Incontra il relatore
Dott.ssa Cristina Pozzobon
Direttrice della clinica IVI di Milano.
La donna ha una fertilità limitata e, a partire dai 35 anni, il numero e la qualità degli ovuli subisce un notevole calo. Si tratta di un processo fisiologico su cui, attualmente, non è possibile intervenire.
La riserva ovarica della donna può essere considerata come il patrimonio ovocitario presente in un determinato momento della vita ed ha un valore inversamente proporzionale al decorso dell’età, riducendosi progressivamente con il trascorrere del tempo.
Questa procedura è particolarmente consigliata per le pazienti oncologiche che, prima di sottoporsi a chemio e radioterapia, intendano preservare la propria fertilità e posticipare la gravidanza successivamente alle terapie oncologiche.
La vitrificazione è una tecnica particolarmente adatta anche per quelle pazienti costrette a sottoporsi a ripetuti interventi chirurgici alle ovaie, come ad esempio nei casi di endometriosi severa. Viene consigliata la vitrificazione anche qualora vi sia una bassa risposta ovocitaria e si intenda accumulare ovociti per conservarne una quantità idonea per un successivo trattamento di procreazione medicalmente assistita.
Se una donna decide di congelare i propri ovuli quando è «giovane», – nei casi di sospetta infertilità – se ne avrà necessità, potrà utilizzarli in futuro avendo le stesse probabilità di gravidanza che avrebbe avuto al momento della preservazione.
Direttrice della clinica IVI di Milano.