Il ciclo mestruale, da un punto di vista generale, può essere considerato come l’insieme delle modificazioni a carattere ciclico, quindi ripetute nel tempo, che coinvolgono la mucosa dell’utero e hanno la funzione di prepararla ad accogliere l’ovulo fecondato. L’attività funzionale relazionata all’attività riproduttiva ha inizio con la fase puberale, che si verifica fra i 10 e i 15 anni e si conclude con la menopausa che avviene generalmente fra i 45 e i 55 anni. L’Istituto Superiore della Sanità indica come il ciclo mestruale abbia inizio il primo giorno di una mestruazione e si concluda il primo giorno di quella successiva. Il termine mestruazione o flusso mestruale indica, invece, i giorni nei quali si verificano le perdite. Il calcolo del ciclo mestruale, da questo punto di vista, può permettere di agevolare la ricerca di una gravidanza.
Il ciclo mestruale: caratteristiche e durata
Il ciclo mestruale è il lasso di tempo che parte dal primo giorno di una mestruazione e si conclude con l’arrivo della successiva. In condizioni normali la sua durata è di circa 28 giorni, anche se non è infrequente che questo spazi fra i ventuno e i trentacinque giorni. Soprattutto nelle donne più giovani la sua durata può arrivare fino ai quarantacinque giorni. Ai fini del calcolo è necessario, comunque, tenere sempre in considerazione il primo giorno della mestruazione e il giorno iniziale della successiva.
Le fasi del ciclo mestruale
Ai fini del calcolo di un ciclo mestruale è opportuno comprendere prima quali siano le tre fasi che lo compongono. La prima, definita mestruale, intercorre dal momento in cui si verificano le mestruazioni fino all’ovulazione. In questo periodo l’ovulo matura e si prepara ad essere espulso. La seconda fase, detta proliferativa, che coincide con l’ovulazione si verifica a metà fra una mestruazione e l’altra e rappresenta il momento in cui è possibile ottenere una gravidanza. Questa fase ha una durata di circa 24 ore, ma il periodo durante il quale è possibile una gravidanza è più ampio in quanto gli spermatozoi hanno una sopravvivenza di 72-96 ore all’interno delle vie genitali femminili.
L’ultima fase, definita luteale, si svolge dopo l’ovulazione e rappresenta il momento cruciale ai fini di un’eventuale gestazione perché, a causa dell’aumento del livello di progesterone, la mucosa uterina si prepara ad accogliere l’ovocita fecondato. Questa articolazione delle fasi assume un rilievo fondamentale per calcolare i giorni fertili. Nel caso di ciclo regolare di 28 giorni, infatti, l’ovulazione si verifica normalmente intorno al quattordicesimo giorno, mentre qualora il ciclo mestruale abbia una durata superiore (intorno ai 35 giorni) questa si produrrà una settimana più tardi.
Quando può verificarsi una gravidanza
Come abbiamo precisato, il concepimento può verificarsi soltanto in alcuni giorni del ciclo mestruale, e in particolare in coincidenza con un’ovulazione. Da un punto di vista generale si stima che il periodo idoneo ai fini di una fecondazione abbia inizio 4-5 giorni prima dell’ovulazione e si concluda un paio di giorni dopo. Le probabilità di un concepimento si incrementano, in particolare nei due giorni che precedono l’ovulazione e nel giorno stesso in cui questa si verifica. Calcolare e conoscere il proprio ciclo mestruale permette di individuare i giorni fertili e valutare la possibilità di un eventuale concepimento. A tal fine, la prima precauzione opportuna è segnare ogni mese il giorno in cui iniziano le mestruazioni: qualora il ciclo si ripeta ogni 28 giorni, l’ovulazione si verificherà indicativamente il quattordicesimo giorno e il periodo fertile avrà inizio il decimo giorno.
Come calcolare il ciclo mestruale e il periodo fertile
Il calcolo del ciclo mestruale e in particolare dell’ovulazione consente di individuare il periodo fertile. Occorre precisare che uno dei metodi più diffusi consiste nel calcolo della temperatura basale, ossia quella che viene misurata la mattina al risveglio. L’aumento del livello degli estrogeni, che si verifica a ridosso dell’ovulazione, comporta un abbassamento della temperatura di circa tre decimi rispetto a quella standard. Un metodo diffuso soprattutto in passato è quello conosciuto come Ogino-Knaus, che consiste nel prendere nota per almeno sei mesi della durata del ciclo al fine di conoscere i giorni che intercorrono fra due mestruazioni.
Questa modalità, però, si rivela spesso imprecisa ai fini del calcolo del ciclo mestruale e dell’ovulazione. Il metodo Billings, invece, si basa sulle modificazioni del muco cervicale determinate dalle fluttuazioni ormonali. Questo è esiguo nei giorni successivi al termine di una mestruazione, mentre risulta molto più abbondante a ridosso di un’ovulazione. In questo periodo, inoltre, il muco cambia anche la propria consistenza al fine di creare un’ambiente favorevole agli spermatozoi. Infine, in commercio esistono anche test fai da te che consentono di valutare e prevedere l’ovulazione attraverso la misurazione della quantità di ormone LH e di estradiolo. Questi test sono molto utili soprattutto per chi ha un ciclo estremamente irregolare.
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