Una nuova frontiera nella pma per consentire alle donne di coronare il proprio desiderio di maternità, senza far ricorso alla fecondazione eterologa. Il ringiovanimento ovarico è una delle tecniche di procreazione assistita più all’avanguardia. Si tratta di una procedura che ha lo scopo di permettere una gravidanza anche alle donne in menopausa precoce, a chi soffre di una insufficienza ovarica prematura o di una bassa riserva ovarica ad esempio a causa di un intervento chirurgico reso necessario dall’endometriosi. Un “viaggio nel futuro” che oggi è realtà grazie ai ricercatori IVI, che hanno “puntato” su questa tecnica di pma per arrestare gli effetti dell’invecchiamento ovarico. Il ringiovanimento ovarico, in particolare, offre un’alternativa a chi soffre di insufficienza ovarica prematura e non si senta pronta a realizzare un trattamento di ovodonazione, perché desidera diventare madre con i propri ovuli.
A chi è rivolto il ringiovanimento ovarico: la menopausa precoce – Questa tecnica ha l’obiettivo di consentire una gravidanza anche alle pazienti che soffrono di menopausa precoce o che, pur non essendo in menopausa, hanno una scarsa riserva o un’insufficienza ovarica. La prima ipotesi si verifica quando l’interruzione del ciclo mestruale avviene prima dei 40 anni. Le cause, da questo punto di vista, possono essere svariate: predisposizione genetica, intervento di fattori ambientali, uno stile di vita particolarmente stressante o non corretto ma anche l’utilizzo di alcuni trattamenti farmacologici come nel caso di chemioterapia o radioterapia potrebbero provocare l’interruzione del ciclo mestruale in età fertile. La menopausa precoce può essere anche conseguenza di un intervento diretto all’asportazione dell’endometrio a causa dell’endometriosi.
La soluzione nel caso di una bassa riserva ovarica – Si può fare ricorso al ringiovanimento ovarico anche nel caso in cui la donna disponga di una bassa riserva ovarica. Per riserva ovarica si intende il patrimonio ovocitario disponibile in un determinato momento di vita della donna. Fin dalla nascita, all’interno delle ovaie sono presenti tutti i follicoli che genereranno ad ogni ciclo una cellula uovo che potenzialmente potrebbe essere fecondata. Questo patrimonio nel corso del tempo tende a diminuire attestandosi a 25.000 ovociti fra i 38 e i 40 anni e riducendosi a 1.000 intorno ai 50 anni, a ridosso della menopausa. La bassa riserva ovarica, però, non è un problema che si verifica soltanto in prossimità della menopausa, ma può anche riguardare donne più giovani, in particolare quelle che si sono sottoposte a un trattamento chirurgico per l’asportazione di tessuto ovarico nel caso di presenza di cisti, endometriosi, neoplasie, o a trattamenti di radioterapia e chemioterapia.
Il ringiovanimento ovarico – Il ringiovanimento ovarico ha l’obiettivo di far fronte a queste problematiche consentendo alla donna di avviare una gravidanza con i propri ovuli. Questa tecnica di procreazione assistita consente di agire sulle ovaie e far fronte al processo di invecchiamento attraverso l’attivazione di quei follicoli considerati dormienti che, normalmente, senza sollecitazioni rimarrebbero tali senza svilupparsi. Si tratta di una procedura che ha anche un importante vantaggio dal punto di vista psicologico, consentendo alle donne con un’età inferiore ai 38 di diventare mamme senza dover far ricorso all’ovodonazione.
Le tecniche per il ringiovanimento ovarico – Il ringiovanimento ovarico è una procedura di pma che può essere realizzata con differenti opzioni terapeutiche dirette a favorire, attraverso un aumento della quantità di follicoli, la risposta ovarica al trattamento ormonale della Fiv. Questo avviene grazie all’utilizzo di tecniche all’avanguardia come il trapianto di cellule staminali ovariche (SCOT) e la frammentazione ovarica per l’attivazione follicolare (OFFA).
Le tecniche SCOT e OFFA – Il ringiovanimento ovarico può essere realizzato mediante la tecnica SCOT che consiste in un autotrapianto di midollo osseo attraverso le cellule staminali. Questa procedura permette di rigenerare l’ovaio e di consentire la crescita dei follicoli che determinano la formazione degli ovociti maturi. Si tratta di follicoli che altrimenti non raggiungerebbero la maturazione e, di conseguenza, non potrebbero intervenire nella riuscita di una gravidanza. La tecnica OFFA, invece, consente l’attivazione follicolare attraverso la frammentazione del tessuto ovarico. Consiste in una procedura poco fastidiosa e pressoché indolore con la quale viene prelevato in via laparoscopica un campione di corteccia ovarica, che viene frammentato per favorire la crescita dei follicoli “dormienti”. Questi frammenti vengono reimpiantati, successivamente, nell’ovaio della stessa paziente. Questa tecnica, di solito, è l’ultima opzione per le pazienti prima di sottoporsi ad un trattamento di ovodonazione. Dopo la SCOT o la OFFA viene accertato, con appositi esami, che la risposta ovarica sia realmente incrementata. Dopo un riscontro positivo, lo step successivo consiste nella scelta della tecnica di procreazione assistita più adatta alla paziente per ottenere una gravidanza.
I traguardi tagliati da IVI – Nell’ambito del ringiovanimento ovarico le nostre cliniche sono le realtà più all’avanguardia del mondo. IVI, infatti, nel contesto di uno studio condotto con l’Ospedale La Fe di Valencia, è riuscita ad ottenere quattro gravidanze in pazienti che soffrivano di insufficienza ovarica. Si tratta di un problema di non poco rilievo, dato che circa l’1% delle donne, anche in giovane età, soffre di insufficienza ovarica precoce o menopausa precoce. Per far in modo che anche queste pazienti possano coronare il proprio desiderio di maternità, IVI sta concentrando i propri studi sia sull’OFFA, sia sul ringiovanimento ovarico attraverso l’infusione di cellule staminali del midollo osseo. Quest’ultima tecnica, in particolare, ha consentito gravidanze spontanee anche in donne con scarsa riserva ovarica che avevano affrontato un trapianto di midollo osseo.
16 commenti
Buongiorno Tania,
la ringraziamo per essersi interessata a noi.
Può venire presso una delle nostre cliniche per parlare direttamente con uno dei nostri specialisti che saprà indicarle la soluzione migliore per il suo caso.