Con il termine adenomiosi si intende una condizione patologica benigna in cui una porzione di tessuto endometriale si sviluppa lungo le pareti muscolari dell’utero. Non va confusa con l’endometriosi, in cui il tessuto endometriale si localizza al di fuori dell’utero, sia a livello pelvico che extra pelvico – nelle ovaie, nelle tube di Falloppio, nel tratto compreso tra retto e utero oppure nell’uretere, raramente anche nei polmoni. L’adenomiosi può avere un impatto sulla fertilità e rendere più complessa la ricerca del concepimento.
Cos’è l’adenomiosi uterina?
L’adenomiosi è una condizione benigna caratterizzata dalla crescita anomala del tessuto endometriale, il rivestimento interno dell’utero, all’interno della parete muscolare dell’utero. L’utero si ispessisce e si ingrandisce fino a duplicare/triplicare il proprio volume. Nonostante venga considerata una condizione benigna, il dolore frequente e il forte sanguinamento che comporta possono avere un impatto negativo sulla qualità di vita. Generalmente l’adenomiosi interessa le donne sopra i 30 anni ed entro i 50 anni, poiché è una condizione correlata alla fase fertile della donna (essendo immuno dipentente).
Quali sono i sintomi dell’adenomiosi?
I sintomi dell’adenomiosi possono variare da donna a donna e talvolta essere assenti. Tra i più comuni troviamo:
- mestruazioni abbondanti e prolungate: l’adenomiosi può causare sanguinamenti mestruali più abbondanti e duraturi del normale, portando a stanchezza e anemia;
- dolore pelvico: molte donne con adenomiosi sperimentano dolore pelvico cronico, che può peggiorare durante le mestruazioni;
- dispareunia: cioè il dolore durante i rapporti sessuali;
- gonfiore addominale: la crescita del tessuto endometriale può causare un senso di pesantezza e gonfiore nella zona pelvica;
- utero ingrossato;
- infertilità;
- sensazione di pressione in corrispondenza del retto e della vescica.
L’impatto dell’adenomiosi sulla fertilità
L’adenomiosi può influenzare la fertilità in diversi modi. La crescita anomala del tessuto endometriale può alterare la qualità dell’endometrio, rendendolo meno ricettivo all’impianto dell’embrione. Inoltre, andando ad aumentare il tono uterino, può creare un ambiente meno favorevole allo sviluppo dell’embrione. Il dolore pelvico cronico associato all’adenomiosi può influire negativamente sulla qualità della vita e sulla sfera intima, creando stress e ansia che possono influenzare a loro volta la fertilità. È bene ricordare che non tutte le donne con adenomiosi incontrano difficoltà nel momento del concepimento, la gravità dei sintomi e l’impatto sulla fertilità possono variare da caso a caso.
Diagnosi di adenomiosi uterina
Diagnosticare l’adenomiosi uterina non è sempre semplice e immediato, infatti molte volte la malattia si presenta con segni e sintomi simili a quelli di altri disturbi come fibromi, polipi endometriali o endometriosi. È possibile arrivare a diagnosticare l’adenomiosi attraverso:
- esplorazione vaginale manuale, per rilevare se l’utero è più grande del normale;
- ecografia transvaginale, per valutare lo stato dell’utero;
- risonanza magnetica, utile per integrare le informazioni raccolte con l’ecografia.
Trattare l’adenomiosi
Il trattamento dipende dai sintomi e dalla loro gravità. Molto spesso l’adenomiosi uterina scompare in menopausa, quindi il trattamento potrebbe dipendere da quanto si è vicini a quella fase della vita. Il trattamento può comprende:
- farmaci antinfiammatori non steroidei utili per controllare il dolore;
- farmaci ormonali utili per ridurre il sanguinamento eccessivo e il dolore;
Quando si hanno dolori o sintomi come mestruazioni abbondanti, è fondamentale rivolgersi al proprio ginecologo che, attraverso esami di approfondimento, potrà confermare la diagnosi e valutare le opzioni terapeutiche più adatte rispetto alla situazione specifica. Importante è anche rivolgersi a un centro di Procreazione Medicalmente Assistita nel caso in cui si desidera realizzare il proprio desiderio di diventare genitori.
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