce in famiglia (madri o sorelle);
- Genetiche;
- Presenza di malattie autoimmuni e infezioni virali;
- Trattamenti chemioterapici, come chemioterapia e radioterapia
Tra i segnali più evidenti per sospettare di insufficienza ovarica prematura è lo sviluppo di irregolarità mestruali, con cicli che possono diventare meno frequenti (oligomenorrea) o più frequenti (polimenorrea). In seguito i sintomi più comuni della perimenopausa:
- Vampate di calore;
- Sudorazioni notturne ed insonnia;
- Irritabilità;
- Mancanza di concentrazione;
- Diminuzione della libido;
- Dolore durante i rapporti sessuali;
- Secchezza vaginale;
Diagnosi di insufficienza ovarica prematura
Molte donne sospettano di avere l’insufficienza ovarica prematura quando hanno un ciclo mestruale irregolare, nei casi di infertilità, o quando si manifestano sintomi di carenza di estrogeni.
La diagnosi viene effettuata in base all’anamnesi relative all’irregolarità del ciclo mestruale, al dosaggio dell’ormone follicle-stimulating hormone (FSH) ed ormone antimulleriano (AMH). In questi casi potrebbe essere utile effettuare un’analisi citogenetica per evidenziare eventuali alterazioni cromosomiche, soprattutto a carico del cromosoma X. Sono in corso ricerche di nuovi geni candidati che potranno fornire informazioni a livello genetico e distinguere un gruppo di pazienti a rischio di sviluppare insufficienza ovarica prematura e i sintomi ad essa correlati come l’infertilità.
Insufficienza ovarica prematura e fertilità
Le donne con diagnosi di insufficienza ovarica prematura devono essere informate circa i possibili effetti sulla propria fertilità. Nel 5-10% delle pazienti con insufficienza ovarica primaria, può verificarsi un recupero spontaneo e transitorio della funzione ovarica, che si sviluppa spontaneamente. Non essendo possibile prevedere se e quando questo avverrà, vengono generalmente consigliati i trattamenti di riproduzione assistita.
È possibile ottenere una gravidanza con i propri ovociti tramite la fecondazione in vitro, anche quando il numero di ovociti ottenuti non sia ottimale, oppure con ovociti donati nel caso di insufficienza ovarica più grave.
In IVI, una nuova tecnica che consente alle donne di raggiungere il proprio desiderio di maternità con i propri ovociti è rappresentato dal ringiovanimento ovarico. Si tratta di una procedura che ha lo scopo di aumentare la probabilità di gravidanza anche nei casi di donne con insufficienza ovarica precoce, menopausa precoce, o bassa riserva ovarica causata ad esempio da interventi chirurgici come asportazione di cisti ovariche. Questa tecnica di procreazione assistita consente di agire direttamente sulle ovaie, cercando di attivare i follicoli considerati “dormienti”, tramite fattori di crescita prodotti in maniera autologo dal nostro stesso plasma.
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