Se in Italia, soltanto di recente, grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale del 2014, è stato superato il divieto alla fecondazione eterologa previsto dalla legge 40 del 2014, in Spagna da moltissimi anni esiste una normativa che ha aperto le porte a procedure di fecondazione assistita come l’ovodonazione. L’esperienza spagnola, quindi, grazie alla continua e costante cooperazione fra le nostre strutture in tutta Europa, può essere un punto di riferimento essenziale per chi decide di coltivare il sogno di avere un bambino. Non è un caso, infatti, se le 28 cliniche IVI spagnole abbiano ospitato donne e coppie da tutto il mondo per aiutarle a realizzare il proprio progetto di genitorialità. Uno degli elementi che spinge pazienti di tutta Europa a rivolgersi alle nostre cliniche spagnole consiste nel rigoroso anonimato, previsto dalla legge, della donatrice. Spesso, infatti, le legislazioni di altri stati non prevedono tale requisito, con l’effetto di scoraggiare chi intende far ricorso all’ovodonazione, per timore di eventuali future pretese di genitorialità avanzati dalla stessa donatrice.
L’ovodonazione: profili generali – L’ovodonazione è la procedura che, ai fini di raggiungere uno stato di gravidanza, comporta che la coppia faccia ricorso agli ovuli di una donatrice. Questi sono fecondati dagli spermatozoi del partner di sesso maschile della coppia, in modo che si producano degli embrioni che, in un secondo tempo, verranno impiantati nell’utero della futura mamma. Il ricorso a questa tecnica è molto diffuso qualora la donna abbia raggiunto una menopausa precoce, nel caso in cui abbia subito la rimozione di entrambe le ovaie o se sono presenti anomalie cromosomiche che potrebbero essere trasmesse al bambino. Inoltre, si fa ricorso a questa procedura di fecondazione eterologa nei casi in cui vi siano stati ripetuti fallimenti con altre tecniche di pma. Si tratta di una tecnica che presuppone una rigorosa selezione e un accuratissimo screening della potenziale donatrice.
L’esperienza spagnola al servizio del sogno delle coppie italiane – Se in Italia il divieto alla fecondazione eterologa, e di conseguenza all’ovodonazione, è caduto soltanto nel 2014, la Spagna può vantare una storia importante in questo campo, dato che la prima legge che ha disciplinato questa materia risale al 1988. Per questa ragione, la nostra struttura italiana garantisce ai pazienti un doppio vantaggio: una valutazione ginecologia completa, accurata e dettagliata in Italia che si accompagna alla pluridecennale esperienza delle nostre strutture spagnole. Una “partnership” italo-iberica che garantirà alle coppie la realizzazione del proprio sogno riducendo al minimo il disagio di ripetuti spostamenti, come invece avveniva in passato. La Spagna, non a caso, è un Paese pioniere nella donazione degli ovuli grazie alla grande coscienza sociale in materia, alla precisione della normativa in questo settore e al controllo svolto dai dipartimenti della salute regionali. Un’esperienza pluridecennale “sul campo” avviata con legge 35 del 1998, che offre alla coppia ricevente un ampio ventaglio di garanzie, come ad esempio il totale anonimato dei soggetti coinvolti nelle procedure di fecondazione eterologa: qualsiasi donazione, infatti, deve essere, necessariamente, anonima e volontaria, per cui nelle cliniche IVI non è permesso rivelare l’identità delle donatrici e delle riceventi in nessun momento, né durante né in seguito al procedimento di pma. La coppia ricevente potrà avere informazioni sul profilo della donatrice, ma non potrà conoscere dettagli che consentano di identificarla. Sotto questo profilo la legislazione spagnola si distingue da quella di altri paesi, come ad esempio la Gran Bretagna, nei quali non è prevista la garanzia dell’anonimato. Inoltre, la consolidata esperienza iberica, accompagnata dall’implementazione di procedure sicure ed indolori, ha fatto della Spagna uno dei punti di riferimento mondiali per quelle donne che intendano donare i propri ovociti.
Il profilo della potenziale donatrice in Spagna – In Spagna il processo di selezione delle donatrici è molto accurato e rigoroso, per garantire la massima tutela sia di chi riceve gli ovociti, sia del nascituro. In particolare, le donatrici devono avere un’età superiore ai 18 anni, ma inferiore ai 35 anni, sottoporsi ad esami che escludano la presenza di malattie genetiche ed essere in ottime condizioni di salute psicofisica. Le potenziali donatrici sono sottoposte a rigorose visite ginecologiche e ad una serie di esami che consentano di escludere la presenza di malattie a trasmissione sessuale. La legge spagnola stabilisce, inoltre, che dal punto di vista legale venga considerato genitore del bambino esclusivamente chi riceve gli ovuli, mentre la donatrice non può avanzare alcuna pretesa in questo senso. Inoltre, a differenza di altri Paesi, le donatrici in Spagna ricevono un rimborso per le spese che devono sostenere, in particolare per quanto concerne i costi di viaggio e l’assenza dal lavoro. Questo elemento ha permesso un notevole sviluppo in termini numerici di questa tecnica di fecondazione assistita, sempre nel rispetto dei rigidissimi standard medici sopra menzionati.
Le ragioni del successo dell’ovodonazione in Spagna – Un trattamento su tre fra quelli di pma eseguiti nelle cliniche IVI spagnole avviene con ovodonazione. In particolare negli ultimi cinque anni, si è verificato un incremento di quasi il 25% di tale tecnica. Fra le ragioni che possono spiegare questo successo occorre annoverare che possono accedere a questi trattamenti non soltanto le coppie – comprese anche quelle dello stesso sesso -, ma anche le donne single. Inoltre, nonostante la legislazione spagnola si caratterizzi per una rigorosa selezione delle donatrici, in questo paese le donazioni continuano ad aumentare nel corso degli anni. Un effetto di questo incremento consiste nell’assenza di lunghe liste di attesa per chi intende usufruire dell’ovodonazione. Questo elemento, ovviamente, comporta una netta riduzione dei tempi per sottoporsi a queste procedure e consente, quindi, di evitare anche lo “stress da attesa”. In altri paesi, invece, spesso i pazienti sono costretti a sostenere lunghi tempi di attesa. La rapidità spagnola, in particolare, è un vantaggio essenziale soprattutto per le donne in età avanzata, per le quali il decorso del tempo assume un rilievo non indifferente.
2 commenti
Mi chiamo Masino Antonietta mio marito volpe Angelo dopo tanti tentativi falliti siamo interessati a eterologa
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