{"id":44421,"date":"2017-12-18T17:29:30","date_gmt":"2017-12-18T17:29:30","guid":{"rendered":"https:\/\/ivitalia.it\/?p=44421"},"modified":"2024-11-18T10:24:42","modified_gmt":"2024-11-18T10:24:42","slug":"il-profilo-donatrice-ovuli-spagna","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ivitalia.it\/blog\/il-profilo-donatrice-ovuli-spagna\/","title":{"rendered":"Il profilo della donatrice di ovuli in Spagna"},"content":{"rendered":"
Una legislazione diventata un modello di riferimento non soltanto a livello europeo, ma anche in ambito mondiale, una spiccata tendenza altruistica e un\u2019esperienza pluridecennale in ambito ginecologico e clinico. Questi sono soltanto alcuni dei motivi che rendono la Spagna uno dei paesi pi\u00f9 all\u2019avanguardia in materia di fecondazione assistita<\/strong> ed in particolare per quanto riguarda la tecnica dell\u2019ovodonazione<\/strong>. Elementi che sono ampiamente confermati dai dati raccolti dal Ministero della Salute iberico che, con riferimento al 2014, ha rilevato come nel Paese siano stati effettuati 156.865 trattamenti completi di procreazione assistita<\/strong>. Un dato che colloca la Spagna sul gradino pi\u00f9 alto della graduatoria europea nel settore della fecondazione assistita <\/strong>e le permette anche di \u201cvincere la medaglia di bronzo\u201d a livello mondiale. Il trattamento che ha reso questo paese una meta d\u2019\u00e9lite anche a livello europeo \u00e8 rappresentato dall\u2019ovodonazione<\/strong><\/a>. Da questo punto di vista, la normativa spagnola definisce in maniera rigorosa il profilo della donatrice, per consentire a chi riceve gli ovuli e al nascituro un\u2019ampia garanzia sotto il profilo medico-sanitario.<\/p>\n \u00a0<\/strong><\/p>\n L\u2019et\u00e0 della donatrice \u2013 <\/strong>La donazione di ovuli in Spagna \u00e8 regolata dalla legge che disciplina in generale la procreazione assistita. <\/strong>La normativa ha l\u2019obiettivo di fare in modo che l\u2019intero trattamento sia improntato alla sicurezza sia per chi effettua la donazione, sia per chi la riceve. Un primo requisito essenziale consiste nel range d\u2019et\u00e0 limite previsto per il profilo della donatrice: quest\u2019ultima deve aver superato la maggiore et\u00e0 (che in Spagna coincide con i 18 anni) e non deve aver superato i 35 anni. Se il primo limite appare, ovviamente, giustificato dal raggiungimento di una maturit\u00e0 psico-fisica adeguata per sottoporsi a un simile trattamento, le ragioni del secondo limite sono diverse. La legge, infatti, stabilisce espressamente che le donatrici di ovuli devono essere in buono stato oltre che di salute mentale, anche di salute fisica. Il limite anagrafico di questo range \u00a0(18-35 anni), quindi, consente di effettuare una sorta di \u201cpre-selezione\u201d sulla base dell\u2019et\u00e0, per ridurre al minimo eventuali problemi per il nascituro o la ricevente.<\/p>\n <\/p>\n Le principali caratteristiche della donatrice \u2013<\/strong> Dopo aver verificato il preliminare requisito essenziale dell\u2019et\u00e0, i medici procederanno a ricostruire attraverso un processo di anamnesi ed accurate analisi cliniche la storia personale e familiare delle potenziali donatrici, in modo da escludere la presenza di malattie genetiche o di patologie a trasmissione sessuale come l\u2019HIV. Inoltre, nel processo di selezione si dovr\u00e0 procedere a scegliere una donatrice con la massima somiglianza fenotipica possibile con la ricevente, in modo da garantire il maggior grado di compatibilit\u00e0 con quest\u2019ultima. Occorre ricordare, per\u00f2, che la legge in Spagna \u2013 per garantire l\u2019anonimato – \u00e8 molto restrittiva per quanto concerne le informazioni che il ricevente pu\u00f2 avere sul donatore. Infatti, egli potr\u00e0 essere messo a conoscenza di alcune informazioni come l\u2019et\u00e0 e il gruppo sanguigno, ma non potr\u00e0 assumere notizie che possano agevolarne l\u2019identificazione.<\/p>\n <\/p>\n Giovanissime e per solidariet\u00e0 \u2013 <\/strong>Se la legge spagnola prevede espressamente un limite di et\u00e0 per l\u2019ovodonazione <\/strong>come \u201cdoppia garanzia\u201d, sia per la potenziale donatrice, sia per la potenziale ricevente, le statistiche permettono di andare oltre al dato normativo e definire il \u201cprofilo anagrafico\u201d delle donatrici. Queste sono nella maggior parte dei casi single (60%) si ripartiscono quasi equamente fra studentesse (24%) e lavoratrici (28%). Nella maggior parte dei casi si tratta di donne con un\u2019et\u00e0 compresa fra i 18 e i 25 anni, spinte alla donazione degli ovuli da uno spiccato senso solidaristico e con un elevato livello di istruzione e coscienza sociale. Questo identikit, infatti, rappresenta il 62% del totale delle donazioni di ovuli<\/a> effettuate presso le nostre cliniche spagnole. Da questo punto di vista, infatti, occorre ricordare che secondo la legge spagnola la donazione \u00e8 totalmente \u201canonima\u201d e su base volontaria ed \u201caltruistica\u201d. Le donatrici non ricevono alcun compenso, ma solo un rimborso per compensare il \u201cdisagio strettamente fisico e le spese di viaggio che possono derivare\u201d.<\/p>\n <\/p>\n Le \u201cmadri-donatrici\u201d, un fenomeno sempre pi\u00f9 in crescita \u2013 <\/strong>Se il trend maggiore \u00e8 rappresentato dalle donatrici giovanissime, un dato da non sottovalutare riguarda un secondo profilo: quello delle \u201cmadri-donatrici\u201d, cio\u00e8 di donne che avendo vissuto in prima persona l\u2019esperienza della maternit\u00e0, vogliono donarne la possibilit\u00e0 anche ad altre donne. Questo gruppo rappresenta il 30% del totale delle donatrici e ha un\u2019et\u00e0 che di norma non supera i 31 anni. In questi casi, lo spirito altruistico ha come motore propulsivo il desiderio di condividere la propria esperienza di maternit\u00e0 con chi ha difficolt\u00e0 dal punto di vista ginecologico. Una spinta psicologica che pu\u00f2 cambiare in maniera determinante la vita di altre donne. Un altro dato, comunque da non sottovalutare, \u00e8 rappresentato dalle donatrici che rientrano in una fascia di et\u00e0 fra i 32 e i 35 anni. Queste, infatti, rappresentano il 9% del totale e, anche in questo caso, sono spinte da motivazioni di carattere altruistico.<\/p>\n <\/p>\n L\u2019ovodonazione nelle nostre cliniche spagnole \u2013 <\/strong>La storia di IVI, leader mondiale nella fecondazione assistita<\/strong>, nasce proprio in Spagna 27 anni fa. In terra iberica le nostre 20 cliniche vantano specialisti in grado di assistere pazienti provenienti da tutto il mondo. Fra le tecniche di procreazioni assistita<\/strong> pi\u00f9 diffuse nei nostri centri spagnoli una delle pi\u00f9 richieste \u00e8 sicuramente l\u2019ovodonazione<\/strong>. Soltanto nel 2016, infatti, sono stati eseguiti nelle nostre cliniche circa 6.400 trattamenti con donazione di ovuli. Un dato che segna un rilevante aumento (circa il 7%) rispetto all\u2019anno precedente. Questo incremento \u00e8 la conseguenza naturale dei risultati raggiunti da IVI nel corso del tempo in riferimento a questa tecnica: le nostre strutture, infatti, per quanto riguarda la donazione di ovuli offrono un indice di concepimento cumulativo top al 97% per tre tentativi.<\/a>