Secondo la definizione fornita dal Ministero della Salute, per procreazione medicalmente assistita si definiscono tutte quelle tecniche che si contraddistinguono per il trattamento degli ovociti, spermatozoi o embrioni, al fine di realizzare una gravidanza. Da questo punto di vista, le tecniche di PMA, sulla base della loro complessità, vengono distinte in tre diversi livelli.
Quelle di primo livello sono contraddistinte dal fatto che la fecondazione si verifica all’interno dell’apparato riproduttivo femminile, mentre quelle di secondo e terzo livello comprendono la fecondazione in vitro ed il trasferimento dell’embrione. Fra queste ultime è possibile annoverare anche l’ICSI, l’iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi. Questa tecnica, di recente sviluppo, ha aperto una nuova frontiera nell’ambito della fecondazione assistita soprattutto nelle ipotesi di infertilità maschile.
L’ICSI: un profilo generale
Da un punto di vista generale l’ICSI è una tecnica di fecondazione assistita che comporta l’introduzione diretta di uno spermatozoo nell’ovulo attraverso una microiniezione.
Questa procedura rientra nella fecondazione in vitro e, per quanto concerne i primi step che prevedono la stimolazione ovarica e il prelievo degli ovociti, presenta profili comuni con la FIVET. Se in quest’ultima, però, l’incontro fra spermatozoo ed ovocita è spontaneo, nell’ICSI questo avviene attraverso una piccola cannula che inietta direttamente lo spermatozoo nell’ovocita.
Le varie fasi dell’ICSI
Come abbiamo accennato, le prime fasi dell’ICSI coincidono con la FIVET e si contraddistinguono per il prelievo degli ovociti, successivo alla stimolazione ovarica, e l’iter di selezione degli spermatozoi di migliore qualità.
Dopo aver concluso questi step, lo spermatozoo identificato verrà iniettato mediante una microcannula nella cellula uovo. Una volta intervenuta la formazione dell’embrione, si procede al transfer nell’utero e, qualora si desideri un’ulteriore gravidanza in futuro, sarà anche possibile procedere alla vitrificazione degli embrioni restanti di buona qualità.
L’ICSI: le percentuali di successo
L’ICSI è una tecnica di fecondazione assistita molto recente, sperimentata per la prima volta nel 1992, che in pochissimo tempo ha raggiunto risultati ragguardevoli, tanto da diventare una delle procedure più utilizzate e richieste nell’ambito della procreazione medicalmente assistita.
Un trend in crescita stimolato dalle importanti percentuali di successo. Secondo un report dell’American Society for Reproductive Medicine, l’ICSI ha un grado di successo che va dal 50% all’80%. Secondo una ricerca del Ministero della Salute e la relativa relazione al Parlamento sulle tecniche di fecondazione assistita, in riferimento al 2017 in Italia sono state trattate con FIVET-ICSI 44.965 coppie e ottenute quasi 10.000 gravidanze.
I nostri risultati clinici, da questo punto di vista, confermano l’importantissimo rilievo in termini di percentuali di successo dell’ICSI. Il 50% delle pazienti che si sottopongono a questa tecnica in una delle nostre strutture ha una storia clinica di tentativi falliti in altre cliniche specializzate.
I casi rispetto ai quali l’ICSI risulta indicata
Prima dell’introduzione della tecnica, qualora l’infertilità fosse legata ad un fattore maschile severo, la coppia aveva pochissime possibilità di ottenere una gravidanza. Grazie all’ICSI, oggi, questa problematica sembra superata.
Questa procedura, infatti, consente l’unione diretta dell’ovulo e dello spermatozoo in vitro attraverso un’iniezione che consente di superare i limiti che potrebbero derivare da una scarsa mobilità o da difetti morfologici che potrebbero impedire allo sperma di raggiungere l’ovulo.
Questa tecnica, infatti, è indicata soprattutto nel caso di uomini con problematiche correlate allo sperma, come basso numero di spermatozoi, problemi di morfologia o di motilità. Inoltre, è consigliabile il ricorso all’iniezione intracitoplasmatica anche nelle ipotesi in cui la fertilità abbia subito effetti negativi a causa di un intervento di vasectomia.
Qualora il partner maschile possieda sperma nell’eiaculato sarà comunque possibile procedere con questa tecnica, prelevando gli spermatozoi attraverso una biopsia testicolare.
La disfunzione degli spermatozoi può essere superata dall’ICSI in quanto, di solito, più del 50% degli ovociti fertilizzano normalmente, a prescindere dalla qualità degli spermatozoi iniettati, purché questi siano vitali.
Occorre, inoltre, precisare come un approfondito monitoraggio dei bambini nati per effetto di questa tecnica ha messo in rilievo come non si sia verificato un aumento delle malformazioni fetali rispetto alla media.
I costi dell’ICSI
Nonostante si tratti di una tecnica all’avanguardia, con elevate percentuali di successo, l’ICSI non comporta costi eccessivi. Le nostre cliniche, in particolare, garantiscono un prezzo finale e un piano dettagliato dei costi.
Da questo punto di vista, il prezzo finale garantito comprende i primi step di stimolazione ovarica e controlli ecografici periodici di routine, la realizzazione dell’iniezione intracitoplasmatica e gli esami di laboratori, il trasferimento embrionale, le ulteriori analisi richieste ai fini dell’accertamento di una gravidanza e la richiesta dei risultati.
Un iter semplice, preciso, definito nei minimi particolari che consentirà ai pazienti di avere piena contezza delle spese da sostenere e degli step da seguire.
Esperienza, ricerca, dati: i nostri punti di forza al servizio del vostro sogno
IVI rappresenta l’avanguardia nell’ambito della medicina riproduttiva, sia per quanto riguarda le tecniche di primo livello, sia per quanto concerne quelle più avanzate come l’ICSI.
In particolare, per quanto riguarda la FIV-ICSI, le nostre statistiche attestano una percentuale di gravidanza dopo tre tentativi che si attesta al 95%.
Un risultato impressionante, che conferma la scelta di quasi 60.000 famiglie nel mondo che, nel corso di trent’anni, hanno deciso di rivolgersi ai nostri centri per coronare il proprio desiderio di genitorialità: 9 coppie su 10, infatti, sono riusciti a diventare genitori dopo essersi rivolte ad IVI.
La testimonianza più significativa, da questo punto di vista, sono gli oltre 160.000 bambini nati grazie alla cura e alla dedizione dei nostri esperti.
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