La gravidanza \u00e8 un periodo nella vita di una donna dove si possono sperimentare profondi mutamenti e che, sicuramente, richiede particolari attenzioni e accorgimenti per evitare che possano prodursi danni sia alla futura mamma, sia al feto. Oltre alle precauzioni mediche generalmente consigliate, \u00e8 opportuno adottare uno stile di vita sano e consapevole, sia dal punto di vista dell\u2019attivit\u00e0 fisica, sia per quanto concerne standard alimentari<\/a> ed eventuali abitudini pregresse. Uno studio dell\u2019Universit\u00e0 di Southhampton e del King\u2019s College di Londra, da questo punto di vista, ha evidenziato come un\u2019alimentazione equilibrata potrebbe ridurre i rischi per la salute della gestante e del feto. Alle donne che cercano di concepire e a quelle nei primi tre mesi di gravidanza si consiglia di non bere alcolici, afferma Royal College of Obstetricians and Gynecologists (RCOG).<\/u><\/p>\n
Bere alcol in gravidanza <\/strong>\u00e8 fortemente sconsigliato, a prescindere dalla quantit\u00e0. L\u2019idea, infatti, che un solo bicchierino occasionale non possa far male \u00e8 un clich\u00e9 da sfatare. Il consumo di alcol in questo periodo, infatti, pu\u00f2 dar luogo alla cosiddetta sindrome feto alcolica, ossia ad un complesso di disabilit\u00e0 permanenti determinate dall\u2019assunzione di bevande alcoliche. Un\u2019abitudine che purtroppo, per\u00f2, resta ancora diffusa. Una recentissima ricerca dell\u2019Istituto Superiore di Sanit\u00e0, da questo punto di vista, ha evidenziato come su un campione di 607 neonati italiani, quasi l\u20198% mostrava segni di un\u2019esposizione a sostanze alcoliche durante il periodo della gestazione . La rivista Jama ha provveduto ad incrociare i dati provenienti da 187 paesi e i dati sono stati impressionanti: circa otto bambini su mille hanno evidenziato un disturbo correlato alla sindrome feto alcolica e almeno una donna su 13 ha fatto uso di bevande alcoliche durante la gravidanza.<\/p>\n
Numerosi studi hanno evidenziato come l\u2019alcol ha la capacit\u00e0 di attraversare la placenta ed arrivare al feto in una concentrazione quasi pari a quella della madre. Il feto, a differenza di quanto avviene per un corpo adulto, non dispone di enzimi in grado di metabolizzare l\u2019alcol e, di conseguenza, pu\u00f2 subire effetti negativi di tale consumo sia in ambito cerebrale, sia per quanto concerne i tessuti in via di sviluppo. Dopo questo periodo si consiglia alle donne di non bere pi\u00f9 di uno o due bicchieri, pi\u00f9 di una o due volte alla settimana. Bere pi\u00f9 della quantit\u00e0 raccomandata durante la gravidanza pu\u00f2 influenzare lo sviluppo del bambino, in particolare il modo in cui si sviluppa il cervello del bambino e il modo in cui il bambino cresce nell’utero, che pu\u00f2 portare a una limitazione della crescita fetale, aumentare il rischio di natimortalit\u00e0 e travaglio prematuro.<\/p>\n
Bere alcol in gravidanza<\/strong>, quindi, pu\u00f2 determinare una significativa interferenza sullo sviluppo fisico e cognitivo. Inoltre, un elevato consumo alcolico pu\u00f2 essere causa di carenze vitaminiche in grado di incidere in maniera negativa sullo sviluppo del nascituro. Alcuni studi, inoltre, hanno dimostrato come i figli di donne che hanno consumato alcol in gravidanza<\/strong>, una volta diventati adulti hanno pi\u00f9 probabilit\u00e0 di avere problematiche alcol correlate.<\/p>\n
Il consumo di alcol<\/strong> \u00e8 sconsigliato anche durante il primo mese di gravidanza<\/strong>. Per questa ragione, \u00e8 opportuno interromperne l\u2019uso prima di programmare una futura gestazione. In questa prima fase, quando ancora la futura mamma molto spesso non \u00e8 a conoscenza del concepimento, si iniziano a formare gli organi del feto. In particolare, nella seconda met\u00e0 del primo trimestre si sviluppano lo scheletro con i muscoli, gli occhi e il sistema nervoso. Occorre, inoltre, evidenziare come molti studi scientifici mettano in evidenza una correlazione fra il consumo di alcol (soprattutto se abituale) e l\u2019aumento del rischio di aborto spontaneo<\/a>. Una ricerca promossa dal\u2019Universit\u00e0 di Copenaghen, ad esempio, ha rilevato come il consumo anche di un paio di bicchieri a settimana possa aumentare le probabilit\u00e0 di un aborto spontaneo del 66% soprattutto nel primo periodo della gestazione.<\/p>\n
L\u2019incidenza sempre pi\u00f9 elevata del consumo di alcol durante una gravidanza e la necessit\u00e0 di attuare, in questo senso, uno stile di vita corretto e pienamente consapevole, ha portato il Centro Nazionale Dipendenze dell\u2019Istituto Superiore di Sanit\u00e0 a sviluppare un progetto intitolato \u201cPrevenzione, diagnosi precoce e trattamento mirato dello spettro dei disturbi feto alcolici (Fetal Alcohol Spectrum Disorder, FASD) e della sindrome feto alcolica (Fetal Alcohol Syndrome, FAS)\u201d. Lo studio in questione si \u00e8 proposto di valutare l\u2019effettivo consumo di alcol nelle donne durante il periodo della gestazione e di porre in essere adeguate contromisure, soprattutto a livello informativo, per prevenire questo fenomeno.<\/p>\n
L\u2019alcol, oltre agli effetti negativi sullo sviluppo di una gestazione e sul feto, pu\u00f2 anche incidere in maniera rilevante sulla fertilit\u00e0<\/a>. In particolare, un uso eccessivo di bevande alcoliche pu\u00f2 determinare un\u2019alterazione dei meccanismi di ovulazione e pu\u00f2 essere all\u2019origine di una riduzione nella produzione di ormoni femminili. L\u2019alcol pu\u00f2 interferire con la produzione degli ormoni FSH e LH che hanno la funzione essenziale di stimolare la formazione dei follicoli ovarici e del corpo luteo.<\/p>\n
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