{"id":48547,"date":"2019-02-25T08:55:32","date_gmt":"2019-02-25T08:55:32","guid":{"rendered":"https:\/\/ivitalia.it\/?p=48547"},"modified":"2023-11-27T10:23:39","modified_gmt":"2023-11-27T10:23:39","slug":"come-incide-lobesita-sulla-fertilita-maschile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ivitalia.it\/blog\/come-incide-lobesita-sulla-fertilita-maschile\/","title":{"rendered":"Come incide l\u2019obesit\u00e0 sulla fertilit\u00e0 maschile"},"content":{"rendered":"

L\u2019infertilit\u00e0, secondo una classificazione dell\u2019Organizzazione Mondiale della Sanit\u00e0, \u00e8 un problema evincibile anche dall\u2019assenza involontaria di un concepimento dopo almeno dodici mesi di rapporti sessuali mirati e non protetti. Secondo le stime dell\u2019OMS questa condizione coinvolge il 15-20% delle coppie in Europa. Da un punto di vista statistico\u00a0l\u2019incidenza dell\u2019infertilit\u00e0<\/a> su scala mondiale \u00e8 distribuita \u00a0in maniera pressoch\u00e9 equa, fra fattori femminili (30%) e fattori maschili (30%). L\u2019Istituto Superiore di Sanit\u00e0, sotto questo profilo, ha rilevato come una delle problematiche che incidono in maniera pi\u00f9 rilevante sulla fertilit\u00e0 sia rappresentata dall\u2019obesit\u00e0<\/strong>. Secondo l\u2019ISS, infatti, l\u2019obesit\u00e0 (e dal lato opposto l\u2019eccessiva magrezza) sono responsabili del 6% di casi di infertilit\u00e0 primaria e del 12% di casi di infertilit\u00e0 totale. Questa condizione, in particolare, colpisce il sesso maschile: secondo i dati dell\u2019European Society of Human Reproduction and Embriology (ESHRE) soltanto il 30% degli uomini europei dispone di una qualit\u00e0 ottimale di spermatozoi. I soggetti obesi,<\/strong> generalmente, hanno un eiaculato con 9 milioni di spermatozoi in meno rispetto a chi rientra in parametri standard di peso. La correlazione fra obesit\u00e0 e fertilit\u00e0 maschile<\/strong>, quindi, appare evidente ed \u00e8 stata oggetto di moltissimi studi recenti. Qualora questa problematica persista, nonostante un intervento mirato alla perdita di peso, la soluzione pi\u00f9 opportuna per dare corso ad una gravidanza consiste nella fecondazione assistita ed in particolare in una tecnica come l\u2019ICSI<\/strong>.<\/p>\n

La definizione di obesit\u00e0<\/strong><\/h2>\n

Nella popolazione adulta l\u2019obesit\u00e0<\/strong> viene valutata attraverso un parametro di carattere biometrico definito indice di massa corporea (IMC) <\/strong>un valore calcolabile dalla correlazione tra il peso con l\u2019altezza. L\u2019IMC <\/strong>si ottiene dividendo il peso (espresso in Kg) per il quadrato dell\u2019altezza (espressa in metri). Occorre precisare come il risultato ottenuto sia un parametro del peso forma soltanto a livello indicativo, perch\u00e9 per stabilire il peso ideale (e di conseguenza per accertare un\u2019eventuale obesit\u00e0) occorre prendere in considerazione anche altri parametri come l\u2019et\u00e0, le condizioni di vita ed alcuni fattori genetici. Secondo l\u2019Organizzazione Mondiale della Sanit\u00e0 la condizione di sovrappeso sussiste qualora l\u2019indice di massa corporea<\/strong> sia compreso fra 25 e 29,9 kg\/m2<\/sup>, mentre qualora l\u2019IMC <\/strong>risulti superiore a 30 si rientra in una condizione di obesit\u00e0<\/strong>.<\/p>\n

Le statistiche <\/strong><\/h2>\n

L\u2019istituto superiore di sanit\u00e0 ha rilevato come, partendo dal parametro dell\u2019IMC, <\/strong>in Italia gli adulti in sovrappeso sono il 35,3% del totale, mentre gli obesi rappresentano il 9,8%. La ripartizione di questa condizione fra i due sessi, per\u00f2, appare molto sbilanciata in senso negativo per gli uomini: il 44% della popolazione maschile, infatti, risulta in sovrappeso (contro il 27,3% di quella femminile), mentre gli uomini obesi rappresentano l\u201911% del totale di fronte al 9% delle donne. Complessivamente il 45,1% dei soggetti con un\u2019et\u00e0 maggiore ai 18 anni ha un peso superiore rispetto alla norma.<\/p>\n

L\u2019obesit\u00e0 e le problematiche correlate alla fertilit\u00e0 maschile<\/strong><\/h2>\n

Recenti studi hanno confermato come nell\u2019ultimo decennio la qualit\u00e0 del liquido seminale maschile abbia subito, generalmente, un notevole peggioramento. Questa flessione ha costretto addirittura l\u2019Organizzazione Mondiale della Sanit\u00e0 ad abbassare i limiti di normalit\u00e0 di alcuni parametri dello spermiogramma. La bassa qualit\u00e0 spermatica, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Fertility&Sterility,<\/a> pu\u00f2 subire un miglioramento seguendo una dieta sana ed equilibrata. Gli scienziati, infatti, hanno rilevato una stretta correlazione fra elevato indice di massa corporea<\/strong> e problematiche correlate alla fertilit\u00e0 maschile<\/strong>. Le ricerche, infatti, hanno evidenziato come gli uomini sovrappeso e quelli obesi, in molti casi, subiscono un\u2019alterazione dei parametri seminali che comporta come effetto una riduzione dei valori di concentrazione e motilit\u00e0 degli spermatozoi, un aumento della frammentazione del DNA spermatico e anomalie morfologiche nello sperma. In particolare, uno studio pubblicato sulla rivista Current Pharmaceutical Design ha messo in rilievo la diretta correlazione fra una patologia metabolica come l\u2019obesit\u00e0 <\/strong>e un complesso sistema di disfunzioni ormonali che possono sfociare in problematica relative alla fertilit\u00e0.<\/strong><\/p>\n

La relazione fra l\u2019obesit\u00e0 e la riduzione dei livelli di testosterone <\/strong><\/h2>\n

La riproduzione maschile \u00e8 presieduta da un complesso sistema di interazioni fra il cervello e l\u2019apparato riproduttivo. L\u2019asse ipotalamo-ipofisi-gonadi ha la funzione di coordinare il rilascio delle gonadotropine LH e SFH sotto il controllo dell\u2019ipotalamo e consentire che queste, una volta raggiunto il testicolo, permettano la progressione della spermatogenesi. L\u2019accumulo di adipe pu\u00f2 produrre un\u2019interferenza in questo meccanismo e determina un\u2019alterazione sia del livello degli ormoni sia del metabolismo testicolare. In particolare, una condizione di obesit\u00e0<\/strong> pu\u00f2 comportare una riduzione del testosterone per effetto di un aumento della sintesi dell\u2019aromatasi, un enzima che ha il compito di trasformare gli androgeni in estrogeni, ossia gli ormoni maschili in ormoni femminili. Secondo uno studio condotto dall\u2019IRCCS San Raffaele Pisana, dall\u2019Unit\u00e0 di Endocrinologia del S. Eugenio, dall\u2019Universit\u00e0 Tor Vergata e dal Dipartimento di Fisiopatologia medica dell\u2019Universit\u00e0 La Sapienza, pubblicato sulla rivista International Journal of Endocrinology, il tessuto adiposo agisce alla stregua di un vero e proprio organo, capace di produrre e rilasciare alcune sostanze, dette adipochine, che oltre ad influire sul funzionamento di diverse funzioni dell\u2019organismo, incidono anche sulla fertilit\u00e0 maschile. Il grasso in eccesso, in particolare, determina un aumento del livello di leptina che ha come effetto l\u2019interruzione nella produzione di testosterone. A sua volta, la carenza di testosterone pu\u00f2 portare a un aumento del tessuto adiposo innescando un vero e proprio circolo vizioso.<\/p>\n

Secondo recenti stime, che confermano questa ricerca, circa il 60% dei soggetti obesi presenta un certo grado di ipogonadismo con alti livelli di estrogeni e basse concentrazioni di testosterone.<\/p>\n

L\u2019obesit\u00e0 e lo stress ossidativo <\/strong><\/h2>\n

La condizione di sovrappeso o di obesit\u00e0 <\/strong>pu\u00f2 influenzare la fertilit\u00e0 anche da un altro punto di vista. Il deposito di grasso che pu\u00f2 essere localizzato nel basso addome, ma anche nel pube e nello scroto, pu\u00f2 comportare un aumento di temperatura a livello testicolare superando il livello ottimale (35\u00b0) necessario per un\u2019adeguata spermatogenesi. Questo incremento di temperatura stimola l\u2019accumulo di radicali liberi e produce uno stress ossidativo che si pu\u00f2 rivelare dannoso per gli spermatozoi determinando dei difetti nella struttura del DNA degli stessi ed inficiando la loro funzionalit\u00e0. Il tessuto grasso, inoltre, pu\u00f2 favorire l\u2019accumulo di inquinanti ambientali che esercitano una funzione tossica sugli spermatozoi e possono comportare alterazioni nei parametri funzionali degli stessi.<\/p>\n

L\u2019obesit\u00e0 e la disfunzione erettile <\/strong><\/h2>\n

Numerosi studi clinici, inoltre, hanno messo in evidenza un collegamento fra obesit\u00e0<\/strong> e disfunzione erettile. In particolare, queste ricerche hanno rilevato come la disfunzione sessuale negli uomini obesi si attesti in una percentuale variabile fra il 5% e il 21%. Questa problematica si ricollega al possibile aumento del livello di estrogeni correlato ad una diminuzione del testosterone, alla presenza di un\u2019ipertrofia prostatica benigna relata all\u2019eccessiva presenza di adipe o a patologie come il diabete mellito e l\u2019ipertensione che, molto frequentemente, possono essere associate all\u2019obesit\u00e0. <\/strong>Occorre ricordare, infatti, che il rischio di sviluppare ipertensione \u00e8 fino a cinque volte pi\u00f9 elevato nella popolazione obesa rispetto agli individui normopeso. Inoltre, l\u2019eccesso di peso corporeo \u00e8 il sesto fattore pi\u00f9 importante di rischio per malattia a livello mondiale nella popolazione maschile.<\/p>\n

L\u2019importanza di una sana alimentazione <\/strong><\/h2>\n

La riduzione del peso in eccesso attraverso una dieta equilibrata, in molti casi, ha effetti immediati sulla qualit\u00e0 dello sperma. Secondo una ricerca\u00a0 condotta dalla Erasmus University Medical Center e pubblicata sulla rivista Fertility&Sterility<\/a>\u00a0 gli uomini con un regime alimentare sano ed equilibrato possiedono un patrimonio spermatico qualitativamente pi\u00f9 elevato per motilit\u00e0, volume e numero totale di spermatozoi, rispetto a chi segue una dieta scorretta ed \u00e8 in sovrappeso.<\/p>\n

L\u2019ICSI come opportunit\u00e0 per i pazienti obesi <\/strong><\/h2>\n

Se la condizione di obesit\u00e0 ha determinato nell\u2019uomo un\u2019infertilit\u00e0, incidendo sulla spermatogenesi, la soluzione pi\u00f9 adatta a coronare il proprio desiderio di paternit\u00e0 potrebbe essere rappresentata dalla fecondazione assistita ed in particolare da una tecnica come l\u2019iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI<\/strong>)<\/a>.\u00a0 IVI rappresenta il leader mondiale in questa tecnica che pu\u00f2 permettere a coppie con diagnosi di fattore maschile severo di realizzare il proprio desiderio di genitorialit\u00e0. L\u2019ICSI<\/strong> consente l\u2019unione diretta fra ovulo e spermatozoo anche nel caso di bassa motilit\u00e0 o cattiva morfologia di quest\u2019ultimo. Nello specifico, questa procedura prevede un processo di stimolazione ovarica finalizzato al prelievo degli ovuli e una selezione degli spermatozoi con caratteristiche migliori. In una seconda fase gli spermatozoi verranno iniettati direttamente nell\u2019ovulo mediante una minuscola cannula. In questo modo verr\u00e0 agevolata la fecondazione e gli embrioni ottenuti saranno fatti sviluppare in laboratorio per 3-5 giorni prima di essere impiantati nell\u2019utero materno. Una tecnica che ha consentito alle nostre cliniche, unitamente ad altre procedure di fecondazione assistita, di far nascere oltre 160.000 bambini e di realizzare, ogni anno, il sogno di oltre 5.000 coppie provenienti da 80 paesi diversi.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"L\u2019infertilit\u00e0, secondo una classificazione dell\u2019Organizzazione Mondiale della Sanit\u00e0, \u00e8 un problema evincibile anche dall\u2019assenza involontaria di un concepimento dopo almeno dodici mesi di rapporti sessuali mirati e non protetti. Secondo le stime dell\u2019OMS questa condizione coinvolge il 15-20% delle coppie in Europa. 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