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Settembre 13, 2022

SETTEMBRE MESE DELLA SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO: #SOPnoSTOP

SETTEMBRE MESE DELLA SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO: #SOPnoSTOP

Si stima che tra l’8 e il 13% delle donne soffra di questo disturbo riproduttivo: comprendere la malattia è il primo passo per affrontare il problema e non rassegnarsi ai sintomi o rinunciare al desiderio di essere madre. IVI, clinica mondiale specializzata nella riproduzione assistita, ha creato una guida semplice, utile e pratica per informare nel dettaglio sulla SOP e poter agire dal punto di vista medico e soprattutto emotivo

Il mese di Settembre è dedicato alla sensibilizzazione sulla Sindrome dell’Ovaio Policistico (SOP), un disturbo riproduttivo che colpisce le donne in età fertile, diventando un problema sofferto tra l’8% e il 13% di loro. Sebbene sia sempre più conosciuto, la sua diagnosi genera ancora molti dubbi. Per continuare ad avanzare nella consapevolezza di questo disturbo e aiutare le donne a conoscersi e prendersi cura della propria salute, IVI, clinica mondiale specializzata nella riproduzione assistita, ha creato una guida, oltre a una campagna di normalizzazione attraverso l’hashtag #SOPnoSTOP con cui condividere i sintomi e le testimonianze di donne a cui la SOP non poteva e non sarà in grado di fermarsi nel loro cammino verso la maternità.

“Siamo consapevoli della mancanza di conoscenza di questo disturbo, quindi questa guida è nata per informare in dettaglio sulla SOP e per essere in grado di agire dal punto di vista medico ed emotivo. Conoscere le implicazioni che questa sindrome può avere sulla vita delle donne che ne soffrono è il primo passo per affrontarla con tranquillità”, afferma la dottoressa Daniela Galliano, specialista in Ostetricia, Ginecologia e Medicina della Riproduzione, responsabile del centro PMA IVI di Roma

La mancanza di informazioni su questo disturbo ha portato alla divulgazione di alcuni aspetti che dovrebbero essere negati. Alcuni esempi.

Una paziente con sindrome dell’ovaio policistico ha tumori alle ovaie. FALSO! Il nome SOP deriva dalla sua descrizione quasi 100 anni fa ed era dovuto alla comparsa delle ovaie con follicoli multipli di dimensioni leggermente più grandi del solito. Ma non sono cisti, tanto meno tumori.

È una malattia che ha la sua origine nelle ovaie. FALSO! “È una malattia metabolica che colpisce anche le ovaie attraverso la mancanza di ovulazione e, di conseguenza, può causare infertilità. Ma la sua origine è un’alterazione globale del metabolismo, con un ruolo molto importante nell’eccessiva produzione di insulina”, spiega la dott.ssa Galliano.

Il paziente con SOP è sterile. FALSO! Le donne con SOP possono dover aspettare più tempo per rimanere incinta perché di solito non ovulano, ma quando ovulano allora possono rimanere incinte. Va aggiunto che, nelle mani di un professionista della salute riproduttiva, con trattamenti semplici, si può ottenere che questo tempo di attesa fino al raggiungimento della gestazione sia significativamente ridotto.

La SOP non ha alcun trattamento. NON È DEL TUTTO VERO. Sebbene non esista un trattamento in grado di curare tutti i sintomi della SOP, ci sono misure per contrastarli, ad esempio la perdita di peso nelle donne con SOP obesa. Inoltre, ci sono anche trattamenti specifici per ciascuno dei sintomi che il paziente può mostrare, e questi, sebbene non curino la sindrome in modo permanente, possono mitigare molti dei sintomi più importanti.

“Il modo migliore per aiutare a combattere la SOP è uno stile di vita sano con l’aggiunta di una dieta sana, esercizio fisico e strategie comportamentali. Queste misure si traducono in un miglioramento degli esiti riproduttivi, dei livelli dei marcatori metabolici, dello stato psicologico e della qualità della vita”, conclude la dott.ssa Daniela Galliano “In IVI abbiamo aiutato tantissime donne affette dalla sindrome dell’ovaio policistico a diventare madri. La chiave per il trattamento della SOP è una diagnosi precoce, che consente di migliorare la qualità della vita dei pazienti e identificare possibili problemi di fertilità in futuro. Pertanto, la prima domanda di ogni donna è: “Come posso sapere se soffro di questo disturbo?”

Ecco perché IVI ha messo a punto una guida, scaricabile a questo link, in cui è possibile capire meglio di che malattia si tratti, come riconoscerla, come affrontarla, leggere testimonianze di altre donne e consultare un utile dizionario per comprender meglio certi termini medici.

 

 

UFFICIO STAMPA

  • Luana Scotti

DOSSIER DI STAMPA

Ultimo aggiornamento
FEBBRAIO 2020

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