Molte donne in cerca di un figlio, si chiedono come calcolare i giorni fertili e se i calcoli fatti naturalmente o con l’ausilio di test, possano essere utili.
Prima di ragionare in merito a questo argomento, è opportuno capire bene cosa sia il ciclo mestruale e come possa essere utile l’osservazione di esso per analizzare il proprio periodo fertile. Grazie ad alcuni accorgimenti è possibile scoprire quali siano i giorni fertili per le donne.
Il Ciclo Mestruale – Come funziona?
Il ciclo mestruale è composto da tre fasi:
- La prima fase va dal momento in cui la paziente ha le mestruazioni fino al momento dell’ovulazione. In questa fase un ovulo inizia a maturare e si prepara per essere espulso nel momento stesso della ovulazione.
- La seconda fase è la fase dell’ovulazione vera e propria, che avviene in un momento preciso del ciclo, in genere a metà tra una mestruazione e l’altra. Questo è il momento in cui la paziente può rimanere incinta.
- La terza fase del ciclo è la fase lutea, che avviene dopo l’ovulazione ed è la fase in cui il corpo si prepara per avere una gravidanza. Quindi l’utero subisce una serie di cambi con l’intenzione di ospitare un embrione nel caso in cui questo sia stato creato in virtù della gravidanza della paziente.
Quali sono i giorni migliori per rimanere incinta?
Per sapere come calcolare i giorni fertili durante il ciclo mestruale, è importante considerare che la donna normalmente ovula 14 giorni prima del flusso.
Le donne quindi che hanno un ciclo mestruale regolare di 28 giorni, devono aspettarsi l’ovulazione normalmente intorno al giorno 14 del ciclo mestruale. Nel caso in cui una donna abbia invece un ciclo mestruale più lungo, ad esempio ogni 35 giorni, l’ovulazione avverrà circa una settimana più tardi.
E’ utile sottolineare che gli spermatozoi, una volta entrati nelle vie genitali femminili, conservano la loro capacità di fecondare l’uovo per un arco di tempo compreso tra un minimo di due giorni e un massimo di cinque. In genere però già dopo 72 ore tendono a perdere gran parte di quella motilità che permette loro di penetrare nell’uovo femminile per dare inizio ad una nuova vita.
Siccome però la vita dello spermatozoo può essere relativamente lunga e l’uovo della donna può essere fecondato con successo fino a un giorno dopo l’ovulazione (che dura 24 ore), è possibile che la gravidanza abbia inizio anche a seguito di un rapporto sessuale che si è svolto due-tre giorni prima dell’ovulazione stessa.
In ogni caso, il periodo fertile non riguarda solo questi giorni dell’ovulazione, ma anche i giorni precedenti e posteriori, ovvero il periodo che viene denominato il periodo periovulatorio. Nel momento in cui si hanno rapporti sessuali senza protezione, circa 4 giorni prima o quattro giorni dopo l’ovulazione è il momento in cui una donna può infatti rimanere incinta.
Nonostante tutto, bisogna tenere in conto che questo è il modello ideale di un ciclo mestruale, ma esistono cicli mestruali per cui l’ovulazione può avvenire prima o dopo il periodo atteso.
Metodi per calcolare i giorni fertili
Ci sono molti metodi, più o meno efficaci per individuare il periodo ovulatorio, durante il quale è possibile cercare una gravidanza.
Metodo Ogino-Knaus
Un metodo molto conosciuto è il metodo “Ogino-Knaus”, che consiste nell’annotare per almeno sei mesi consecutivi la durata del ciclo, allo scopo di conoscere con precisione i giorni che passano dall’inizio di una mestruazione e l’inizio di quella successiva, eventualmente facendo una media tra i vari intervalli. Una volta ottenuto questo dato, è sufficiente dividerlo per due: il risultato dovrebbe coincidere con il giorno dell’ovulazione. In realtà il margine di errore di questo metodo è molto ampio e di fatto il metodo “Ogino-Knaus” si è rivelato essere non molto affidabile.
Metodo Billings
Un altro metodo conosciuto è il “Metodo Billings”, che si basa sull’osservazione del muco trasparente e inodore viene secreto dal collo dell’utero (o cervice). Il muco stesso è abbastanza esiguo nei giorni successivi al termine della mestruazione, mentre è molto abbondante in prossimità dell’ovulazione, cambiando anche in maniera notevole dal punto di vista della consistenza. Questo cambio di consistenza ha il fine di favorire il cammino degli spermatozoi e di fornire loro il nutrimento necessario a una sopravvivenza di almeno tre giorni. In alcuni casi, la donna può avvertire nella zona del basso ventre alcune fitte lievi che possono provocare un leggero fastidio (il cosiddetto “Mittelschmerz”). Questo “dolore di metà ciclo”, segnala l’imminenza dello scoppio del follicolo che contiene l’uovo.
Calcolo della temperatura basale
Differentemente, esiste il metodo del calcolo della temperatura basale, che però viene considerato estremamente complicato e portatore per la donna di una notevole ansia, quindi non approvato da molti esperti.
La temperatura basale è la temperatura interna del corpo, rilevata dopo un periodo di riposo che si è prolungato senza pause per un periodo di 6 ore. Il metodo infatti consiste nel misurare ogni mattina prima di alzarsi dal letto la temperatura corporea. Per fare ciò, si può tranquillamente utilizzare un normale termometro, utilizzabile per via rettale, vaginale o orale.
Questo dato va annotato ogni giorno del mese, allo scopo di ottenere informazioni sulle variazioni termiche che avvengono nell’organismo nell’arco di un mese, di cui sono responsabili proprio gli estrogeni e il progesterone, gli ormoni prodotti dalle ovaie che preparano l’utero ad accogliere al suo interno l’embrione. Durante i giorni che seguono l’inizio delle mestruazioni, la temperatura corporea è in genere tra i 36.3 e i 36.9 gradi. Avvicinandosi all’ovulazione, la temperatura si abbassa in maniera evidente, di circa tre decimi rispetto alla temperatura del giorno precedente, risalendo poi nell’arco delle 48 ore successive, fino a raggiungere i 37 – 37.3 gradi. Questa temperatura si mantiene tale fino alla comparsa della successiva mestruazione, quando si riabbasserà fino ad arrivare tra i 36.3 e i 36.5 gradi. Se invece il concepimento è avvenuto non si abbassa rimanendo stabile intorno ai 37 gradi (o qualcosa in più).
Test fai da te – quali sono
Esistono inoltre, in vendita presso alcune farmacie e negozi di articoli sanitari, alcuni computerini che valutano la concentrazione di ormoni presenti nelle urine, indicando il periodo fertile attraverso l’accensione di una spia luminosa di colore rosso.
Infine esistono in commercio speciali test fai da te che individuano l’ovulazione rilevando nelle urine la concentrazione dell’ormone luteinizzante (LH). Entrambi i metodi possono però produrre ansia e, quindi rivelarsi controproducenti ai fini del concepimento. Lo stress è infatti un contraccettivo naturale in molti casi fin troppo efficace.
Infertilità – quando bisogna preoccuparsi?
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, si parla di infertilità nel momento in cui una coppia non riesca a concepire dopo un anno di rapporti sessuali regolari, mirati e non protetti.
Quando una coppia va incontro ad un sospetto problema di infertilità, è necessario sottoporsi ad una visita specialistica mirata, in modo che il medico possa valutare vari elementi e proporre una soluzione mirata.
La fecondazione assistita come soluzione
Grazie all’ausilio delle tecniche di riproduzione assistita, anche per le coppie con un problema di infertilità è possibile ottenere la gravidanza desiderata.
In genere, l’età media delle donne si avvicinano a queste tecniche è intorno ai 36 anni circa, ma ad esempio già nel 2015 di è assistito ad un aumento dell’età delle donne che si sono avvicinate alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Infatti si calcola che le donne di circa 40 anni che si sono sottoposte a trattamenti di fecondazione assistita siano state oltre un terzo del totale, mentre appena dieci anni prima rappresentavano appena il 20%.
La fecondazione assistita in Italia è un fenomeno sicuramente in crescita. Negli ultimi anni si è assistito ad un importante aumento di circa il 20%. Le statistiche relative alla procreazione assistita nel nostro Paese, fornite dall’Istituto Superiore della Sanità, mostrano quindi come gli italiani che decidono di intraprendere il percorso della Pma siano sempre più numerosi.
IVI e i successi del gruppo
In IVI, il più grande gruppo di riproduzione assistita al mondo, ogni caso viene valutato in maniera personalizzata e se è necessario, viene messo a disposizione presso alcune cliniche del gruppo un team medico multidisciplinare (Endocrinologia, Genetica, Psicologia, Immunologia, “Unidad de Salud del Varón”, “Mama”, Chirurgia, Equipe Materno-Fetale e Pediatria) al fine di offrire una soluzione al problema di infertilità e far avverare il sogno di molte coppie di avere un bambino.
In IVI da 28 anni viene data l’opportunità di usufruire delle tecniche di riproduzione assistita più all’avanguardia.
L’efficacia dei vari trattamenti di procreazione assistita varia a seconda della tecnica scelta e della storia personale di ogni singolo paziente. Presso le cliniche di riproduzione assistita IVI, tecniche come la donazione di ovuli, offrono un indice di concepimento cumulativo top al 97% per tre tentativi.
IVI è uno dei centri europei che dispone degli indici di concepimento migliori: delle coppie che si rivolgono a IVI per problemi di infertilità e che ripongono la loro fiducia in IVI, 9 su 10 raggiungono il loro obiettivo.
Come calcolare l’ovulazione
Fonti:
“Il Grande Libro Italiano della gravidanza”, L. De Laurentis, Rizzoli 2010.
“Enciclopedia Medica Italiana”, USES 1984
5 commenti
SALVE VORREI DELLE INFORMAZIONI AL 7 GIORNO DAL CICLO HO EFFETTUATO UN ECOGRAFIA E AVEVO UN FOLLICOLO DI 15 ALL.OVAIO DX ORA SONO AL 13 GIORNO COME VALUTARE L.OVULAZIONE E I RAPPORTI MIRATI?
Buon pomeriggio Anna. Queste sono domande a cui solo il personale medico può rispondere, valutando la storia clinica della paziente stessa. Se vuoi, puoi chiedere un appuntamento con la nostra equipe per valutare la tua situazione. Puoi chiamare il numero 800 088247 oppure compilare il modulo online che puoi trovare su ivitalia.it. Grazie e buona giornata!
Salve mi chiamo Annalisa ho quasi 32 anni io ho già unio e mio marito abbiamo già un figlio ma nn né con noi da 2 anni perché il nostro piccolo ha in fatti 2 anni e in fatti stiamo lottando con i tribunali per riaverlo ma desideriamo averne un’altro perché ci da più conforto ci aiuta a credere di più in noi e poi perché amiamo molto i bambini ma il problema è un’altro è che io essendo molto stressata il mio ciclo è i regolare prima avevo un ciclo di 35 giorni e sapevo quando avevo i giorni fertili e l’ovulazione ma adesso nn so più come calcolarlo per poter rimanere in cinta ho avuto il ciclo il 18 settembre ma con il ritardo che ho avuto di ben 3 mesi e mi è durato fino al 24 settembre quindi è da poco che mi è finito come faccio quindi adesso a sapere quantdo avrò i giorni fertili e l’ovulazione devo contare sempre come se il mio ciclo è di 35 giorni quindi dopo 21 giorni come ho letto su i ternet che chi ha un ciclo di 35 giorni l’ovulazione avviene dopo 21 giorni e i giorni fertili sono tra il 16 al 19 fino ai giorni successivi a l’ovulazione.
Salve Annalisa, per queste informazioni può chiedere al suo medico ginecologo che può darle dei consigli e suggerirle cosa fare. Grazie e buona giornata!
sono sara pronta si