<\/p>\n
Dagli studi rivoluzionari sull\u2019infertilit\u00e0 maschile<\/strong> e l\u2019azoospermia<\/strong> ai risultati ottenuti mediante il ringiovanimento ovarico, fino alle nuove frontiere raggiunte grazie all\u2019Intelligenza artificiale nella selezione degli embrioni<\/strong>. IVI e i suoi ricercatori sono stati gli assoluti protagonisti del 34\u00b0 congresso della Societ\u00e0 Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (ESHRE) che si \u00e8 concluso a Barcellona il 4 luglio 2018. Il meeting, uno dei pi\u00f9 importanti eventi al mondo in questo settore, \u00e8 stato l\u2019occasione per fare il punto sullo \u201cstato dell\u2019arte\u201d della procreazione medicalmente assistita<\/strong> in occasione di un anniversario speciale: 40 anni fa nasceva Louise Brown la prima bambina venuta alla luce mediante la fecondazione in vitro. Questo sguardo verso il passato \u00e8 stato l\u2019occasione per IVI di tracciare nuove traiettorie verso il futuro della pma<\/strong> e verso tecniche sempre pi\u00f9 all\u2019avanguardia. Una prospettiva ambiziosa finalizzata ad un unico obiettivo: realizzare il desiderio di genitorialit\u00e0 dei nostri pazienti.<\/p>\n <\/p>\n Un supporto 3.0 per consentire all\u2019embriologo di selezionare gli embrioni<\/strong> pi\u00f9 adatti da trasferire nell\u2019utero materno. Una collaborazione costante ed efficace fra esperienza umana ed Intelligenza Artificiale. Sono questi i punti di partenza dello studio<\/a> \u201cUsing Artificial Intelligence (AI) and Time-Lapse to improve human blastocyst morphology evaluation\u201d presentato dal Dottor Marcos Meseguer, embriologo di IVI Valencia in occasione del 34\u00b0 Congresso ESHRE. Questa ricerca \u00e8 in grado di ridefinire i confini della procreazione medicalmente assistita<\/strong> integrando l\u2019esperienza umana con l\u2019assoluta affidabilit\u00e0 dell\u2019I.A.<\/p>\n <\/p>\n Lo studio scientifico, al quale ha partecipato anche l\u2019Universidade Estadual Paulista (UNES), \u00e8 stato condotto su 223 embrioni<\/strong> e, partendo dai criteri \u201ctradizionali\u201d utilizzati per la classificazione e selezione, ha messo in luce l\u2019utilit\u00e0 dell\u2019Intelligenza Artificiale per analizzare e distinguere le differenti parti degli stessi. Un supporto tecnologico che ha anche il vantaggio di \u201cperfezionarsi con l\u2019esperienza\u201d implementando il processo selettivo con l\u2019aumento del numero di embrioni<\/strong> valutati. Una tecnica economica, rapida, precisa ed affidabile per la classificazione della blastocisti umana che consente di aggiornare costantemente i dati relativi a migliaia di immagini osservate e di ridurre al minimo la possibilit\u00e0 di errore. L\u2019utilizzo della I.A. secondo lo studio pu\u00f2 essere supportato da un\u2019altra tecnologia come il Time-Lapse. I nostri ricercatori, infatti, hanno sviluppato un\u2019avveniristica tecnica di \u00a0Time-Lapse chiamata Embryoscope<\/a>. Si tratta di un\u2019incubatrice avanzata che consente di osservare un intero ciclo di blastocisti, dal momento della fecondazione fino al transfer in utero e che permette attraverso una tecnica \u201ccinematografica\u201d di identificare gli embrioni<\/strong> pi\u00f9 adatti all\u2019impianto riducendo, di conseguenza, il numero di quelli che potranno essere oggetto di transfer.<\/p>\n <\/p>\n L\u2019infertilit\u00e0 maschile<\/strong>, a differenza rispetto a quanto si riteneva in passato, rappresenta ben il 40% delle cause complessive di infertilit\u00e0. In particolare, recenti ricerche spiegano come soltanto in Italia un uomo su tre<\/a> \u00e8 a rischio. Un tema sensibile ed attuale che IVI ha affrontato con due diversi studi<\/a> presentati nell\u2019ambito del Congresso ESHRE. La prima ricerca, condotta dalla Dottoressa di IVI Barcellona Marga Esbert, ha analizzato la capacit\u00e0 predittiva di alcuni fattori per osservare la presenza di spermatozoi nei testicoli e di conseguenza valutare un\u2019eventuale azoospermia<\/strong>. Il secondo studio, realizzato dalla Dottoressa Roc\u00edo Rivera della clinica IVI di Valencia, ha invece esaminato il profilo proteico del campione di spermatozoi di diversi pazienti per valutare e individuare quali sono le proteine in grado di incidere sulla capacit\u00e0 riproduttiva.<\/p>\n \u00a0<\/strong><\/p>\n Dal punto di vista medico l\u2019azoospermia<\/strong> \u00e8 l\u2019assenza totale di spermatozoi nel liquido seminale. Si tratta di una patologia che \u00e8 incide complessivamente per il 10% sull\u2019infertilit\u00e0 maschile<\/strong> e che viene determinata soprattutto da una disfunzione testicolare. Per arrivare a diagnosticare questa alterazione \u00e8 necessario procedere a una biopsia testicolare, una tecnica invasiva finalizzata a verificare la produzione di spermatozoi da parte del testicolo. Lo studio IVI presentato dalla Dottoressa Marga Esbert al Congresso ESHRE \u00e8 finalizzato a valutare il potenziale predittivo di determinati fattori che possano indicare l\u2019assenza di spermatozoi e superare, di conseguenza, la necessit\u00e0 di una biopsia. Questa ricerca, che ha analizzato i dati di tutti i pazienti azoospermici trattati dalla clinica IVI di Barcellona fra il 2004 e il 2017, ha in considerazione parametri come l\u2019et\u00e0, la durata della sterilit\u00e0, il livello di FSH, l\u2019indice di massa corporea, e la dimensione testicolare. Secondo i risultati dello studio un parametro predittivo attendibile della azoospermia<\/strong> pu\u00f2 essere rappresentato dal volume dei testicoli. Un dato molto incoraggiante dal quale ripartire per la prossima fase finalizzata ad individuare altri tipi di marcatori.<\/p>\n <\/p>\n Il secondo studio condotto dalla Dottoressa Roc\u00edo Rivera e presentato al congresso ESHRE ha analizzato il profilo proteico del liquido seminale di pazienti che si sono sottoposti nelle nostre cliniche all\u2019ICSI, distinguendo quelli che sono riusciti ad ottenere una gravidanza rispetto a quelli che, invece, non hanno conseguito questo risultato. L\u2019obiettivo della ricerca \u00e8 di individuare quali fattori proteici a livello spermatico possano essere correlati alla fertilit\u00e0 o all\u2019infertilit\u00e0 maschile<\/strong>. I risultati hanno messo in luce una differenza fra i campioni esaminati e hanno aperto la strada alla possibilit\u00e0 di utilizzare le proteine come markers che consentano di distinguere gli spermatozoi che possono portare a una gravidanza da quelli che non permettono di raggiungere questo traguardo. Un traguardo che potrebbe essere \u201ccombinato\u201d con la selezione immunomagnetica ossia la tecnica MACS<\/a> che, al fine dell\u2019impiego in procedure di procreazione medicalmente assistita, consente di selezionare gli spermatozoi dalle migliori caratteristiche. In questo modo sarebbe possibile distinguere e separare quelli che contengono le migliori proteine per consentire di aumentare le probabilit\u00e0 di una gravidanza.<\/p>\n <\/p>\n Il congresso ESHRE \u00e8 stato anche l\u2019occasione per presentare i ragguardevoli risultati raggiunti da IVI attraverso la tecnica del ringiovanimento ovarico mediante il trapianto di cellule staminali del midollo osseo. I primi risultati sono molto incoraggianti per il futuro: i nostri esperti attraverso questa procedura hanno permesso la nascita di tre bambini. Nello studio sono state illustrate le tre fasi della sperimentazione: dalla prima parte dedicata all\u2019impianto di\u00a0 tessuto umano nei topi per valutare la risposta del trattamento con cellule staminali si \u00e8 passati a una seconda fase con un campione di 20 pazienti a bassa risposta ovarica nelle quali le cellule staminali, dopo esser state attivate, sono state estratte e reintrodotte nelle ovaie per determinare un\u2019inversione nel processo di invecchiamento e, al tempo stesso, \u201csvegliare\u201d i follicoli dormienti. La terza fase \u00e8 ancora in corso e riguarder\u00e0 un campione di donne con meno di 38 anni e affette da insufficienza ovarica precoce.<\/p>\n <\/p>\n IVI, oltre ad aver allargato le frontiere del ringiovanimento ovarico attraverso le cellule staminali, \u00e8 anche all\u2019avanguardia in un\u2019altra procedura sempre finalizzata al ringiovanimento ovarico definita OFFA<\/a>. Quest\u2019ultima consente la riattivazione follicolare attraverso un prelievo in via laparoscopica di un campione della corteccia ovarica che, dopo esser stato frammentato per consentire lo sviluppo dei follicoli dormienti, viene poi reimpiantato.<\/p>\n Il congresso ESHRE \u00e8 stata l\u2019occasione per presentare alcuni fra i pi\u00f9 straordinari risultati raggiunti recentemente da IVI e per aprire nuove frontiere nella procreazione medicalmente assistita. <\/strong>Una conferma di un\u2019attivit\u00e0 che nel corso del tempo ha consentito ai nostri specialisti di ottenere alcune delle onorificenze pi\u00f9 importanti nel settore come i sette premi della American Society for Reproductive Medicine, il premio della Society for Ginecological Investigation e il riconoscimento Ares Serono Research Award. Il pi\u00f9 grande attestato di fiducia, per\u00f2, ci viene fornito ogni giorno dai nostri pazienti. I nostri medici, infatti, hanno consentito la nascita di pi\u00f9 di 160.000 bambini e realizzato il sogno di nove coppie su dieci. IVI \u00e8 la realt\u00e0 mondiale nella fecondazione assistita che ha raggiunto i migliori indici di esito positivo per pazienti. Ad esempio, le nostre strutture vantano una percentuale di gravidanze con ovodonazione del 96% entro il terzo tentativo. \u00a0Un successo che porta ogni anni pi\u00f9 di 5000 coppie provenienti da oltre 80 paesi a rivolgersi alle nostre 70 cliniche in 13 paesi. Inoltre, grazie alla fusione con la statunitense RMANJ, realizzata nel 2017, IVI \u00e8 diventata il pi\u00f9 grande gruppo di riproduzione assistita al mondo in termini numerici. Un traguardo che ci proietta verso il futuro sempre in direzione dei nostri pazienti e della realizzazione del loro desiderio di genitorialit\u00e0.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Dagli studi rivoluzionari sull\u2019infertilit\u00e0 maschile e l\u2019azoospermia ai risultati ottenuti mediante il ringiovanimento ovarico, fino alle nuove frontiere raggiunte grazie all\u2019Intelligenza artificiale nella selezione degli embrioni. IVI e i suoi ricercatori sono stati gli assoluti protagonisti del 34\u00b0 congresso della Societ\u00e0 Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (ESHRE) che si \u00e8 concluso a Barcellona… Mostra articolo<\/a>","protected":false},"author":1,"featured_media":46832,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[48],"tags":[70,71,50],"acf":[],"yoast_head":"\nLe nuove frontiere nella pma: l\u2019Intelligenza Artificiale per la selezione degli embrioni<\/strong><\/h3>\n
Il ruolo dell\u2019Intelligenza Artificiale e del Time Lapse nella classificazione degli embrioni<\/strong><\/h3>\n
Gli studi di IVI sull\u2019infertilit\u00e0 maschile<\/strong><\/h3>\n
I fattori che possono predire l\u2019azoospermia<\/strong><\/h3>\n
La ricerca sul profilo proteico del liquido seminale<\/strong><\/h3>\n
I traguardi raggiunti con il ringiovanimento ovarico<\/strong><\/h3>\n
Il ringiovanimento ovarico con la tecnica OFFA<\/strong><\/h3>\n
<\/h3>\n
I traguardi e lo sguardo al futuro<\/strong><\/h3>\n