
“Se vuoi te lo spiego io come si fanno i figli!”, “È solo un aborto, fanne subito un altro”, “Ah, fate PMA? E di chi è colpa: tua o sua?”, “Ma la mamma vera lo sa che sono nate le bambine?”
Ci sono frasi, pronunciate magari con troppa leggerezza o inconsapevolmente, che hanno il potere di modificare l’umore di chi le ascolta, rendendo ancora più complicato il percorso che dovranno affrontare. La società, l’ambiente, i media, ma anche gli operatori sanitari, ancora oggi , possono tendere a sminuire il percorso dei pazienti infertili: è il risultato di anni di stigma e dei tabù che circondano l’infertilità.
Molte di queste frasi poco felici derivano da una informazione quasi nulla o parziale, ma questo non riduce il danno che provocano in chi li riceve.
Per provare a cambiare la narrazione intorno a questi temi, IVI ha creato il manifesto “Il linguaggio della fertilità” in collaborazione con Strada per un Sogno Onlus e Oneofmany.
Perché è necessario il manifesto il “Linguaggio della fertilità”?
I media, la società, il contesto familiare, ma anche gli operatori sanitari a volte ancora descrivono e parlano dell’infertilità con modalità poco delicate ed insensibili, che possono creare enormi disagi nelle persone portatrici del problema infertilità.
Può trattarsi di un commento fuori luogo da parte di un professionista in ambito sanitario, di una battuta di un’amica o di un articolo di giornale che utilizza un linguaggio inappropriato, il modo in cui l’infertilità o la perdita di una gravidanza viene rappresentata può avere un enorme impatto sulle emozioni che una persona può provare, sulle scelte che compie e sui risultati che può ottenere all’interno di un percorso di procreazione medicalmente assistita. Con la creazione di questo manifesto desideriamo contribuire concretamente al cambiamento della narrazione e dei termini utilizzati per parlare di infertilità, mancato concepimento, aborto e perdita perinatale e promuovere un linguaggio più empatico, inclusivo e rispettoso, che possa riflettere in modo adeguato la complessità delle sfide affrontate da chi vive l’infertilità. Con questo manifesto ci poniamo quindi l’obiettivo di:
- Cambiare il linguaggio utilizzato per descrivere l’infertilità da parte dei professionisti sanitari, dei media e della società;
- Sensibilizzare sul potere delle parole, diffondendo consapevolezza riguardo le espressioni che possono ferire chi affronta l’infertilità e quelle che invece esprimono vicinanza ed empatia;
- Dare voce alle testimonianze di coloro che hanno vissuto in prima persona gli effetti di un linguaggio severo e poco sensibile in relazione alla fertilità.
I numeri dell’infertilità
L’infertilità in Italia riguarda circa il 15% delle coppie mentre, nel mondo, circa il 10-12%. Questa patologia può riguardare l’uomo, la donna o entrambi (infertilità di coppia). Può accadere anche che vi sia un’impossibilità, per quella particolare unione tra individui, di concepire la vita.
Nonostante dal 2009 sia ufficialmente riconosciuta come una malattia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oggi l’infertilità viene ancora descritta attraverso un linguaggio poco empatico, inappropriato, che a volte può persino risultare aggressivo. Di conseguenza, coloro che cercano una cura e ricorrono alla medicina della riproduzione per avere un figlio possono sentirsi giudicati, colpevolizzati o incompresi nel loro percorso verso la genitorialità. Per questo, è importante demistificare, rompere i tabù, evitare eufemismi. È essenziale che il linguaggio della fertilità sia equo e adeguato, evitando qualsiasi sfumatura di aggressività o mancanza di delicatezza. È importante migliorare la conversazione sull’infertilità in tutti gli ambienti – personali, medici, sociali – per fare in modo che le persone si sentano a loro agio nel raccontare il proprio vissuto.
Secondo la Relazione del Ministero della Salute al Parlamento (anno 2022) sullo stato di attuazione della legge contenente norme in materia di Procreazione Medicalmente Assistita (Legge 19 Febbraio 2004, n.40, Articolo 15), relativa all’attività dei centri PMA nell’anno 2020, sono stati 11.305 i bambini nati nel 2020 grazie alla PMA, pari al 2,8% del totale dei bambini nati nello stesso anno.
L’impegno a cambiare il “linguaggio della fertilità”
Con la creazione di questo manifesto vogliamo contribuire a rompere i miti e i tabù che per anni sono stati erroneamente associati all’infertilità. Domande inopportune ma anche silenzi scomodi, a volte possono causare più danni delle parole stesse. Il linguaggio della fertilità deve essere giusto, appropriato ed empatico, perché i pazienti devono poter contare su uno spazio sicuro e solidale per liberare il peso emotivo che comporta una diagnosi e un trattamento per l’infertilità.
Al centro del progetto ci sono le persone con problemi di infertilità e le situazioni che si trovano a vivere quotidianamente per far comprendere al meglio in che maniera interagire e dove bisogna intervenire per un cambiamento nel linguaggio della fertilità, ma soprattutto proporre una serie di impegni affinché questo cambiamento abbia effettivamente un impatto diretto e tangibile all’interno della società. Potremmo cominciare a parlare di difficoltà di concepimento più che di sterilità o mancato impianto invece che impianto fallito: possono sembrare sfumature ma non lo sono perché diventano messaggi di comprensione, vicinanza e accoglienza che fanno stare meglio l’altro.
I tabù dell’infertilità
Ancora oggi si assiste a una reticenza mentale ad accettare l’aiuto della medicina per superare i problemi di fertilità a causa dei tabu in cui la società è ancora fortemente radicata. Stereotipi di genere, aspettative sociali, schemi mentali ritenuti “normali” o “naturali” che alimentano la retorica per cui i figli nati da PMA non siano figli “veri” della coppia. Parlare delle difficoltà di concepire un figlio fa sentire vulnerabili e giudicati ma qualcosa sta cambiando anche grazie a contesti di divulgazione e condivisione, e con la creazione di questo manifesto, vogliamo partecipare attivamente a questo cambiamento.
La tavola rotonda
In IVI crediamo fortemente nell’importanza che il “Linguaggio della Fertilità” ricopre all’interno della società attuale e desideriamo contribuire concretamente al cambiamento della narrazione e dei termini utilizzati per parlare di infertilità, mancato concepimento, aborto e perdita perinatale. La redazione di questo manifesto è stata possibile grazie alla collaborazione dei nostri partner e dei pazienti che hanno partecipato a questo progetto.
L’esperienza di IVI
Qualora una gravidanza tardi ad arrivare o nel caso di episodi di gravidanze ectopiche, la soluzione più opportuna è rivolgersi ai nostri specialisti. IVI, infatti, rappresenta la realtà più importante a livello mondiale nell’ambito della medicina riproduttiva.
L’ attenzione assoluta nei confronti dei nostri pazienti è visibile anche dall’iter iniziale: offriamo infatti un primo check-up completo finalizzato ad accertare la fertilità, un iter che non prevede lista d’attesa. La nostra eccellenza è confermata dai risultati concreti: 9 coppie su 10, dopo essersi rivolte ai nostri esperti, riescono a coronare il proprio sogno di genitorialità. Tutto questo rende IVI il vostro miglior alleato per superare ogni tipo di problema di fertilità.
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