Indagare gli agenti ambientali nemici della fertilità e migliorare il fattore endometriale per ottenere una gravidanza al primo tentativo e non al terzo, come avviene oggi nel 95% dei casi
Fattori ambientali e fertilità: come influiscono?
L’industrializzazione ha portato molti benefici alla società, ma ha anche contribuito alla nostra esposizione a una serie di fattori ambientali che possono essere dannosi per la nostra salute. E tra queste conseguenze si può trovare l’infertilità, dovuta alla continua esposizione agli inquinanti ambientali durante la nostra età riproduttiva.
Lo studio, presentato al 39° Congresso ESHRE di Copenaghen, collega le concentrazioni di oligoelementi non essenziali, tra cui metalli pesanti come piombo, mercurio e arsenico, ma anche stronzio, stagno, cesio e rubidio. I risultati suggeriscono un impatto diretto tra i livelli di oligoelementi non essenziali e i risultati del trattamento di fecondazione in vitro. Nonostante sia ancora presto per andare oltre e vedere la sua origine, è possibile intuire che potrebbero essere associati a componenti frequenti nella nostra dieta come il mercurio nel pesce, il consumo eccessivo di riso che può portare alla comparsa di livelli di arsenico o alla possibile presenza di stronzio in cereali, verdure a foglia e latticini. A tutto questo dobbiamo aggiungere la nostra esposizione a queste tracce non essenziali a livello ambientale, sebbene i risultati siano ancora preliminari e debbano essere confermati in un gruppo più ampio di partecipanti, possono indicare una possibile correlazione legata a fattori ambientai e di stili di vita e il successo in un trattamento di riproduzione assistita.
Il ruolo dell’endometrio nel miglioramento della qualità degli embrioni
Un altro lavoro presentato da IVI all’ESHRE si è concentrato sullo studio e il miglioramento della qualità degli embrioni, non sottovalutando anche il ruolo dell’endometrio poiché è il luogo in cui avverrà l’impianto e lo sviluppo dell’embrione.
Il lavoro mostra come la trascrittomica, in combinazione con algoritmi di intelligenza artificiale, offra un nuovo metodo con un’accuratezza del 95% nell’identificazione delle firme genetiche che aiuterà a distinguere l’endometrio con prognosi buona e cattiva prima di iniziare il trattamento riproduttivo. Oltre a identificare in modo pionieristico questi due tipi di profili endometriali – di buona e cattiva prognosi – questa ricerca permette di trovare tra questi due profili una differenza di rischio relativo 3 volte maggiore nelle pazienti con una prognosi sfavorevole di presentare un fallimento endometriale – fallimento dell’impianto, aborto biochimico o aborto clinico.
L’esperienza di IVI
L’Italia è uno dei paesi dell’Unione europea con il più basso tasso di fertilità, e quello con la più alta età media delle madri alla prima gravidanza, fattore che può influenzare negativamente la qualità degli ovociti e che porta ad un aumento della difficoltà di impianto degli embrioni che andranno ad originare una gravidanza. Qualora una gravidanza tardi ad arrivare o nel caso di episodi di gravidanze ectopiche, la soluzione più opportuna è rivolgersi ai nostri specialisti. IVI, infatti, rappresenta la realtà più importante a livello mondiale nell’ambito della medicina riproduttiva. E la cura assoluta nei confronti dei nostri pazienti è visibile anche dall’iter iniziale: offriamo infatti un primo check-up completo finalizzato ad accertare la fertilità, un iter che non prevede alcuna lista d’attesa. La nostra eccellenza è confermata dai risultati concreti: 9 coppie su 10, dopo essersi rivolte ai nostri esperti, riescono a coronare il proprio sogno di genitorialità. Tutto questo rende IVI il vostro miglior alleato per superare ogni tipo di problema di fertilità.
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