L’Italia, nelle statistiche europee è uno dei Paesi al fanalino di coda per indice di natalità. Secondo recenti dati dell’Istat, nel 2023 è proseguito il calo delle nascite, con una diminuzione delle stesse rispetto al 2022 di 14 mila unità (-3,6%). Dal 2008, l’ultimo anno in cui si è assistito in Italia un aumento delle nascite, il calo è di 197 mila unità (-34,2%). Il numero medio di figli per donna scende così da 1,24 nel 2022 a 1,20 nel 2023, avvicinandosi di molto al minimo storico di 1,19 figli registrato nel 1995.
Oltre a ragioni sociali o scelte di vita, uno dei principali motivi di questo calo è da individuare nell’incremento dei casi di infertilità. Si stima che circa il 15% delle coppie abbia difficoltà a raggiungere una gravidanza. Tra le cause dell’infertilità si evince un’alterazione del liquido seminale con una conseguente incapacità del seme maschile di fecondare l’ovocita.
Cos’è l’astenospermia
L’astenospermia consiste in una condizione di ridotta motilità degli spermatozoi. Questo termine, di origine greca, significa letteralmente “mancanza di forza nel seme”. Da un punto di vista medico e clinico, questa alterazione viene rilevata qualora gli spermatozoi con una buona velocità e traiettoria rettilinea sono inferiori al 32% riguardo la motilità progressiva ed inferiore del 40% riguardo la motilità totale (progressiva e non progressiva). Questa alterazione, inoltre, può essere distinta in complessa o semplice. La prima classificazione ricorre qualora l’astenospermia sia associata ad altre condizioni di alterazione del liquido seminale come l’oligospermia. Viene, invece, considerata semplice qualora sia determinata da cause che possono essere anatomiche, infettive, immunologiche, determinate da alterazione dei parametri del liquido seminale, da alterazioni di natura chimica, biochimica o del DNA mitocontriale.
Le caratteristiche dell’astenospermia
L’astenospermia è una condizione di alterazione del liquido seminale che si caratterizza per una scarsa motilità degli spermatozoi nell’eiaculato e che rappresenta una delle principali cause di infertilità maschile. Può dipendere da diversi fattori che influenzano la spermatogenesi, cioè il processo di formazione degli spermatozoi, andando ad alterare il progresso di maturazione degli spermatozoi nel testicolo.
Le principali cause per cui si verificano l’astenospermia possono essere determinate da infiammazioni, varicocele, criptorchidismo, traumi e disturbi del sistema endocrino. Può anche essere dovuta a processi patologici che vanno ad influire sulle strutture attraverso cui il liquido seminale viene veicolato all’esterno.
Secondo quanto stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’astenospermia è causata in due circostanze:
- quando meno del 32% degli spermatozoi è dotato di motilità progressiva, si intende la traiettoria rettilinea degli spermatozoi;
- In alternativa, quando la somma tra la quota percentuale degli spermatozoi con motilità progressiva e la quota percentuale degli spermatozoi con motilità non progressiva è inferiore al 40%.
Per motilità non progressiva si intende gli spermatozoi che si spostano non in linea retta e si differenzia da motilità totale che invece comprende tutti gli spermatozoi con una certa motilità, a prescindere che quest’ultima sia progressiva o non progressiva, ed esclude tutti gli spermatozoi immobili.
Sintomi dell’astenospermia
L’asterospermia non causa sintomi fisici se non è associata a fattori esterni ed ambientali. Per esempio, nei casi di astenospermia dovuta a varicocele, è probabile che il soggetto interessato presenti, oltre a un numero ridotto di spermatozoi mobili, dolore al testicolo, testicolo edematoso o fastidio in zona inguinale in grado quindi di influenzare la produzione e la motilità degli spermatozoi. Gli spermatozoi possono essere danneggiati nei casi di infezioni batteriche o infezioni sessualmente trasmesse (IST). Squilibri ormonali, testosterone o altri ormoni possono influire sulla produzione e sulla motilità degli spermatozoi. Anche lo stile di vita, come il consumo di alcol o droga, il fumo o l’obesità possono influenzare la produzione degli spermatozoi e avere un impatto negativo sulla salute del seme, oltre all’esposizione a tossine come pesticidi o metalli pesanti che possono danneggiare la qualità del seme.
La differenza con l’aneiaculazione
È possibile distinguere l’astenospermia con altre forme di alterazioni che coinvolgono la fase dell’eiaculazione o il liquido seminale. L’aneiaculazione consiste nell’assenza completa di eiaculazione retrograda o anterograda con la conservazione della sensazione di orgasmo. Quest’ultima può avere un’origine nervosa, farmacologica (come conseguenza dell’assunzione di antidepressivi o antipsicotici) o fisiologica, se per esempio è determinata da un’occlusione congenita od acquisita dei dotti eiaculatori. Le cure dell’aneiaculazione sono correlate alla natura del disturbo che ha determinato questa alterazione.
L’astenospermia, inoltre, deve essere distinta da altre forme di alterazioni del liquido seminale. Fra queste va annoverata l’aspermia che riguarda l’assenza di eiaculato spesso determinata da eiaculazione retrograda. Questa alterazione, nella maggior parte dei casi, è la conseguenza di un intervento chirurgico. L’azoospermia, invece, consiste nell’assenza totale di spermatozoi nell’eiaculato e si distingue in non ostruttiva (o secretoria) e ostruttiva (o escretoria). Nel caso di azoospermia non ostruttiva, le cause generalmente sono di carattere genetico, mentre nella seconda ipotesi gli spermatozoi non sono assenti, ma restano nella sede di produzione.
Le caratteristiche dell’astenospermia
Le cause di questa disfunzione possono essere molteplici. In particolare, e nella maggior parte dei casi, l’alterazione può essere determinata da infiammazioni o da patologie che interessano il sistema vascolare del testicolo come il varicocele. L’astenospermia, inoltre, può essere determinata da malformazioni di carattere congenito o da precedenti infezioni, come la gonorrea. Questa disfunzione potrebbe colpire, inoltre, gli ex pazienti oncologici ed essere una possibile conseguenza di trattamenti come la chemioterapia o la radioterapia. Questa condizione può anche essere determinata dalla presenza di anticorpi antispermatici prodotti in seguito ad eventi traumatici che hanno coinvolto i testicoli. Inoltre, lo stile di vita non adeguato può influenzare la motilità degli spermatozoi: questa condizione, infatti, è stata rilevata di frequente in soggetti che fanno un uso eccessivo di alcol, droghe o che non seguono uno stile alimentare corretto. Recenti studi scientifici dimostrano l’assunzione adeguata di vitamina E, D, C, zinco, acido folico, selenio e fibre è correlata ad una riduzione del 51% del rischio di sviluppare astenospermia.
La diagnosi dell’astenospermia
L’esame più diffuso ed esaustivo per valutare le alterazioni del flusso seminale è lo spermiogramma. Quest’analisi comprende la valutazione di parametri macroscopici e microscopici dell’eiaculato. I parametri ottenuti devono essere confrontati con quelli indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La valutazione della motilità spermatica viene effettuata al massimo entro un’ora dall’eiaculazione e valuta anche alcuni indicatori biochimici di funzionalità prostatica e vescicolare. Per escludere la presenza di infezioni del tratto riproduttivo si potrebbe eseguire una spermiocoltura e/o un’urinocoltura.
Rispetto alla percentuale di spermatozoi immobili, velocità e forma dei movimenti, così come sul numero di spermatozoi che sono immobili, il grado di astenospermia può essere classificato come più o meno grave. Viene definita astenospermia lieve quando la percentuale di spermatozoi mobili o non mobili è comrepsa tra il 60% e il 75%. Viene diagnosticata come astenospermia grave quando c’è una percentuale molto alta – vicina al 75-80% – di spermatozoi con bassa o nessuna motilità.
Trattamenti dell’astenospermia
La possibile ricorrenza di una pluralità di cause all’origine dell’astenospermia, determina che non sia possibile individuare un percorso di cura univoco, ma ogni caso necessiti un trattamento ad hoc. Ad esempio, qualora questa derivi da un’orchite generalmente si procede all’assunzione di antibiotici o cortisonici, mentre se la causa è un varicocele l’intervento chirurgico consente il ripristino di un’adeguata motilità degli spermatozoi. Qualora questa dipenda da cause sconosciute generalmente si procede alla cura attraverso una terapia a due fasi mediante la somministrazione di arginina e coenzima Q10.
L’effetto sulla fertilità
L’effetto dell’astenospermia sulla fertilità potrebbe risultare reversibile dopo la terapia adeguata. Nelle ipotesi più gravi, però, non appare possibile far fronte alla ridotta motilità degli spermatozoi e, per realizzare il proprio desiderio di genitorialità è necessario far ricorso alla fecondazione assistita. Il trattamento più adeguato, da questo punto di vista, è rappresentato dall’iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI). Questa tecnica, infatti, è particolarmente adatta nelle ipotesi di infertilità determinata da un fattore maschile severo ed, in particolare, nei casi di spermatozoi con scarsa motilità. L’ICSI, infatti, consente di ottenere una fecondazione con un solo spermatozoo per ogni ovocita attraverso una piccola cannula che consente di iniettare direttamente il seme maschile nell’ovulo.
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