L’ovaio è un organo che fa parte dell’apparato riproduttivo femminile essenziale nel processo che dà via al concepimento. Le ovaie sono formato da due ghiandole, che hanno la forma caratteristica di mandorla, posizionate ai lati dell’utero. In una donna adulta e in buone condizioni di salute le ovaie hanno una dimensione di circa 4 centimetri di lunghezza, 2 centimetri di larghezza e un centimetro di spessore. Occorre, però, sottolineare come le dimensioni siano suscettibili di variazioni nel corso del tempo: in particolare, le ovaie hanno dimensioni ridotte nel periodo che va dall’infanzia alla pubertà, mentre queste si ingrandiscono con la fertilità per poi ridursi, nella maggior parte dei casi dopo la menopausa. Nel complesso occorre rilevare come le dimensioni delle ovaie siano direttamente correlate con il numero di ovuli disponibili e, di conseguenza, con le probabilità di una gravidanza. Una donna in età fertile con le ovaie piccole, infatti, avrà maggiori difficoltà ad avere una gravidanza rispetto ad un’altra della stessa età ma con ovaie di maggiori dimensioni.
La funzione delle ovaie
Per comprendere il nesso fra le dimensioni delle ovaie e probabilità di gravidanza è opportuno fare riferimento alla funzionalità di queste ghiandole. In particolare le ovaie presiedono ad un duplice ruolo: la produzione degli ovuli e la produzione di ormoni come il progesterone e gli estrogeni che regolano tutto il ciclo della funzionalità riproduttiva femminile. In particolare, ogni mese l’ovaio procede a liberare un ovulo ormai maturo e, di conseguenza, pronto ai fini della fecondazione. Questo emigra verso la tuba di Falloppio ed in seguito il follicolo modifica la sua natura in corpo luteo e procede a produrre estrogeni e progesterone presiedendo la funzionalità ormonale in vista di un’eventuale gravidanza.
Evoluzioni nelle dimensioni delle ovaie
Come abbiamo accennato le ovaie variano di dimensione con il decorso del tempo e con l’evolversi della vita riproduttiva femminile. Al momento della nascita le ovaie avranno circa un centimetro di diametro e conterranno già tutte le cellule che negli anni successivi ovuleranno durante il ciclo mestruale. Durante l’infanzia le dimensioni delle ovaie si decuplicheranno per accompagnare verso la pubertà. Con il passare del tempo, invece, e con la cessazione delle mestruazioni queste diminuiranno di dimensioni fino a raggiungere le misure che avevano all’inizio della vita.
Cosa significa avere ovaie grandi
Come abbiamo avuto modo di precisare in precedenza, le dimensioni delle ovaie sono direttamente proporzionali al numero di ovuli disponibili durante la vita fertile di una donna. Tuttavia occorre precisare come avere ovaie grandi non significa necessariamente essere dotate di una maggiore fertilità. Infatti, le dimensioni possono aumentare anche per effetto di particolari condizioni come ad esempio l’ovaio policistico, che si verifica quando quest’ultimo non riesce a creare gli ormoni necessari per la maturazione degli ovuli e fa sì che, con maggiore frequenza, i follicoli rimangano cisti, in quanto non riescono a crescere abbastanza per rilasciare ovuli maturi.
Le dimensioni delle ovaie in menopausa
La menopausa è una fase naturale nel processo biologico che si verifica in un
lasso di tempo variabile da donna a donna che oscilla fra i 45 e i 55 anni. In questa fase le ovaie subiscono una diminuzione della propria attività, producendo una minore quantità di ormoni. Le dimensioni delle ovaie in menopausa si riducono fino ad arrivare a circa due centimetri e le stesse ovaie tendono naturalmente ad atrofizzarsi. Occorre precisare come la dimensione delle ovaie può anche influire sull’arrivo della menopausa. Uno dei più rilevanti indicatori della riserva ovarica, infatti, è rappresentato dal numero di follicoli che presenta una donna in età fertile e questo numero è direttamente collegato alle dimensioni delle ovaie: maggiore sarà il numero, maggiori saranno le dimensioni. In questo senso, se una donna ha un numero di follicoli basso e una dimensione ovarica ridotta, con tutta probabilità entrerà in menopausa prima di un’altra con un numero di follicoli normale.
Il ringiovanimento ovarico nel caso di bassa riserva ovarica
Nel caso in cui la donna abbia ovaie di dimensioni ridotte ed una scarsa riserva ovarica o un’insufficienza ovarica, normalmente va incontro a difficoltà nell’ottenere una gravidanza. Una delle tecniche più all’avanguardia nell’ambito della fecondazione assistita per far fronte a questo problema è rappresentata dal ringiovanimento ovarico. Si tratta di una procedura di PMA nella quale IVI è sicuramente la realtà più all’avanguardia a livello mondiale. Il ringiovanimento ovarico agisce sulle ovaie per contrastarne il processo di invecchiamento mediante l’attivazione di quei follicoli che sono “dormienti” e che senza l’attivazione non si svilupperebbero. Questa procedura si realizza attraverso il trapianto di cellule staminali ovariche (SCOT) o la frammentazione ovarica per attivazione follicolare (OFFA). La prima procedura permette di rigenerare l’ovaio attraverso un autotrapianto di midollo osseo mediante le cellule staminali. La seconda comporta il prelievo di un campione di corteccia ovarica che viene frammentato per consentire lo sviluppo dei follicoli dormienti.
IVI: l’esperienza e l’evoluzione al vostro fianco
Le tecniche di ringiovanimento ovarico appena citate permettono di comprendere come IVI sia la realtà leader a livello mondiale nell’ambito della medicina riproduttiva. La nostra realtà, infatti, grazie a queste procedure altamente innovative è già riuscita ad ottenere quattro gravidanze in donne che soffrivano di insufficienza ovarica precoce. In particolare, l’implementazione di queste procedura rende concreta la possibilità di una maternità in quelle pazienti che vedevano improvvisamente precluso ogni sogno di gravidanza a causa di una diagnosi di bassa riserva ovarica. IVI, ancora una volta, rappresenta il futuro in questo ambito. Un futuro costruito per consentirvi di coronare il vostro sogno.
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