Quando si parla di fertilità e della sua conseguente riduzione a causa dell’avanzamento dell’età di un individuo, si affronta questo argomento spesso parlando dell’ orologio biologico femminile. <<Perchè non riesco a rimanere incinta?>> si chiede spesso una donna in età avanzata, attribuendo questa difficoltà solo al proprio progressivo invecchiamento. In realtà, anche la fertilità maschile viene influenzata dall’avanzare dell’età, come dimostra un recente studio della Società Americana di Medicina della Riproduzione (ASRM), confermato anche da IVI.
Il liquido seminale, superati i 50 anni di età, può con una maggiore probabilità presentare dei problemi genetici. Inoltre, l’età avanzata può portare gli uomini stessi a sviluppare malattie che possono incidere negativamente sulle loro funzioni sessuali e riproduttive.
L’invecchiamento porta i testicoli a diventare più piccoli e sia la “forma” (ovvero la morfologia) che il “movimento” (la motilità) degli spermatozoi tendono a diminuire. Il 30% delle cause di infertilità è collegato a fattori maschili. Il 90% di queste è collegata a difficoltà di produzione di spermatozoi, o problemi nella loro morfologia o mobilità.
E’ anche molto importante che gli uomini stessi siano coscienti del fatto che l’infertilità riguarda anche loro e che prendano le misure necessarie per proteggere la propria capacità riproduttiva e la qualità dei loro spermatozoi. Quando si è alla ricerca di un figlio, bisogna tener presente che il seme ha un ciclo di formazione di 70 giorni, dunque ci sono dei comportamenti raccomandati:
- Evitare il consumo di tabacco, alcol, marihuana e altre droghe o farmaci
- Ridurre lo stress
- Evitare l’esposizione prolungata a radiazioni elettromagnetiche, alte temperature e pesticidi
- Evitare il sovrappeso o la cattiva alimentazione
- Svolgere regolare attività fisica ed incoraggiare la buona alimentazione, ricca di acido folico, zinco e antiossidanti
- Consumare vitamine E, A, C, e B12, presenti in frutta e verdura
Nella gran parte dei casi di infertilità, ricorrere alla fecondazione assistita può essere una soluzione.
Fecondazione assistita e infertilità maschile
Le tecniche all’avanguardia disponibili oggi nel campo della fecondazione assistita, permettono di avere numerose possibilità di gravidanza anche in caso di problemi di infertilità maschile.
In uomini in cui ad esempio si presentano difetti lievi o moderati dello sperma, a livello di concentrazione o motilità, l’inseminazione artificiale può essere un efficace percorso da intraprendere.
Durante il processo di inseminazione artificiale, che prevede l’inserimento di un campione di sperma all’interno dell’utero della donna, lo sperma stesso viene precedentemente trattato in laboratorio con tecniche di abilitazione o preparazione seminale. In questo modo vengono selezionati e concentrati gli spermatozoi con migliore motilità ed eliminati gli spermatozoi lenti, immobili o morti.
In casi in cui l’inseminazione artificiale possa non portare al risultato sperato, è estremamete indicata la fecondazione in vitro o fecondazione eterologa (in caso di donazione di ovuli da parte di una donatrice) prevedendo l’unione dello spermatozoo con l’ovulo direttamente in laboratorio. In questo modo si ottengono embrioni già fecondati, pronti per essere trasferiti all’interno dell’utero della donna.
Nelle cliniche di fecondazione assistita IVI, la fecondazione degli ovuli viene praticata tramite tecnica FIV convenzionale oppure tramite iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI). Se nella FIV convenzionale viene collocato sulla piastra di coltura un ovulo circondato da spermatozoi, mediante la tecnica ICSI lo spermatozoo vivo viene introdotto all’interno dell’ovulo stesso tramite una punzione effettuata con una cannula.
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