Una donna che dice di non poter rimanere incinta durante una delle visite nelle nostre cliniche e poi, dopo il trattamento, riesce a realizzare il suo sogno, ci rende già molto orgogliosi del nostro lavoro quotidiano.
Quando poi una di queste donne ringrazia questo nostro lavoro sotto forma di favola, allora ci si illumina il viso di allegria.
È ciò che ha fatto una nostra paziente italiana, seguita presso il Centro IVI di Valencia, che sente di dover ringraziare così il Prof. Antonio Pellicer. Questo è la lettera che ci ha inviato, in cui narra tutto il suo percorso come una favola. Una favola che racconterà alla sua futura bambina… Federica.
Continuate ad inviarci le foto dei vostri bimbi IVI e le vostre lettere, siamo felici di riceverle perché sono la prova del fatto che continuiamo a realizzare sogni.
Il famoso Mago di Valencia
“C’era una volta, a Valencia, la Città dell’Arte e della Scienza, un castello magico chiamato IVI.
Questo castello era bianco e blu e tutte le donne che volevano diventare mamme ci andavano per realizzare il loro sogno. Ragazze di tutto il mondo prendevano l’aereo e volavano verso il castello immaginando il visino, gli occhietti e i piccoli piedini del loro bebè.
Un giorno, mamma Francesca e papà Marco arrivarono lì per incontrare il famosissimo Mago conosciuto in tutto il mondo, il Dottor Antonio, che li accolse con un grande sorriso e disse loro: “Francesca, tu sarai Mamma, io ti aiuterò, fra qualche giorno, la tua fata turchina che si chiama Marina ti manderà una ricetta magica”.
“Magica” sospirò mamma Francesca…
“L’ho preparata io stesso, con l’aiuto dei miei amici medici e biologi” disse il Mago Antonio. E così la mamma Francesca lo strinse in un forte abbraccio e lo salutò.
Trascorsero tanti giorni, e Francesca ripensava alle parole del Mago Antonio, quando all’improvviso suonò il telefono e Francesca rispose.
Una voce dolce e gentile si presentò: “Sono Marina, non sono una Regina, ma la tua fata turchina, il Mago Antonio mi chiamò, del tuo problema mi raccontò e la sua ricetta mi mandò. Di te non si dimenticò”.
“Cosa devo fare ora?” chiese mamma Francesca e Marina disse: “I messaggeri del Castello stanno viaggiando per il mondo per consegnare la ricetta magica. Non ti dimenticare, Francesca, nessuno può leggere la formula straordinaria, è segreta.
E adesso chiudi gli occhi e ripeti con me: “Ricettina straordinaria, che non sei culinaria, ma solo embrionaria, dimmi, è vero che bene mi farai?”.
All’improvviso, successe una cosa stranissima, Francesca entrò in trance e le sembrò di vedere il viso familiare del Mago Antonio che le diceva: “Questo è il tuo piccolo ovulo”.
Francesca si sentì immensamente felice sapendo che, se il Mago Antonio era al suo fianco, stava per succedere qualcosa di straordinario.
Ma fu solo per un momento, quasi una visione soprannaturale.
Francesca non aveva sognato la voce profonda del Mago Antonio, continuava a sentirla in ogni momento, ora doveva solo aspettare il grande giorno.
Un caldo giorno d’estate Marina, la fata turchina, chiamò Francesca e le disse che doveva prendere l’aereo e partire per Valencia. Papà Marco e Mamma Francesca erano così emozionati che prepararono le valigie di corsa.
Quando l’aereo atterrò, il Mago Antonio era lì ad aspettarli con lo stesso sorriso di sempre e guardando Francesca dritto negli occhi disse: “ho una sorpresa per voi, venite con me”. Viaggiarono in una limousine bianca e Mamma Francesca sognava ad occhi aperti, mentre guardava i cieli della famosissima Valencia, che aveva qualcosa di speciale. C’era magia nell’aria.
Il Castello del Mago Antonio apparve all’improvviso e Francesca rimase senza parole: il Palazzo era imponente e maestoso, e il Mago disse loro: “Vi mostrerò come facciamo i nostri incantesimi e le nostre magie”. Quando entrarono, videro che tutti gli aiutanti del Mago indossavano divise di tanti colori. Era un luogo pieno di vita e di speranza. Visitarono il laboratorio degli ovetti donati e qui, mentre papà Marco e mamma Francesca osservavano con aria di ammirazione, il Mago iniziò a parlare: “Le ragazze buone e generose donano i loro ovuli per aiutare altre ragazze di tutto il mondo a diventare mamme”.
Francesca iniziò ad osservare un piccolissimo ovulo che aveva i suoi occhi e il viso rotondo e senza accorgersene iniziò a parlare: “Ovetto dei miei sogni, così piccolo che sei, da sola non mi lasciare, senza te non posso stare. Cresci e mangia nella mia pancina e diventa la mia bambina”.
Quando Francesca aprì gli occhi, il Mago Antonio che le sorrideva, le disse “Francesca questo è l’ovetto che avevo scelto per te, manca poco, dobbiamo solo fare un piccolo incantesimo, e fra poche settimane sarai incinta”.
Mamma Francesca gli chiese: “Mago Antonio, rimarrà con me quel giorno?”.
“Mi piacerebbe davvero, ma purtroppo devo andare e altre ragazze devo aiutare. Ma se ti concentrerai, alle mie parole penserai, e di me non ti dimenticherai”.
Quella fu l’ultima volta che mamma Francesca vide il Mago Antonio, ma non lo dimenticò mai.
Dopo alcuni giorni, un pomeriggio d’estate indimenticabile, Papà Marco e Mamma Francesca si recarono al Castello, e Marina, la loro fata turchina, li tranquillizzò. Diede loro due vestagliette verdi, le indossarono e Marina li accompagnò alla porta del laboratorio magico degli ovetti e li salutò con un forte abbraccio.
Papà Marco stringeva forte la mano di mamma Francesca, la porta si aprì e una voce tranquilla si presentò “Sono Sergio Cabanillas e la mia luce sempre brilla. Un incantesimo farò, con le parole che il Mago Antonio mi insegnò. Chiudi gli occhi e ripeti con me, mamma sarò e la mia piccolina terrò”.
Quando Mamma Francesca riaprì gli occhi, un televisore a colori le mostrava il suo ovetto magico che dormiva felice nella sua pancina… il miracolo della vita era iniziato.
3 commenti
Stupendo bisognerebbe farne una favola!! Davvero emozionante.
Che racconto emozionante ,bisognerebbe illustrarla e realizzare una favola per bambini…..Mara
Più o meno è la stessa storia che racconto alla mia Aurora. Siete il top. Grazie a voi Sn una mamma felice ed anche un po’……. Nn so se si può dire?????