II polipo uterino è un’escrescenza che si viene a formare sull’endometrio, cioè la mucosa che riveste la cavità dell’utero, o sulla cervice, ossia il collo dell’utero. La reale incidenza a livello statistico di queste protuberanze non può essere definita in maniera attendibile, anche perché il polipo uterino spesso si presenta in maniera del tutto asintomatica. Tuttavia, si ritiene che a livello mondiale siano presenti in oltre il 15% delle donne. Da un punto di vista generale occorre rilevare come il polipo uterino colpisca prevalentemente le donne in una fascia d’età compresa fra i 40 e i 65 anni. Nella prevalenza di casi queste conformazioni sono benigne: secondo i dati clinici, infatti, i polipi maligni non superano l’1% del totale dei casi e in genere si formano in seguito alla menopausa.
La distinzione fra polipi endometriali e della cervice
La distinzione principale fra le varie tipologie di polipi uterini si basa sulla loro localizzazione. Qualora questi si formino e crescano nell’endometrio si parla di polipi endometriali, mentre se si sviluppano nella cervice uterina vengono classificati come polipi cervicali. In base alla morfologia è, inoltre, possibile distinguere fra peduncolati, qualora si caratterizzino per una base cilindrica ed un peduncolo più largo sulla punta o sessili se sono ancorati alla mucosa uterina con tutta la propria base.
I polipi cervicali
La tipologia di polipo uterino meno rilevante dal punto di vista clinico è rappresentata dal polipo cervicale. Questa conformazione, generalmente, si caratterizza per ridottissime dimensioni (nell’ordine di pochi millimetri) e si forma sul collo dell’utero. In molti casi la loro presenza non comporta nessuna sintomatologia e la rimozione, qualora sia reputata necessaria, viene eseguita a livello ambulatoriale e senza anestesia. Il tessuto prelevato sarà, comunque, sottoposto ad esame istologico per valutarne la natura.
Polipi endometriali
I polipi endometriali sono escrescenze che si formano nella mucosa endometriale e possono avere dimensioni variabili. La formazione può essere singola o multipla, possono essere sessili o peduncolati e, nella maggior parte dei casi, si stanziano a livello del fondo uterino. Secondo valutazioni statistiche queste formazioni possono comportare effetti negativi nell’ambito della fertilità: la presenza di polipi endometriali, infatti, è stata rilevata in circa il 20% dei casi di infertilità femminile.
I sintomi dei polipi uterini
Nella maggior parte dei casi i polipi uterini non sono accompagnati dalla presenza di sintomi evidenti. Per queste ragioni, spesso, la loro presenza emerge soltanto in seguito ad una visita ginecologica di routine. In alcuni casi, però, questi possono comportare sintomi che, talvolta, si presentano in maniera ripetuta e costante nel tempo e che possono assumere un’entità di rilievo. I polipi uterini, in particolare, possono manifestarsi attraverso mestruazioni dolorose, accompagnate da importanti rami a livello addominale e da un flusso abbondante. Secondo le statistiche, infatti, il 25% delle pazienti alle quali è stato diagnosticato un polipo uterino presentano perdite ematiche abbondanti, anche in un periodo intermestruale. In alcuni casi gli episodi di sanguinamento possono anche verificarsi in occasione di un rapporto sessuale.
Le cause dei polipi uterini
L’individuazione delle cause dei polipi uterini non è ancora stata determinata in maniera puntuale e precisa. Tuttavia, la ricerca ha consentito di accertare alcuni fattori di rischio connessi alla crescita e allo sviluppo degli stessi. Fra gli elementi rilevanti, da questo punto di vista, sono innanzitutto stati individuati elevati valori di estrogeni. Il fattore ormonale, infatti, è considerato come un elemento determinante per la formazione dei polipi. Questi, per la loro conformazione, sono estrogeno-dipendenti, ossia la loro crescita dipende dai livelli di estrogeno presenti. Fra gli altri fattori di rischio possono anche essere annoverati la predisposizione genetica, l’assunzione di famaci come alcuni antitumorali utilizzati per la cura del tumore al seno, l’ipertensione o episodi infiammatori che coinvolgono la cervice.
La terapia dei polipi
Qualora i polipi abbiano ridotte dimensioni, spesso questi possono sparire senza necessità di un trattamento ad hoc. Negli altri casi, la terapia d’elezione per i polipi endometriali è essenzialmente chirurgica. Per la loro rimozione, generalmente, si procede con un’isteroscopia, attraverso la quale si introduce un endoscopio nell’utero per eliminare la conformazione. Poiché questi possono presentare recidive è importante un costante monitoraggio ecografico.
L’incidenza sulla fertilità dei polipi uterini
Molte ricerche scientifiche mettono in evidenza come la presenza di polipi, soprattutto endometriali, sia frequentemente correlata a problematiche di infertilità. La presenza di queste formazioni a livello dell’endometrio, luogo deputato all’annidamento dell’embrione, può rendere impossibile il concepimento. Per queste ragioni, prima di procedere a programmare una gravidanza è necessario procedere all’asportazione attraverso isteriscopia. Dopo un lasso di tempo di circa due mesi dall’intervento sarà possibile programmare una gravidanza. Occorre rilevare che qualora esita un pregresso problema di infertilità, per far ricorso alla fecondazione assistita è comunque necessario procedere alla rimozione del polipo.
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