Il ciclo mestruale rappresenta un processo complesso che si articola in più step, tutti strettamente connessi l’uno con l’altro. In particolare, questo si sviluppa in tre distinte fasi: la prima, denominata mestruale, copre un arco temporale che va dal primo giorno delle mestruazioni fino all’ovulazione del ciclo successivo. La seconda, definita proliferativa, è contraddistinta da un processo di maturazione dei follicoli ovarici a seguito della stimolazione provocata dall’ormone FSH. La terza fase, conosciuta come luteale, regola la formazione del corpo luteo, una ghiandola endocrina provvisoria che presiede la produzione di progesterone ed estrogeni e ha lo scopo di creare i presupposti per la preparazione della mucosa all’impianto di un ovocita fecondato. Il progesterone prodotto, in questo senso, ha lo scopo sia di consentire il corretto sviluppo follicolare, sia di permettere il mantenimento di una gravidanza. Il nome utilizzato, corpo luteo, in questo caso è correlato alla sua struttura che da un’analisi al microscopio permette di rilevare una grande quantità di striature e granulazioni gialle (dal latino lutes, che significa appunto giallo).
Cos’è il corpo luteo
Da un punto di vista generale, il corpo luteo è una ghiandola endocrina che presiede alla funzionalità ormonale e ha lo scopo di produrre progesterone ed estrogeni. Questo si sviluppa sull’ovaio dalle cellule residue dopo l’ovulazione e la sua formazione è regolata dal cosiddetto ormone luteinizzante (LH). Quest’ultimo, infatti, svolge un’azione sull’ovaio e consente la maturazione del follicolo ooforo, ne determina la successiva rottura con liberazione dell’ovulo e la trasformazione in corpo luteo. In seguito a questi eventi la cavità residua si riempie di sangue, tanto che si parla di corpo luteo emorragico ed è protagonista di un immediato processo di vascolarizzazione. Tutto l’iter di sviluppo del corpo luteo ha una durata di circa 10 giorni.
Le fasi del ciclo vitale del corpo luteo
La fase successiva è detta della maturità e l’esito di quest’ultima dipende dal verificarsi o meno della fecondazione. L’ultima fase, definita come regressiva, è rappresentata dalla luteolisi, ossia dall’autodistruzione del corpo luteo attraverso un processo di collasso delle cellule luteiniche immediatamente seguito dalla morte cellulare e dallo stop alla secrezione degli ormoni. Questo processo è del tutto naturale ed ha una scadenza fissa a meno che non si sia verificato l’impianto dell’embrione nella cavità uterina. In quest’ultimo caso, infatti, per effetto della produzione di un ormone come la gonadotropina corionica umana si verifica la sua trasformazione in corpo luteo gravidico.
La produzione di ormoni da parte del corpo luteo
Prima di approfondire questo processo di trasformazione è importante evidenziare il ruolo svolto dal corpo luteo nella produzione di ormoni. Questa ghiandola, infatti, ha la funzione essenziale di presiedere alla produzione di progesterone, un ormone determinante ai fini dell’instaurazione di una gravidanza. Nel corso del suo sviluppo il corpo luteo regola una quantità sempre più crescente di quest’ormone fino al massimo di 25mg/giorno a circa 6-8 giorni dall’ovulazione. Una concentrazione destinata ad un ulteriore aumento in caso intervenga una gravidanza.
Il corpo luteo gravidico
Qualora sia intervenuta una fecondazione, il corpo luteo non è coinvolto in una fase di regressione, ma è protagonista di un ulteriore processo di sviluppo e trasformazione in corpo luteo gravidico. Il suo sviluppo, come accennato, avviene per effetto della gonadotropina corionica. In questa fase, si verifica un processo di ingrandimento e un’ulteriore produzione sia di progesterone, sia di estrogeni. In questo periodo il corpo luteo ha la funzione essenziale di apportare nutrimenti al feto, mediante il processo di produzione ormonale, fino a quando la nutrizione non diventa esclusivamente ad appannaggio della placenta, ossia intorno al secondo trimestre. Una volta subentrata quest’ultima, il corpo luteo inizia a regredire. Occorre precisare che la produzione di ormoni in questa fase non ha soltanto un valore nutrizionale, ma svolge anche ulteriori funzioni determinanti in quanto consente all’utero di crescere senza contrazioni, supporta lo sviluppo del rivestimento uterino e migliora il flusso sanguigno e l’apporto di ossigeno.
L’insufficienza della fase luteale
La fase luteale, come abbiamo visto, ha un’importanza fondamentale nel processo che porta ad una gravidanza. In alcuni casi, però, possono verificarsi dei disturbi in grado di incidere sulla capacità riproduttiva. In particolare, questa può essere troppo breve e comportare che l’endometrio inizi a sfaldarsi prima dell’annidamento di una cellula uovo fecondata. Un altro problema può essere connesso alla presenza di ridotti valori di progesterone che non consentono la creazione di un ambiente ideale per l’impianto dell’embrione.
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